I giovani neoassunti del 2012 sono più precari, più sovraistruiti, lavorano di più in orari «asociali» e sono pagati meno nel confronto col 2007. Il peggioramento del mercato del lavoro giovanile si ritrova tutto nel profilo dei giovani al primo impiego del 2012: sono 80mila in meno rispetto al pre-crisi, solo 1 su 4 a tempo indeterminato. www.datagiovani.it

NON È una lettera, ma il rapporto sul mercato del lavoro giovanile, inviato da www.datagiovani.it, riassunto in dodici tweet. Il primo, quello più clamoroso, riguarda proprio l’allarmante flessione, quel meno 80mila assunti su un totale di 335mila under 30 al primo impiego. E per quanto altre indagini rivelino che i giovani, nonostante Monti, ambiscano al posto fisso, solo uno su quattro raggiunge l’obiettivo. Si moltiplica quindi il numero dei precari (62 per cento nel 2012 contro il 50 per cento rilevato nel precrisi), si accorcia la durata dei contratti a termine e sono più numerosi i neoassunti nel commercio (32%) piuttosto che nell’artigianato (meno 43 %). Dodici tweet da leggere, più di quelli inviati dai vari leader politici in questi giorni.

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