Uno studio dell’Università del Texas, pubblicato su Scientific Reports ha scoperto che l’attività fisica allunga la latenza Rem, ovvero il tempo necessario per entrare nella fase Rem del sonno. Aiuta quindi a consolidare le fasi del riposo più profondo, prima di passare a quella in cui tendiamo ad avere sogni vividi e il nostro cervello sembra essere attivo come quando siamo svegli. Insomma muoviti meglio e di più e avrai bei sogni.
Studi scientifici supportati da prove aneddotiche testimoniano già che quando ci alleniamo regolarmente dormiamo meglio. E, quando dormiamo meglio, ci sentiamo meglio. Sebbene ci siano ampie prove scientifiche a sostegno di ciò, fino ad ora gli studi sono stati condotti in ambienti di laboratorio, con conclusioni tratte dall’osservazione di esperienze dopo solo una notte di sonno.
La ricerca Usa ha indagato invece su come i modelli di attività fisica quotidiana influenzino le fasi del sonno e il benessere emotivo in un ambiente naturale – a casa, al lavoro e durante le attività quotidiane – per diversi mesi. Il gruppo di ricerca ha utilizzato una tecnologia indossabile avanzata per monitorare i livelli di sonno e di attività in 82 giovani adulti. Un rilevatore indossato dal polso ha registrato sia il movimento che la frequenza cardiaca. Da questi segnali sono quindi stati determinati i periodi di sonno profondo e di sonno Rem, insieme all’attività fisica.
Atrofia muscolare spinale, come cambiano le prospettive di cura dopo il semaforo verde alla terapia…
Si celebra a Roma, all'Università Cattolica del Sacro Cuore, il congresso internazionale di ossigeno ozono…
Concluso l’arruolamento dei pazienti del trial clinico ATTIC, lo studio multicentrico tutto italiano, coordinato dall’IRCCS…
Giocare con il cane o anche solo guardare un video a loro dedicato sui social…
La parete addominale svolge un ruolo importante nell'equilibrio posturale della colonna vertebrale, essenzialmente nella regione…
Sentimenti e percezioni come il senso di noia e di gratitudine potrebbero in apparenza sembrare…