Sabato 27 Aprile 2024

Divorzio breve, gay, migranti. Attacco dei vescovi al governo

Affondo di Bagnasco, ma non una parola sulla corruzione, come aveva sollecitato il Pontefice proprio ieri

Bagnasco,Dio chiederà conto persecuzioni

Bagnasco,Dio chiederà conto persecuzioni

Città del Vaticano, 19 maggio 2015 - Non ha detto una parola sulla corruzione, come aveva solecitato Papa Francesco giusto ieri, ma in compenso ci è andato giù pesante su divorzio breve, migranti, gender, matrimoni e adozioni gay. Il presidente dei vescovi italiani, Angelo Bagnasco, aprendo la 68esima Assemblea generale, ha toccato molteplici argomenti. Molti storici, altri nuovi. Come la 'teoria gender'.

GENDER - Bagnasco si oppone con fermezza all'introduzione dell'insegnamento della parità di genere nelle scuole, secondo cui la femminilità e la mascolinità non sono determinati dal sesso ma dalla cultura. "Una simile previsione - commenta - sembra rappresentare l'ennesimo esempio di quella che Papa Francesco ha definito colonizzazione ideologica". 

DIVORZIO - "Si puntava sul 'divorzio lampo' - ha aggiunto Bagnasco - e su questo purtroppo si ritornerà non appena i venti saranno propizi. Ma sopprimere un tempo più disteso per la riflessione, specialmente in presenza di figli, è proprio un bene? Si favorisce la felicità delle persone o si incentiva la fretta?".

FAMIGLIA IN PERICOLO - No deciso e ribadito sui matrimoni omosessuali, alla pratica dell'utero in affitto e alle adozioni per i gay. "Il desiderio della maternità o della paternità non può mai trasformarsi in diritto per nessuno". "Occorre ribadire il diritto dei bambini a crescere in una famiglia, con papà e una mamma, capaci di creare un ambiente idoneo al suo sviluppo e alla sua maturazione affettiva, che così possono continuare a maturare nella relazione nel confronto con ciò che è la mascolinità e la femminilità di un padre e di una madre, e così preparando la maturità affettiva. Con i bambini e i giovani non si può sperimentare. Non sono cavie da laboratorio".

PERSECUZIONI CRISTIANI E ARMENI - Il 23 maggio in tutte le chiese italiane si pregherà per la persecuzione dei cristiani. Un tema che Bagnasco ha collegato con quello che accadde cento anni fa sotto l'Impero ottomano: il piano di sterminio della minoranza armena, cattolica da parte dei turchi. Un milione e mezzo di vittime dimenticate dalla storia."Il ricordo del popolo armeno - ha detto Bagnasco - va ad aggiungersi alla continua persecuzione dei cristiani in diverse parti del mondo: non accada che subentri l'abitudine e quindi l'indifferenza davanti al persistere di tanta brutalità omicida, travestita di religione. Spegnere i riflettori e stare in silenzio, lasciando che la carneficina continui, sarebbe diventarne conniventi, colpevoli di fronte al tribunale di Dio e della storia. Sarebbe l'ennesima prova della cattiva coscienza dei potenti".

PROFUGHI ED EUROPA - Il cardinale ha espresso un apprezzamento moderato per l'Ue che sull'emergenza profughi sembra "aver dato un colpo". Ma per Bagnasco comunque è poco ed è considerato un "segnale apprezzabile, ma avaro". "Orrore", invece, per i delitti degli scafisti, "criminali dell'umanità, disposti a uccidere con lucida e cinica programmazione", e "dolore per la tragedia senza fine di tanta povera gente costretta a trasformare la vita in una fuga verso l'ignoto, prima lungo il deserto e sul mare per canali sconosciuti, e poi sulla terra ferma".