Per il Corsera l’Inno scomparso è un enigma e Lei sapientemente ha cercato di metterci una pezza, ma cosa mi dice di quel “Bella ciao” che gli ottoni hanno “stonato” alla consegna degli Ambrogini, c’entrava qualcosa come i cavoli a merenda, anche in quella circostanza i suoi poco amati leghisti avevano torto ad indignarsi?

Enzo Bernasconi, Varese

 

 Preciso il mio punto di vista a proposito dell’Inno di Mameli e della Lega. Pur ritenendola precisazione superflua, il mio cognome rivela origini campane, ma sono nato e ho vissuto Bologna. Orgoglioso di essere italiano, comprendo bene le ragioni della base leghista essendo cresciuto in Emilia dove la gente lavora e non si risparmia. So quanto sia autentico il fastidio che si prova assistendo impotenti agli sprechi e al malcostume di «Roma ladrona». Sono anche convinto che il federalismo possa rappresentare il futuro del nostro ese. Non sopporto però l’intolleranza becera, chi irride o infanga i simboli, anche i più abusati, della nostra Repubblica. Non è più tempo di buffonate. Figuriamoci, anche Berlusconi invita alla sobrietà…  

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