Mercoledì 24 Aprile 2024

Decreto fiscale, ecco cosa prevede. Arriva la norma anti-scalate

Obbligo di notifica con il 10% del capitale. Ok al decreto da 5 miliardi. Calenda: così tuteliamo il Paese

Il ministro Padoan (sx) e il ministro Calenda (Ansa)

Il ministro Padoan (sx) e il ministro Calenda (Ansa)

Roma, 14 ottobre 2017 - IL PRIMO tassello della manovra economica da 20 miliardi del 2018 è stato sistemato. Ieri il Consiglio dei ministri ha varato il decreto fiscale per 5,1 miliardi che copre tutto il capitolo delle entrate della Finanziaria. Esclusa la norma forse più importante, la sterilizzazione degli aumenti Iva previsti dal primo gennaio del 2018 dalle cosiddette clausole di salvaguardia. Un’operazione che costerà alle casse dello Stato oltre 15 miliardi di euro e che, nel decreto fiscale, è stata disinnescata per appena un miliardo. Il resto, promette l’esecutivo, arriverà con la manovra vera e propria.

NORME ANTISCORRERIE. Nel provvedimento approvato ieri non sono mancate le sorprese dell’ultima ora, come l’inserimento delle norme anti-scorrerie. Il provvedimento, a quanto risulta, sarà applicato per ora solo alle aziende extra europee che acquisiranno quote del capitale di società italiane superiori al 10%. In questo caso potrebbero scattare obblighi e paletti per evitare scalate ostili e al di fuori di ogni controllo. Fra le condizioni previste, potrebbe esserci anche quella di spingere l’impresa “nemica” a dichiarare in anticipo il piano industriale e gli obiettivi dell’acquisizione. In pratica chi acquista quote in società quotate in Borsa sopra la soglia del 10% dovrà rispettare una serie di obblighi di comunicazione per chiarire le finalità dell’operazione. Il provvedimento prevede che la Consob detterà con proprio regolamento le disposizioni di attuazione. Secondo il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda "i provvedimenti approvati nel decreto fiscale rispondono all’esigenza fondamentale e urgente, anche visto l’approssimarsi di una stagione elettorale, di varare regole e strumenti che mettano in sicurezza gli asset strategici del Paese. L’Italia - ha aggiunto il ministro - è un paese aperto agli investimenti internazionali ma pretende il rispetto delle regole da parte degli investitori e tutela l’interesse nazionale".

ROTTAMAZIONE BIS. Al via la rottamazione bis delle cartelle ex Equitalia. Potranno essere sanate le somme non ancora saldate, al netto degli interessi e delle more maturate fino al 30 settembre 2017. La richiesta di adesione è fissata al 15 maggio 2018. Il pagamento delle somme dovute al fisco può essere effettuato in un massimo di cinque rate, da pagare a luglio, settembre, ottobre, novembre 2018 e febbraio 2019. Il contribuente potrà regolarizzare, inoltre, le rate saltate relative alla precedente rottamazione versando la somma mancante entro il 30 novembre 2017.

GOLDEN POWER RAFFORZATA. Previsto un allargamento dei settori strategici sui quali il governo potrà far sentire la propria voce intervenendo con misure vincolanti e sanzioni. Il raggio di azione sarà esteso infatti alla sicurezza e all’ordine pubblico. Ma sarà applicabile solo per le aziende extra-Ue e, quindi, non per Vivendi.

FONDO SALVA ILVA. Il fondo non sarà destinato solo allo stabilimento pugliese ma garantirà la continuità aziendale delle grandi imprese in crisi. Rifinanziato il fondo di garanzia delle piccole e medie imprese. La dotazione dvrebbe essere di 350 milioni di euro per il 2017 e di 200 per il 2018.

LITI FISCALI E IVA. Nel testo, finora diffuso, mancano due capitoli importanti. In primo luogo la sanatoria sulle liti pendenti con il fisco. E poi la estensione dell’obbligo della fatturazione elettronica per le imprese private. Confermato lo split payment, che sarà esteso anche a Fondazioni ed enti pubblici e nuove norme per i concessionari dei giochi.

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