Città del Vaticano, 19 maggio 2015 - Non ha detto una parola sulla corruzione, come aveva solecitato Papa Francesco giusto ieri, ma in compenso ci è andato giù pesante su divorzio breve, migranti, gender, matrimoni e adozioni gay. Il presidente dei vescovi italiani, Angelo Bagnasco, aprendo la 68esima Assemblea generale, ha toccato molteplici argomenti. Molti storici, altri nuovi. Come la 'teoria gender'.
GENDER - Bagnasco si oppone con fermezza all'introduzione dell'insegnamento della parità di genere nelle scuole, secondo cui la femminilità e la mascolinità non sono determinati dal sesso ma dalla cultura. "Una simile previsione - commenta - sembra rappresentare l'ennesimo esempio di quella che Papa Francesco ha definito colonizzazione ideologica".
DIVORZIO - "Si puntava sul 'divorzio lampo' - ha aggiunto Bagnasco - e su questo purtroppo si ritornerà non appena i venti saranno propizi. Ma sopprimere un tempo più disteso per la riflessione, specialmente in presenza di figli, è proprio un bene? Si favorisce la felicità delle persone o si incentiva la fretta?".
FAMIGLIA IN PERICOLO - No deciso e ribadito sui matrimoni omosessuali, alla pratica dell'utero in affitto e alle adozioni per i gay. "Il desiderio della maternità o della paternità non può mai trasformarsi in diritto per nessuno". "Occorre ribadire il diritto dei bambini a crescere in una famiglia, con papà e una mamma, capaci di creare un ambiente idoneo al suo sviluppo e alla sua maturazione affettiva, che così possono continuare a maturare nella relazione nel confronto con ciò che è la mascolinità e la femminilità di un padre e di una madre, e così preparando la maturità affettiva. Con i bambini e i giovani non si può sperimentare. Non sono cavie da laboratorio".
PERSECUZIONI CRISTIANI E ARMENI - Il 23 maggio in tutte le chiese italiane si pregherà per la persecuzione dei cristiani. Un tema che Bagnasco ha collegato con quello che accadde cento anni fa sotto l'Impero ottomano: il piano di sterminio della minoranza armena, cattolica da parte dei turchi. Un milione e mezzo di vittime dimenticate dalla storia."Il ricordo del popolo armeno - ha detto Bagnasco - va ad aggiungersi alla continua persecuzione dei cristiani in diverse parti del mondo: non accada che subentri l'abitudine e quindi l'indifferenza davanti al persistere di tanta brutalità omicida, travestita di religione. Spegnere i riflettori e stare in silenzio, lasciando che la carneficina continui, sarebbe diventarne conniventi, colpevoli di fronte al tribunale di Dio e della storia. Sarebbe l'ennesima prova della cattiva coscienza dei potenti".
PROFUGHI ED EUROPA - Il cardinale ha espresso un apprezzamento moderato per l'Ue che sull'emergenza profughi sembra "aver dato un colpo". Ma per Bagnasco comunque è poco ed è considerato un "segnale apprezzabile, ma avaro". "Orrore", invece, per i delitti degli scafisti, "criminali dell'umanità, disposti a uccidere con lucida e cinica programmazione", e "dolore per la tragedia senza fine di tanta povera gente costretta a trasformare la vita in una fuga verso l'ignoto, prima lungo il deserto e sul mare per canali sconosciuti, e poi sulla terra ferma".