Lunedì 29 Aprile 2024

Fed lascia i tassi al minimo. "Troppe incertezze estere". Possibile rialzo a ottobre

I tassi di interesse restano tra lo 0 e lo 0,25%. La banca centrale Usa spiega che aumenterà i tassi di interesse "una volta che avrà visto qualche ulteriore miglioramento nel mercato del lavoro e quando sarà abbastanza fiduciosa che l'inflazione tornerà verso l'obiettivo del 2%". Secondo la banca statunitense, infatti, l'economia globale (vedi la Cina e i paesi emergenti) e gli eventi finanziari potrebbero frenare l'attività dell'economia, che si espande a ritmo moderato e registra un solido rafforzamento del mercato del lavoro con una flessione della disoccupazione. Wall street, dopo una iniziale reazione negativa, è tornata in positivo

Janet Yellen,  presidente della Federal Reserve (Ansa)

Janet Yellen, presidente della Federal Reserve (Ansa)

Washington (Usa), 17 settembre 2015 - I tassi di interesse restano al minimo storico (tra lo 0 e lo 0,25 per cento). Lo ha deciso la Federal Reservesottolineando che l'attuale livello del costo del denaro "resta appropriato". E' stata quindi rimandata l'annunciata stretta monetaria. In un comunicato la banca centrale Usa spiega che aumenterà i tassi di interesse "una volta che avrà visto qualche ulteriore miglioramento nel mercato del lavoro e quando sarà abbastanza fiduciosa che l'inflazione tornerà verso l'obiettivo del 2%". Secondo la banca statunitense, infatti, l'economia globale e gli eventi finanziari potrebbero frenare l'attività dell'economia, che si espande a ritmo moderato e registra un solido rafforzamento del mercato del lavoro con una flessione della disoccupazione e un mantenimento dell'inflazione ai minimi nel breve termine. In particolare, preoccupano gli scenari internazionali, come il crollo delle borse cinesi. "La preoccupazione per la Cina e i mercati emergenti ha portato volatilità sui mercati - ha spiegato il presidente della Fed, Janet Yellen - e, date le significative interconnessioni tra gli Usa e il resto del mondo, la situazione va osservata con attenzione". Ottobre resta comunque una possibilità per un aumento dei tassi di interesse, ha affermato il presidente. D'altronde la decisione della Fed di lasciare i tassi invariati non è stata presa all'unanimità. A votare contro è stato Jeffrey Lacker, il presidente della Fed di Richmond, che spingeva per un aumento di 0,25 punti.

LE PREVISIONI - In generale la Federal Reserve ha ritoccato al rialzo le stime sulla crescita dell'anno in corso. Per il 2015, la Banca Centrale americana attende ora una crescita del prodotto interno lordo al 2,1%, mentre a giugno aveva indicato un +1,9%. Quest'anno il tasso di disoccupazione dovrebbe attestarsi al 5%, meno del 5,3% previsto a giugno. Si sottolinea inoltre che l'inflazione resterà nel breve termine ai minimi e continuerà a salire gradualmente verso il 2% nel medio termine. Per quanto riguarda  le stime per la crescita e l'inflazione nel 2016, la Fed le rivede al ribasso. Il Pil crescerà del 2,3% il prossimo anno, meno del 2,5% previsto in giugno. L'inflazione si attesterà all'1,7%, al di sotto dell'1,8% precedentemente stimato.

LE CONSEGUENZE SUI MERCATI - Wall Street è passata in negativo dopo l'annuncio della Federal Reserve di lasciare i tassi Usa invariati, ma si è subito ripresa, con il Dow Jones che guadagna ora lo 0,25%, il Nasdaq lo 0,55% e lo S&P lo 0,44%. L'indice della Borsa di New York, che prima delle indicazioni arrivate da Washington saliva dello 0,24%, ha avuto una primissima reazione positiva arrivando al +0,40%, per poi passare in rosso; infine, il ritorno sui livelli precedenti. Il prezzo del petrolio è aumentato dopo l'annuncio, per poi ricadere: ora vale 46,67 dollari al barile (-0,89%). La decisione della Federal Reserve di lasciare i tassi Usa invariati ha fatto rafforzare l'euro nei confronti del dollaro, con la moneta unica salita fino a superare la soglia di 1,14 dollari, per poi assestarsi a quota 1,138. Alla fine, c'è stata una chiusura debole per Wall Street. Il Dow Jones ha perso lo 0,38% a 16.675,54 punti, il Nasdaq è salito dello 0,10% a 4.893,95 punti mentre lo S&P 500 ha ceduto lo 0,3% a 1.990 punti.

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