Nuovo Dpcm, Conte alle Camere. Coprifuoco serale e limiti agli spostamenti tra Regioni

Il premier alla Camera ha illustrato le misure. Dad a distanza al 100% nelle scuole superiori. Chiusi i musei. Centri commerciali chiusi nei festivi e prefestivi. Capienza mezzi pubblici al 50%. Mattarella sente le Regioni

Roma, 2 novembre 2020 - Comincia a prendere forma il nuovo Dpcm (qui tutte le ipotesi in campo) che oggi il premier Giuseppe Conte ha presentato nella sua architrave nella mattinata alla Camera dei deputati, che ha poi approvato la risoluzione di maggioranza - 284 sì, 178 astenuti (il centrodestra) e un contrario - e autorizzato l'esecutivo a "a intervenire con misure restrittive crescenti". Il presidente del Consiglio ha poi presentato il nuovo provvedimento anche al Senato che ha parlato di "momento drammatico, dobbiamo restare uniti". "Tra le fasce più vulnerabili il governo considera anche le persone più anziane, sono i nostri cari, i nostri genitori, i nostri nonni che hanno consentito di vivere al nostro Paese il miracolo economico", ha sottolineato poi il premier in un passaggio del suo intervento al Senato, indicando, quindi, le persone più anziane come una delle categorie alle quali sarà destinato, sin da subito, il vaccino.

Tornando all'intervento alla Camera, Conte ha delineato così l'architrave del provvedimento: "Alla luce dell'ultimo report di venerdì e della situazione particolarmente critica in alcune regioni siamo costretti a intervenire in una ottica di prudenza per mitigare il contagio con una strategia che va modulata sulle differenti criticità" delle Regioni. Quindi modulare le misure "su base territoriale". In ogni caso alcune delle misure avranno respiro nazionale (coprifuoco serale, didattica a distanza e centri commerciali chiusi nei weekend per esempio). Altre saranno tarate a seconda della situazione dei singoli territori. "Per l'intero territorio nazionale intendiamo intervenire solo con alcune specifiche misure che contribuiscano a rafforzare il contenimento e la mitigazione del contagio".

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"Dpcm modulato su 3 scenari di rischio"

"Nel prossimo Dpcm indicheremo 3 aree con tre scenari di rischio con misure via via più restrittive. L'inserimento di una Regione (qui la mappa delle regioni a rischio) avverrà con un'ordinanza del ministro della Salute". Il Paese quindi "sarà suddiviso in tre aree in base agli scenari di rischio che tengono conto delle valutazioni di Iss e Consiglio superiore di sanità, basate su 21 parametri (tra i quali il numero dei casi sintomatici, i ricoveri, i casi nelle Rsa, la percentuale di tamponi positivi, il tempo medio tra sintomi e diagnosi, il numero di nuovi focolai, l'occupazione dei posti letto sulla base dell'effettiva disponibilità)".

Cosa cambia / Centri commerciali chiusi nel weekend

"Chiudiamo nei giorni festivi e prefestivi i centri commerciali ad eccezione di negozi alimentari parafarmacie e farmacie ed edicole dentro i centri commerciali".

Trasporti pubblici

Il governo prevede a livello nazionale "la riduzione al 50% del limite di capienza dei mezzi pubblici locali".

Gli spostamenti

"Introdurremo il limite agli spostamenti da e verso le regioni con elevati coefficienti di rischio" salvo esigenze di lavoro, studio e salute.

Il coprifuoco

Il Dpcm prevederà anche sempre su base nazionale  "limiti alla circolazione delle persone nella fascia serale più tarda". Fonti di Governo indicano nelle 21 l'ipotesi più accreditata per l'orario del coprifuoco serale. Su questo aspetto la discussione è ancora in corso.

La scuola

Nel Dpcm si prevede "anche integralmente" la didattica a distanza per le scuole di secondo grado. "Garantire, nelle aree territoriali in cui la soglia dell'indice Rt non risulti fuori controllo, la didattica in presenza, con particolare riferimento ai nidi, alle scuole per l'infanzia, alla scuola primaria e secondaria di primo grado, assicurando di conseguenza nel contempo screening periodici, tamponi veloci a personale scolastico, Ata e ad alunni".

Musei chiusi

"Chiuderanno ahimè anche musei e mostre" annuncia il premier che conferma anche la chiusura di sale scommesse e videogiochi.

I negozi

Non dovrebbe invece cambiare niente per i negozi. Resteranno aperti come ora, fino a chiusura, i negozi e gli esercizi commerciali a livello nazionale, salvo strette, naturalmente, nelle aree a più elevato rischio. Su questo punto, uno dei più dibattuti, il premier Giuseppe Conte non ha proferito parola, ma fonti di governo assicurano all'Adnkronos che la chiusura alle 18, ipotesi circolata nella giornata di ieri, sarebbe per ora finita nel cassetto: "i negozi rispetteranno le chiusure regolari".

"La situazione in peggioramento"

Il premier Conte ha esordito così alla Camera: "La curva dei contagi di sabato ha imposto un nuovo corpus delle misure restrittive da adottare anche prima di mercoledì 4 novembre. I casi sono quasi raddoppiati in una settimana. Nonostante gli sforzi fatti l'evoluzione è molto preoccupante. Il quadro epidemiologico è in via di transizione verso lo scenario 4 con particolare riferimento ad alcune regioni. C'è il rischio tenuta dei servizi sanitari in alcune regioni", ha detto il premier. "Il quadro è grave su tutto il territorio nazionale" ma soprattutto in alcune regioni e province autonome, ha aggiunto. 

"L'Rt nazionale è a 1,7 ma in alcune regioni ovviamente il dato è superiore. Esiste un'altra probabilità che 15 regioni superino le soglie critiche nelle aree delle terapie intensive e delle aree mediche nel prossimo mese".

Mattarella sente Bonaccini e Toti

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha avuto questa mattina un colloquio con il presidente e il vicepresidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini e Giovanni Toti. L'incontro, originariamente previsto di presenza, si è svolto in videoconferenza. Mattarella ovviamente non è entrato nel merito delle misure ma ha rimarcato cone le Regioni siano "decisive" e ancora una volta ha auspicato una necessaria collaborazione tra le istituzioni. Sia Toti che Bonaccini hanno confermato al capo dello Stato la "più ampia collaborazione".

Cirio: "Servono misure nazionali"

Come già nell'incontro di ieri però molti governatori invocano misure nazionali. Questa mattina è tornato a ribadirlo il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio. "Le misure devono essere necessariamente nazionali, perché dalla Valle d'Aosta alla Calabria il virus c'è ovunque e sta crescendo ovunque", ha detto intervenendo a Sky TG24. "Non è possibile intervenire a pezzi, bisogna intervenire tutti insieme, con un modulo che preveda le responsabilità di Regioni e Governo, che sia completo e che dia una prospettiva. Quello che non vedo oggi è una prospettiva da dare al Paese".