Ponte Morandi Genova, Conte: "Revocheremo concessione ad Autostrade"

Il premier: "Stato di emergenza per 12 mesi, un commissario ad hoc per la ricostruzione". Toninelli: "Vertici si dimettano". La replica: "Monitoraggio trimestrale con standard elevati. Investimento di un miliardo l'anno per manutenzione e potenziamento del viadotto". Revoca prevede penale miliardaria. Grillo: "Rivalutare tutte le grandi opere". Famiglia Benetton nel mirino su Twitter. "Funerali di Stato sabato" Ponte Morandi Genova, A10 bloccata. I percorsi alternativi

Ponte Morandi Genvoa, il consiglio dei ministri straordinario (Ansa)

Ponte Morandi Genvoa, il consiglio dei ministri straordinario (Ansa)

Genova, 15 agosto 2018 - Il giorno dopo il crollo del Ponte Morandi a Genova, il governo punta il dito contro Autostrade per l'Italia.  In mattinata i due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini annunciano l'intenzione di ritirare la concessione alla società, nel pomeriggio arriva la conferma del premier Giuseppe Conte: "Avvieremo la procedura per la revoca della concessione a società Autostrade", dice durante la conferenza stampa al termine del consiglio dei ministri straordinario in prefettura a Genova. "Al di là delle verifiche penali, di quello che farà la magistratura con la sua inchiesta, noi non possiamo aspettare i tempi della giustizia", aggiunge. "Il Governo, nell'atto di disporre nuove concessioni, sarà molto più rigoroso nella valutazione delle clausole. Andremo a rivedere i contratti di servizio per rendere più stringenti i vincoli", puntualizza. Quindi annuncia la volontà di "nominare un commissario ad hoc per la ricostruzione a Genova". Per i fatti di ieri, l'esecutivo ha decretato lo stato di emergenza di 12 mesi nel capoluogo ligure. Il governo ha deciso anche di proclamare una giornata di lutto nazionale. "Dobbiamo ancora individuare il giorno, che coinciderà con la giornata della cerimonia funebre delle persone defunte". Al vertice in prefettura erano presenti Salvini, Luigi Di Maio e il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli che questa mattina aveva invocato le dimissioni dei vertici di Autostrade. "Erano collegati tutti i ministri meno due per impedimento personale - spiega Conte -. Abbiamo voluto dare a questa riunione un valore simbolico". In precedenza era intervenuto anche Beppe Grillo che sul suo blog invitava a "rivalutare tutte le grandi opere". In città oggi sono arrivati Di Maio, Toninelli e nel pomeriggio il ministro dell'Interno Salvini. In serata, ma manca l'ufficialità, da fonti della Prefettura del capoluogo ligure si è parlato di Funerali di Stato sabato 18 agosto, probabilmente la mattina.  

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Rispunta il rapporto di Autostrade. "Attenti, è degradato"

DI MAIO - Il primo a parlare è il vicepremier e ministro del Lavoro Luigi Di Maio, che in un'intervista a Radio Radicale attacca: "I responsabili hanno un nome e un cognome e sono Autostrade per l'Italia. Dopo anni che si è detto che le cose dai privati sarebbero state gestite molto meglio, ci troviamo con uno dei più gradi concessionari europei che ci dice che quel ponte era in sicurezza. Queste sono scuse. Autostrade deve fare la manutenzione e non l'ha fatta. Prima di tutto si dimettano i vertici". Il leader grillino prosegue: "È possibile, in caso di inadempienze, ritirare la concessione e far pagare multe fino a 150 milioni di euro. Autostrade non ha fatto la manutenzione" sul ponte Morandi: "Toninelli ha avviato le procedure" per il ritiro della concessione. Di Maio aggiunge: "Può gestire lo Stato. Ad Autostrade paghiamo i pedaggi più alti d'Europa e loro pagano tasse bassissime perché sono posseduti da una finanziaria Benetton in Lussemburgo". E nel pomeriggio rincara: "Nel momento in cui anzichè investire i soldi del pedaggio in manutenzione si dividono gli utili i ponti crollano e siccome è la prima volta che in Italia c'è un governo che non ha preso soldi dai Benetton noi siamo pronti a revocare la concessione se emergeranno inadempienze". Poi le accuse: "Autostrade è stata coperta da governi precedenti, noi non abbiamo intenzione di fare da palo a questa gente che ha partecipazioni nei grandi giornali italiani".  Quindi conclude: "Non si provi a usare questa vicenda per scaricare le colpe sui 5 Stelle". Pronta la replica del Pd Marcucci: " Non si risiede a Palazzo Chigi per fare gli sciacalli - dice rivolto a Di Maio -, come sta purtroppo facendo sulla tragedia di Genova". Domani sarà a Genova il segretario Pd, Maurizio Martina. 

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Ponte Morandi Genova, A10 bloccata. I percorsi alternativi

TONINELLI - Gli fa eco, con un post su Facebook, Danilo Toninelli: "I vertici di Autostrade per l'Italia devono dimettersi prima di tutto. E visto che ci sono state gravi inadempienze, annuncio fin da ora che abbiamo attivato tutte le procedure per l'eventuale revoca delle concessioni, e per comminare multe fino a 150 milioni di euro".

SALVINI -  Interviene anche l'altro vicepremier, Matteo Salvini, arrivato in mattinata a San Luca per presiedere il Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica. "La revoca delle concessioni è il minimo che ci si possa aspettare", dice intervistato da Radio 24. E aggiunge di essere "assolutamente" d'accordo sulla revoca della concessione ad Autostrade per l'Italia. Il leader leghista prosegue: "Una società, come quella che gestisce quel tratto autostradale, che fa miliardi di utili deve spiegare agli italiani perché non ha fatto il possibile per reinvestire una parte di quegli utili in sicurezza". Il ministro ha poi parlato di "una responsabilità civile, penale, societaria" che "mi sembra doverosa nei confronti di chi non c'è più". Il ministro ha poi ribadito: "Revocare queste concessioni dare le multe più alta è possibile far pagare civilmente e penalmente coloro che hanno questi morti sulla coscienza è il minimo".

