L’antimicrobico-resistenza rappresenta una minaccia silenziosa ma incombente, una pandemia nascosta, banco di prova dei sistemi sanitari in tutto il mondo. Infezioni che una volta potevano essere trattate con antibiotici stanno ora diventando sempre più difficili da curare a causa della resistenza dei microrganismi. Questo uno dei passaggi chiave del ministro Orazio Schillaci in occasione del suo intervento al convegno “La Sanità che Vorrei”.

 

Le infezioni correlate all’assistenza costituiscono un’emergenza diffusa in Europa, causando, si stima, qualcosa come 16 milioni di giornate aggiuntive di degenza all’anno. Le infezioni sono direttamente responsabili di 37.000 decessi e sono una concausa in altri 110.000 decessi, con un costo di circa 7 miliardi di euro solo per i costi diretti.

 

Segnali di miglioramento si possono cogliere per quanto riguarda il consumo di antibiotici. Secondo l’ultimo rapporto Aifa, nel 2021 il consumo complessivo di antibiotici in Italia è diminuito del 3,3% rispetto all’anno precedente. Questo è un segno positivo, ma siamo ancora molto al di sopra rispetto al resto d’Europa. C’è ancora molto da fare per migliorare la gestione dell’uso degli antibiotici nel paese.

 

Schillaci, sia pure in un quadro a tinte fosche,  ha rilevato un aspetto incoraggiante per quanto riguarda gli allevamenti di bestiame. Dopo l’introduzione della ricetta elettronica veterinaria, infatti, si è osservato un impiego più prudente e responsabile degli antibiotici nella zootecnia. Questo è un passo importante, poiché un ricorso eccessivo improprio agli antibiotici in ambito veterinario può contribuire alla diffusione della resistenza antimicrobica, una minaccia per l’igiene pubblica che richiede, per essere arginata, l’impegno collettivo di governi, organizzazioni internazionali, professionisti sanitari e cittadini.

 

È necessario un approccio multidisciplinare per affrontare questa sfida globale. La ricerca e lo sviluppo di nuovi antibiotici e trattamenti antimicrobici, la sensibilizzazione sul corretto uso degli antibiotici sia in campo medico che veterinario e l’implementazione di strategie di prevenzione delle infezioni sono tutti elementi fondamentali per contrastare efficacemente il fenomeno.

 

Come uscire dall’emergenza? Attraverso una azione responsabile coordinata, su scala globale, si potrà sperare di vincere la battaglia contro un nemico invisibile, ma pericoloso, che minaccia la salute e il benessere di tutti.

 

La Sanità che Vorrei

La Sanità che Vorrei è un format Diessecom, realizzato con Simit, Società italiana malattie infettive e tropicali. Si tratta di un ciclo di convegni prodotto da Aristea, moderato da Daniel Della Seta, incentrato sui grandi temi della medicina e della salute pubblica. Tutte le iniziative hanno il sostegno incondizionato di Abbvie, GSK, Moderna, MSD, Novavax, Pfizer, Shionogi e ViiV. La prima uscita dell’edizione 2023 de La Sanità che Vorrei si è tenuta nei giorni scorsi a Roma presso l’auditorium Cosimo Piccinno, nella sede del ministero in Lungotevere Ripa. Prossimi appuntamenti da settembre in poi.