Sgombriamo il campo da equivoci: la lettera che il presidente della Fibs, Andrea Marcon, ha scritto a Massimiliano Allegri, è indovinata, garbata, brillante, graffiante e spiritosa. E’ una lettera godibile e, per di più, il presidente ha colto l’assist involontario del tecnico della Juventus. Allegri non voleva parlare di baseball, ma l’ha fatto: ha riportato il nostro sport, in questo momento “fermo” (assegnati i trofei), agli onori delle cronache. E il presidente Marcon ha rilanciato. Perché il baseball, per crescere, ha bisogno di farsi conoscere. E quale miglior veicolo del calcio che entra nelle case di tutti gli italiani (o quasi)?
Però…
Ci sono almeno due però che ci lasciano perplessi. Il primo punto è il più immediato. Allegri ha parlato in tivù, chiamando in causa il mondo del pallone, domenica sera. La risposta che il presidente Marcon ha diffuso alla stampa è di giovedì. Quattro giorni, per una risposta, sono tanti. Quattro giorni in un mondo che grazie ai pc e agli smartphone brucia tutto, sono un’infinita. La risposta è bella, garbata, graffiante. Ineccepibile. Ma andava indirizzata subito. Perché, così facendo, si dà l’idea di uno sport che pensa troppo. E agisce poco.
Il secondo punto è legato allo stato attuale del nostro baseball. Il presidente sicuramente ha ereditato qualcosa di pesante e non facile cambiare in tempi rapidi. Però il campionato 2017 è andato in archivio da ormai un mese. E ancora non sappiamo quali saranno le regole e le modalità per la prossima stagione. Si parla ancora di allargamento, ma l’unica certezza (a meno di cambi di direzione dell’ultimo momento) è che i Redskins Imola, che hanno vinto il campionato di serie A e che hanno diritto alla Ibl (così come Castenaso) hanno già detto no. Il presidente dei Redskins, Poli, in un’intervista concessa all’ottimo Mirko Melandri, sulle pagine del Carlino Imola, ha articolato il suo rifiuto. Ecco, il tempo passa e non sappiamo ancora quali saranno i programmi per il futuro. Il presidente Marcon ha fatto benissimo a ricordare ad Allegri il passato di questo sport, soprattutto a Livorno. Chi non ha rispetto per il proprio passato, non può avere un futuro. Ma per avere un futuro (magari anche sbagliando, perché nessuno ha in mano la ricetta giusta) bisogna costruirlo. Costruirlo da subito. Ecco perché, insieme con le lettera – bellissima – scritta a Massimiliano Allegri – ne servirebbe un’altra. Come sarà la Ibl (ammesso che si chiami ancora così) del 2018? Quante squadre ci saranno? Quante partite alla settimana? Quanti gli stranieri? Un programma. Un piano strategico da seguire almeno per un periodo di tre-cinque anni. Cambiare regole ogni stagione non porta da nessuna parte. Perché i tifosi, anche quelli più affezionati, alla fine si smarriscono. Caro Allegri, speriamo che riceva presto una lettera che ci indichi quale sono le strategie per il futuro. Ne abbiamo bisogno. Per crescere.