Salvini: "Fondi sicurezza fuori dai vincoli Ue". Bruxelles: "Grazie all'Europa l'Italia ha speso molto di più"

TRIA - Per il ministro dell'Economia Giovanni Tria Tria la tragedia di Genova "conferma l'assoluta necessità di un grande piano di investimenti pubblici in infrastrutture, a cui il governo sta giàlavorando, che parta dallo sblocco degli investimenti e degli interventi di manutenzione che hanno già finanziamenti a disposizione". In una nota il ministro puntualizza: "È l'intero sistema di competenze e responsabilità in tema di investimenti pubblici infrastrutturali che deve essere chiamato in causa e che è alla base del degrado infrastrutturale dell'Italia, dei ritardi e dell'incapacità di spesa". Sul crollo, prosegue, "non potrà mancare l'esame attento e rigoroso delle cause e e delle responsabilità". Ma - avverte Tria - "nessuno si dovrà trincerare dietro l'alibi della mancanza di fondi o di vincoli di bilancio".

SABATO FUNERALI DI STATO - Si potrebbero svolgere sabato 18 alle ore 11 i funerali delle vittime causate dal crollo del viadotto. Saranno funerali di Stato. La funzione, ma manca l'ufficialità, si potrebbe tenere alla Fiera di Genova nel padiglione Jean Nouvel. Oltre ai componenti del Governo potrebbe esserci anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. I funerali sarebbero celebrati dall'arcivescovo di Genova, cardinale Angelo Bagnasco, che nel pomeriggio ha parlato con il sindaco Marco Bucci.

LA REPLICA DI AUTOSTRADE - Autostrade si difende in una nota: il viadotto "era monitorato dalle strutture tecniche della Direzione di Tronco di Genova con cadenza trimestrale secondo le prescrizioni di legge e con verifiche aggiuntive realizzate mediante apparecchiature altamente specialistiche". Per il monitoraggio sono intervenute "società ed istituti leader al mondo in testing ed ispezioni". Negli ultimi 5 anni manutenzione e potenziamento hanno richiesto investimenti di "un miliardo l'anno". Ieri, subito dopo il disastro la società aveva chiarito: "Assolutamente non c'era nessun elemento per considerare il ponte pericoloso". 

Dopo l'annuncio dell'avvio della procedura di revoca della concessione, Autostrade per l'Italia diffonde una nota in cui "si dichiara fiduciosa di poter dimostrare di aver sempre correttamente adempiuto ai propri obblighi di concessionario, nell'ambito del contraddittorio previsto dalle regole contrattuali che si svolgerà nei prossimi mesi". E precisa: "È una fiducia che si fonda sulle attività di monitoraggio e manutenzione svolte sulla base dei migliori standard internazionali". Quindi spiega di stare "lavorando alacremente alla definizione del progetto di ricostruzione del viadotto, che completerebbe in cinque mesi dalla piena disponibilità delle aree".

BENETTON NEL MIRINO -  Subito dopo le dichiarazioni dei ministri Di Maio, Salvini e Toninelli è iniziato il linciaggio mediatico sui social - in particolare su Twitter - nei confronti dei Benetton, proprietari di Autostrade per l'Italia. Centinaia di messaggi in poche ore contro la famiglia, alcuni con una foto del gruppo familiare sorridente e al completo, altre con un fotomontaggio dove si vede il fotografo Oliviero Toscani che ha in mano una foto del ponte crollato. 

BOND A PICCO - Scivolano ai minimi storici i bond di Atlantia, la società dei Benetton proprietaria di Autostrade per l'Italia. Pressioni sulle obbligazioni con scadenza luglio 2027, ancora più in rosso i bond da 700 milioni con scadenza settembre 2029 scivola del 4,3% a 91,79. I credit default swap, gli strumenti che assicurano contro un default del debito di Atlantia, sono schizzati ai massimi da 5 anni, riporta inoltre Bloomberg. Per quanto riguarda il mercato azionario, oggi il titolo di Atlantia ha potuto godere di una tregua, per la chiusura ferragostana della Borsa di Milano. Ma domani, alla riapertura di Piazza Affari, rischia un bagno di sangue.

REVOCA AD AUTOSTRADE: RISARCIMENTO MILIARDARIO  - L'eventuale revoca della concessione ad Autostrade prima del 2038 comporterebbe un risarcimento alla società che, secondo stime di fonti finanziarie è intorno ai 15-20 miliardi. La convenzione prevede che il concessionario ha diritto ad "un indennizzo/risarcimento a carico del Concedente in ogni caso di recesso, revoca, risoluzione". L'indennizzo "sarà pari ad un importo corrispondente al valore attuale netto dei ricavi della gestione, prevedibile dalla data del provvedimento di recesso, revoca o risoluzione del rapporto, sino alla scadenza della concessione".

GRILLO - Interviene anche il fondatore del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo. "Contemplando questo orrore sono ancora più convinto che le grandi opere pubbliche dalla carta al mondo reale devono essere riviste: tutte. La concessione a operatori così dissennati della nostra viabilità va revocata e restituita allo stato!", scrive il comico di Genova sul suo blog. Il ponte Morandi, afferma, "era una grande opera pubblica. La motivazione a rivalutare tutti questi mostri potenziali è ancora più forte oggi. Revisionare queste mangiatoie, rivalutare anche i gioielli che alla gente devono restare".