Benessere

Scrivere a mano, in bella calligrafia, accende il cervello

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C’è poco da dire, il piacere di leggere un libro o una lettera scritta a mano è impagabile. La carta stampata ha un asso nella manica, come pure la scrittura in bella calligrafia. A quanto pare, se occorre prendere appunti o studiare, il buon vecchio foglio A4 e la penna aiutano anche ad apprendere meglio le nozioni. La scrittura analogica, quella, per capirci, dei monaci amanuensi e quella che, con altri strumenti più moderni rispetto a pennino e calamaio, si vergava a scuola ancora fino a un paio di decenni fa favorirebbe la memorizzazione delle informazioni e dei concetti. Questa, almeno, è la conclusione a cui è giunto uno studio condotto da Audrey van der Meer, presso l’Università norvegese di Scienza e Tecnologia e pubblicato sulla rivista Frontiers in Psychology.

 

Il potere della penna

“Quando si scrive a mano, la connettività cerebrale (ovvero le connessioni temporanee tra diverse aree neurali durante l’azione della scrittura) è molto più elaborata rispetto alla scrittura al computer”, ha dichiarato la professoressa van der Meer. “Questa ampia connettività cerebrale è cruciale per la formazione della memoria e per incorporare nuove informazioni e, di conseguenza, presenta dei vantaggi e conviene ai fini dell’apprendimento”. Penna batte tastiera 1 a 0. Lo si è appurato quando gli scienziati hanno raccolto i dati dall’elettroencefalogramma con cui erano stati monitorati 36 studenti universitari sollecitati più e più volte a scrivere in corsivo o a digitare un testo. È stato in quella fase che sono venute fuori alcune differenze per quel che riguarda l’attivazione delle sfere cerebrali. Le varie regioni neuronali sono connesse. Ma questa rete tendeva ad aumentare e a rafforzarsi non appena i partecipanti allo studio scrivevano a mano, non quando erano impegnati a digitare su un dispositivo tecnologico.

 

I movimenti delle dita

“I nostri risultati suggeriscono che le informazioni visive e di movimento ottenute attraverso movimenti manuali precisamente controllati durante l’uso di una penna contribuiscano ampiamente ai modelli di connettività cerebrale che favoriscono l’apprendimento”, ha dichiarato van der Meer. La ricerca fornisce anche indicazioni sul tipo di scrittura da adottare affinché il momento dedicato allo studio e alla memorizzazione di espressioni, concetti, numeri, date, nomi e quant’altro risulti più efficace. “A favorire la connettività cerebrale è il movimento delle dita durante la formazione delle lettere”, ha spiegato ancora la professoressa. “Ci si aspetta, dunque, che anche la scrittura in stampatello presenti benefici simili per l’apprendimento rispetto alla scrittura in corsivo”. Quel che è chiaro, ha concluso l’esperta, è che battere sui tasti di un supporto informatico risulta meno stimolante per la mente umana rispetto alle altre due attività.

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