Problemi di orario. Solleviamo la questione ancora una volta, perché l’inizio delle partite di baseball alle 21 mette in difficoltà gli operatori della carta stampata. Iniziando alle 21 e con le partite che durano mediamente sulle tre ore, spesso e volentieri, l’indomani, non si hanno notizie sui quotidiani.
La federazione e i club, a questo punto, devono fare una scelta. Il problema, però, è che pur insistendo sull’inizio alle 21 gli impianti di baseball non si riempiono, se non raramente. E, crediamo, il baseball debba fare un investimento sul proprio futuro. Investire sul futuro, cosa significa? Significa puntare sui giovani, sui giovanissimi. E allora la domanda è la seguente: quale famiglia, in questo momento particolare, lascerebbe girare per le città i giovanissimi a tarda ora? Crediamo poche. Ecco perché anticipare l’orario avrebbe un duplice effetto. Consentire ai quotidiani, comunque, di riuscire a mettere i risultati delle partite, magari con un commento e una cronaca appropriata. E con maggiori spazi sui quotidiani, crediamo, si creerebbe un maggior interesse da parte dei lettori, che sono poi anche potenziali spettatori.
Iniziare prima significherebbe offrire alle famiglie la possibilità di lasciar uscire, senza particolari preoccupazioni, i giovani. Ovvero gli spettatori di domani.
Almeno una volta l’anno torniamo alla carica con questa battaglia (fino a questo momento persa, inutile negarlo). Ma giocare d’anticipo, crediamo, potrebbe essere l’occasione per rilanciare il batti e corri.
“Ma la gente, al mare, è abituata ad altri orari”, l’obiezione (per carità, più che legittima) che ci viene proposta ogni qual volta solleviamo il problema orario. Ma la gente, al mare, non preferisce andare in spiaggia o in discoteca?