Roma, 17 agosto 2018-  Che le convenzioni con le società di gestione delle società autostradali siano state per decenni segrete è come minimo inconcepibile. Ma è stato fatto e confermato da governi di opposto segno, i governi di centrosinistra come quelli di centrodestra (con dentro a pieno titolo, la Lega): tutti d’accordo nel nascondere come un bene pubblico estremamente remunerativo veniva dato in gestione. Si fa, ma non si dice. Anzi lo si secreta.

Erano le autostrade delle nebbie, e gli utenti dovevano fidarsi e pagare il pedaggio senza porsi troppe domande.  Il tema era da esperti e da appassionati. Pochi parlamentari (tra i quali alcuni pentastellati) se ne erano occupati e chiesto più trasparenza. Ma niente leader, il tema era assolutamente ai margini del dibattito politico, praticamente irrilevante. Solo dopo il crollo del ponte Morandi di Genova _ dopo i morti _ il governo gialloverde ne ha fatto una battaglia della massima trasparenza nei rapporti con le concessionarie. Dopo.

Revoca concessione Autostrade, il ‘maestro’ di Conte: ecco quando non si paga la penale

Desecreteremo integralmente tutti i contratti in essere con i concessionari #autostrade e li pubblicheremo sul sito del @mitgov. Inoltre con il Governo del cambiamento non ci saranno più convenzioni che avvantaggiano i gestori privati a discapito dello Stato. #maipiù #Genova” ha scritto a ferragosto su Twitter il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli. Ieri Luigi Di Maio ha ribadito la linea dell’esecutivo: “Adesso desecretiamo i contratti delle concessioni autostradali. I cittadini non lo sanno ma quei documenti sono secretati e anche noi facciamo fatica a conoscerli§”. Oggi ha aggiunto Matteo Salvini: “Hanno firmato concessioni assuirde. Parliamo di un contratto secretato, una follia, neanche stessimo parlando di missili nucleari. Penso che sia indegno per un Paese come l’Italia nel 2018 che ci siano atti, che poi ricadono sulla vita e sulla morte degli italiani, che siano segreti: io pretendo, e ci siamo gia’ mossi come governo, che venga fatto emergere tutto alla luce del sole”.

Giusto, necessario, opportuno che ci sia la massima trasparenza. Peccato che gli atti di convenzione non siano più segreti. Lo sono solo alcuni allegati, tra i quali il delicatissimo allegato E realtivo al piano economico-finanziario (che secondo i parlamentari che lo hanno visto prevederebbe un generosissimo tasso di remunerazione degli investimenti previsti dalla IV convenzione, un tasso pari al 7,18%). Delicati e da svelare al più presto alcuni allegati, certo, ma le convenzioni sono già pubbliche da mesi nonostante il ministro Toninelli e i vicepremier Di Maio e Salvini affermino da giorni il contrario.  Gli atti di convenzione con le 26 concessionarie sono infatti stati desecretati lo scorso febbraio dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio, grazie alla decisiva spinta dell’ANAC di Raffaele Cantone.

Li potete trovare QUI  

Merita leggerle attentamente e vedere come si tratti di atti _ basti vedere gli articoli 9 e 9 bis della convenzione con Autostrade per l’Italia _  assai sbilanciate a favore dei concessionari, ai quali le convenzioni possono essere revocate (quasi) solo a carissimo prezzo e garantendo loro l’utile fino a fine concessione: una pacchia per loro. Questo è il punto.  Non a caso erano segrete….