Fragilità ossea, amnesie, perdita di appetito, sedentarietà e problemi cardiocircolatori sono solo alcuni tra i grandi crucci delle persone avanti negli anni. Nei soggetti non autosufficienti questi problemi si sommano tra loro, si deve tenere conto delle cronicità, e capire quando è utile beneficiare della fisioterapia e delle tecniche di riabilitazione.

Le moderne linee guida di valutazione multidimensionale dell’anziano, recentemente presentate all’Istituto Superiore di Sanità, servono a orientare la presa in carico, consentono diagnosi più rapide e una ottimizzazione dell’assistenza, specialmente nei casi in cui è possibile impostare un piano di cura personalizzato garantendo una efficiente continuità tra ospedale e territorio. Per gli esperti siamo di fronte a un passaggio epocale: gli orientamenti al riguardo sono stati messi a punto dagli specialisti della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG) e della Società Italiana di Geriatria Ospedale e Territorio (SIGOT), con il supporto metodologico dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e con il contributo di professionisti legati ad altre 25 società scientifiche.

Secondo il presidente Simg, Alessandro Rossi, queste linee guida rappresentano uno strumento prezioso sia per i clinici che per i pazienti, permettono di effettuare una valutazione rapida e appropriata degli anziani fragili mentre i pazienti possono beneficiare di una presa in carico che tiene conto del loro stato complessivo di disabilità. “Nella popolazione anziana il concetto di salute non va considerato solo sulla base dell’eventuale presenza di una patologia, ma va rapportato a tutte le aree e i domini che definiscono lo stato di benessere della persona” ha sottolineato da parte sua Lorenzo Palleschi, presidente Sigot.

 

Continuità ospedale territorio

L’approccio multidimensionale alla valutazione dell’anziano implica considerare non solo la presenza di patologie specifiche, ma anche tutti gli aspetti che definiscono lo stato di benessere della persona. Questo approccio più ampio permette di offrire una cura personalizzata e una continuità assistenziale tra ospedale e territorio.

Per effettuare la valutazione – sottolinea Pierangelo Lora-Aprile, referente Simg per le Linee Guida – vengono utilizzati alcuni strumenti specifici come il Multidimensional Prognostic Index e il Resident Assessment Instrument for Home Care. In particolare, il Brief-Mpi è uno strumento che combina rigore scientifico con semplicità d’uso e brevità di compilazione. Questo consente di attuare un percorso di presa in carico dell’anziano al fine di elaborare un piano personalizzato di cura da monitorare nel tempo. “Sarà ora fondamentale elaborare una strategia nazionale per la disseminazione ed implementazione nei differenti ambiti regionali” ha commentato Nicola Vanacore – Centro Nazionale per la Prevenzione delle Malattie e la Promozione della Salute, Istituto Superiore di Sanità.

“La Valutazione Multidimensionale è essenziale per promuovere la continuità delle cure e dell’assistenza di cui gli anziani hanno bisogno” – ha affermato Alberto Pilotto, Past President Sigot e membro del Comitato Tecnico-Scientifico della Linea Guida. – “Mai come oggi si rende necessaria la presenza di percorsi di cura e assistenza dedicati alla persona anziana che ne garantiscano una condivisa presa in carico tra ospedale e territorio. In altri termini, il paziente anziano richiede una continuità delle cure prestate in ospedale durante la fase acuta di malattia e le successive fasi altrettanto importanti di post-acuzie e recupero funzionale, per evitare le conseguenze della ri-ospedalizzazione e della istituzionalizzazione in RSA”,

 

Interventi

Alla presentazione delle Linee Guida presso l’Istituto Superiore di Sanità sono intervenuti, per la cronaca, anche Antonella Brunello – Istituto Oncologico Veneto, Padova; Alberto Castagna – Medico Geriatra, Catanzaro; Andrea Fabbri – Dipartimento Emergenza e Urgenza, Forlì; Loreto Gesualdo – Dipartimento Università degli Studi di Bari, Aldo Moro, e Presidente FISM (Federazione Italiana delle Società Medico-Scientifiche); Fabrizio Giunco – Dipartimento Cronicità, Direzione medica e socio-assistenziale, Fondazione Don Carlo Gnocchi, Milano; Eleonora Lacorte – Centro Nazionale per la Prevenzione delle Malattie e la Promozione della Salute, Istituto Superiore di Sanità, Roma; Stefania Maggi – Consiglio Nazionale delle Ricerche-CNR, Padova e Presidente EICA (European Interdisciplinary Council on Aging); Claudia Piccioni – SIMG, Aosta; Nicola Veronese – Dipartimento di Medicina Interna e Geriatria, Università di Palermo.