Dietro ogni problema, c’è un’opportunità. E’ una frase, un pensiero, che viene ricondotta al grande Galileo Galilei. E’ un concetto che la Fortitudo UnipolSai Bologna – non a caso campione d’Italia e d’Europa nel mondo del baseball – ha fatto sua.
Non abbiamo ancora certezze (chi ce le ha in questo periodo?) che il campionato di baseball parta a metà giugno. Però c’è un calendario, ci sono le squadre ed è già stata annullata l’attività di Champions.
L’UnipolSai, che ha sempre un piano di emergenza in tasca – l’abilità del direttore sportivo Christian Mura in questo senso è diabolica – ha scelto la strada migliore.
Campionato, mezzo campionato, difficoltà economiche e problemi nel far arrivare gli stranieri tra quarantene e situazioni simili? In casa Fortitudo non si sono fasciati la testa. Sicuramente hanno discusso, perché c’è un direttivo, perché il nuovo presidente Pierluigi Bissa è assistito da un consiglio, ma non hanno alzato le braccia in segno di resa.
Ci sono mille problemi? Perfetto. Nasce la Fortitudo più italiana degli ultimi trent’anni. Per ritrovare una squadra così tricolore bisogna forse risalire agli anni Settanta. Osman Marval e Raul Rivero, gli eroi di tante partite, restano in patria, ma restano in contatto con la “casa madre”. Li rivedremo solo nel 2021.
E allora via alla Fortitudo più italiana di sempre. Del resto, il capitano della Fortitudo è Alessandro Vaglio, che ricopre lo stesso ruolo anche nella Nazionale. Si dirà che la Fortitudo è agevolata in questo senso, perché ha storicamente un gruppo di italiani di valore. Ma costruire una squadra a chiara matrice italiana – va bene nel baseball, ma va bene anche in qualsiasi altro tipo di sport – non è un colpo di fortuna. Non è un colpo di testa. E’ una strategia. E’ lo scoprire che costruire i campioni in casa, puntare sugli italiani, è un valore aggiunto. Sempre. E comunque.
L’UnipolSai lo fa da anni, non da ieri. Poi è logico che la stessa società si debba confrontare con i regolamenti vigenti. Tanti stranieri? La Fortitudo si adegua? No agli stranieri nel senso di extracomunitari, ma solo comunitari? L’UnipolSai non si fa trovare impreparata. Vanno di moda gli oriundi? La Fortitudo c’è.
Pronta a ogni evenienza, ma con uno zoccolo duro di italiani. Capitan Vaglio su tutti perché è anche il capitano della Nazionale. Ma anche gli altri ragazzi nel giro della Nazionale ovvero Filippo Crepaldi, Alex Bassani, Alessandro Grimaudo. Sperando di non averne dimenticato nessuno. Ci sarà più spazio per Lorenzo Dobboletta e Filippo Agretti, che sono cresciuti sul diamante del Gianni Falchi. Ma ci sono anche nuovi ingressi che vanno ad aggiungersi a un paio di colpi che l’Aquila aveva realizzato già in inverno, da Julian Dreni a Matthias Zotti, senza dimenticare Riccardo Bertossi. E’ tornato a casa anche Matteo Bocchi, che fa parte della franchigia dei Chicago Cubs. Insomma, se Andrea Marcon, il presidente della Fibs darà effettivamente il via libera al campionato, la Fortitudo ci sarà. Con il sogno di Lele Frignani di confezionare un clamoroso tris tricolore. Prima degli ultimi anni, la Fortitudo non era mai riuscita a calare la doppietta. Figuriamoci la tripletta. Ma l’UnipolSai c’è.