
Leonardo Gori ha da tempo mollato gli ormeggi del porto sicuro del genere “giallo” per approdare, con mano ferma, ai procellosi mari della letteratura pura. E, anche stavolta, ne dà mirabile prova. Specie nella dicotomia tra la cupa crudeltà della guerra e la ricerca costante della serenità. Serenità che il nostro capitano trova accanto a Elena, che sia nella Firenze di via Scipione Ammirato o nella calda e luminosa Roma.
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Leonardo Gori, La libraia di Stalino, Tea
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