Prendi il metro da sarta, misura la circonferenza alla cintura e vedi subito se sei in forma. Controlliamo la pressione o il colesterolo, si dice bisognerebbe farlo più spesso regolarmente, e ci spaventiamo se i valori sono fuori posto. Ma quando c’è un centimetro di troppo ecco scattare le indulgenze, anche se tirano i vestiti. Tranello.

Antonio Moschetta nel suo libro IL TUO METABOLISMO edito da Mondadori accompagna il lettore, con un linguaggio divulgativo accessibile, alla scoperta dei meccanismi a orologeria che regolano il funzionamento del corpo umano. Un ritornello che con gli anni può portare alla sindrome metabolica: ti sembra di mangiare poco, credi di trattenerti e di fare rinunce, pensi di avere una vita attiva, eppure non riesci a tornare in linea come prima, hai meno energia e ti senti depresso.

Dietro questo fenomeno c’è un intreccio di fattori alimentari, ormoni, orari sballati dei pasti, sedentarietà, perdita di interessi. L’autore, professore di medicina interna, ci invita, come in un libretto di istruzioni, a scoprire i lati deboli del soggetto «metabolico». Cilindrata e giri del motore sembrano gli stessi, ma la macchina non tira come prima, il carburatore beve benzina senza bruciare propellente e la macchina si ingolfa. Il tuo metabolismo, per l’appunto, ha preso un’altra piega.

Parliamo ad esempio del grasso addominale: l’accumulo a livello viscerale è un fattore chiave che entra in gioco nell’infiammazione, nei processi energetici, addirittura nella genesi dei tumori, spiega il professor Moschetta. Ma niente paura, quella cotenna adiposa che ci appesantisce, e che non va via, sarà sempre possibile scioglierla. Come? Lo si intuisce addentrandosi nelle pagine.

Occorre capire chi sta entrando nel circolo vizioso della sindrome metabolica, e qui arriva una definizione pratica, chiara e netta, che passa in rassegna i cinque punti critici (ipertensione, trigliceridi, colesterolo, glicemia a digiuno, circonferenza addominale). Nel dubbio, una volta comprese le nostre debolezze, andremo a chiedere aiuto a uno specialista, per noi o per i nostri cari che ne avessero eventualmente bisogno, evitando il fai da te. Perché da certe condizioni di sovrappeso, da soli, si fatica a uscire, ci deve dare una mano il medico.

Per dirla con le parole dell’autore, il soggetto metabolico avrà delle reazioni diverse rispetto a quello sano riguardo al cibo che assume, all’esercizio fisico che esegue e alle terapie farmacologiche cui si sottopone. I valori del colesterolo negli esami del sangue devono essere tenuti sotto controllo non solo quando sono troppo alti, ma anche se scendono al di sotto di una determinata soglia, come nel caso del colesterolo HDL, se quel valore scende troppo, la molecola non svolgerà correttamente la sua funzione di «spazzino».

Dopo aver indicato i meccanismi fisiologici che possono portare a eliminare progressivamente il grasso viscerale, la pancia per così dire, il libro di Moschetta si addentra nel meraviglioso universo dell’ ecologia intestinale, il riferimento è alla flora batterica che popola il tubo digerente, e che secondo studi recenti risulta modificata nel soggetto grasso rispetto a quello magro. Le colonie di microorganismi che galleggiano tra i villi intestinali possono fare il bello e cattivo tempo, mantenere il benessere dell’organismo o dirigerlo verso altri lidi, come il diabete e l’ obesità. Questo libro vuole essere dunque una guida a cavarsi d’impaccio, quando occorre. I geni ricevuti dai genitori sono importanti, ma la dieta e la nutrizione devono essere personalizzate, individualizzate, improntate bene per garantirci una vita sana e lunga.

Antonio Moschetta, docente all’Università Aldo Moro di Bari e titolare di progetti di ricerca AIRC sul metabolismo dei tumori, immagina in prospettiva futura un mondo in cui, dopo una visita accurata e una raccolta di informazioni adeguata, il medico potrà utilizzare nuovi strumenti diagnostici molecolari, in grado di dire con immediatezza quali stili di vita adottare e come permettere a un’alimentazione di qualità di avere degli effetti benefici sull’organismo. In attesa dei progressi, accontentiamoci di rimetterci in forma grazie alle regole igieniche che il saggio indica per filo e per segno.

Occorre segnalare che nella seconda parte del libro, l’autore si addentra sempre più nella direzione indicata dal sottotitolo, ovvero: l’utilità della dieta nella prevenzione e cura del cancro. Dai probiotici alla nutrigenomica, passando per la nutraceutica, la ricerca sui tumori indaga tutto quello che mangi. E le scoperte in oncologia non finiscono mai. Perché appurare quale è il cibo più adatto per noi è un passo determinante per prevenire le malattie.

Alessandro Malpelo, QN Quotidiano Nazionale