Promozione e festeggiamenti per Kostas Charitos, l’antieroe creato da Petros Markaris. Eh, sì, perché Kostas è stato promosso: adesso è capo delle forze di polizia dell’Attica. Meglio, è il direttore.

Il primo giorno, orgoglioso, si mette anche la divisa ufficiale, lui, solitamente così dimesso nel vestire (e, apparentemente, anche nei comportamenti). Il primo incarico nel nuovo ruolo è impegnativo, ma non troppo: vigilare discretamente ma molto attentamente su un gruppo di imprenditori che arrivano in Grecia per visitare i luoghi più belli del Paese. Attenzione, però: non sono turisti. Hanno in mente, infatti, di investire denaro, tanto denaro, per riportare la Grecia ai fasti dell’antica repubblica ateniese. Un progetto che solleva entusiasmo, non foss’altro per le enormi potenzialità di crescita economica che offre.

Ma c’è un problema. Grosso. C’è chi sostiene che, in realtà, quella degli imprenditori in visita altro non sia che un gigantesco imbroglio che punta a depauperare ancor più il Paese, già praticamente spogliato delle sue risorse, con una scusa o l’altra. A opporsi è un gruppo di donne che si fa chiamare “le Cariatidi”. Manifestano rumorosamente, richiamando l’attenzione di tutti e dividendo in due la Grecia: c’è chi le odia e chi parteggia apertamente per loro.

Talmente è forte l’eco mediatica che gli investitori decidono di andarsene. E qui cominciano i problemi veri: una delle Cariatidi viene assassinata (“colpevole” di aver fatto fuggire gli imprenditori), altre ne seguiranno. Toccherà al neodirettore Kostas Charitos e a Antigone Ferleki, la nuova capa della squadra omicidi, capire chi è stato a seminare morte. Antigone, la new entry nei romanzi di Markaris, è brava. E ha carattere. Ma le apparenze spesso ingannano…

E fin qui la trama del “giallo” che in realtà, è molto di più. Siamo di fronte, infatti, a un romanzo un po’ intimista, un po’ corale, un po’ di formazione, un po’ guida politica e sociale alla Grecia contemporanea.

Si comprendono le paure e le speranze delle donne e degli uomini di quel Paese leggendo Markaris molto più di cento saggi. Inoltre, i personaggi vengono tratteggiati con mano ferma. A partire da Zisis, l’antico militante comunista, ormai di famiglia in casa Charitos, che dirige un centro di accoglienza: anche lui, in queste pagine, passerà i suoi guai e anche lui mostra i segni inequivocabili dell’invecchiamento. E poi, a cascata, le altre figure che circondano Kostas: la moglie, la figlia, il genero, il nipotino, Già, il nipotino. Cresce, gioca, protesta dall’alto della sua fanciullezza. E dà gioia a tutti.

Insomma, Markaris, campione del romanzo mediterraneo, è un porto sicuro, una “comfort zone” letteraria che coccola il lettore come poche altri. Una garanzia di evasione e riflessione al tempo stesso. E non sembri una contraddizione…

Petros Markaris, La rivolta delle Cariatidi, La nave di Teseo

Francesco Ghidetti