Domenica 5 Maggio 2024

Crac Borsalino, arrestato in Svizzera il manager Marco Marenco

L'impreditore, al centro del crac della nota azienda di cappelli, era latitante. Su di lui pendono accuse che vanno dalla bancarotta alla truffa all'evasione fiscale. L'azienda precisa che il manager era stato esautorato nel 2008 e messo in mora

Polizia del Canton Ticino

Polizia del Canton Ticino

Torino, 24 aprile 2015  - E' finito in manette in Svizzera, a Lugano, l'imprenditore astigiano Marco Marenco, 59 anni, al centro del crac Borsalino, storica azienda di cappelli. Lo riferisce l'edizione online del Corriere del Ticino. Il suo sarebbe uno dei crac più grandi della storia italiana dopo Parmalat: ben 3,5 miliardi di euro.

Il manager della nota azienda di cappelli Borsalino, accusato di una lunga serie di reati che vanno dalla bancarotta alla truffa all'evasione fiscale, era latitante. L'arresto è stato effettuato su richiesta dell'autorità giudiziaria italiana per rogatoria e per Marenco è stata aperta una procedura di estradizione. Si ipotizza che abbia provocato un buco da oltre 3 miliardi di euro. Nei mesi scorsi, nei suoi confronti è stato disposto un sequestro di circa 77 milioni di euro, che comprendeva le quote detenute in Borsalino. 

Marco Marenco era stato esautorato nel 2008 dalla Borsalino, che gli aveva tolto poteri decisionali. Dallo scorso ottobre, inoltre, la società lo aveva messo in mora. Lo precisa la storia azienda di cappelli di Alessandria.

L'imprenditore è stato arrestato venerdì mattina a Lugano. Ora si trova al carcere della Farera. Latitante dall'estate del 2014, ma già attivo in Ticino dal 2006, Marenco era amministratore unico di una finanziaria in centro a Lugano, in Via degli Oliva. E proprio grazie al sistema di videosorveglianza cittadino, l'imprenditore è stato identificato. Il mandato di cattura internazionale era stato firmato l'estate scorsa, prima dal tribunale di Asti, poi da quello di Alessandria. L'estradizione di Marenco dovrebbe avvenire nei prossimi giorni.