Medicina

Le superpiante che battono lo stress

di
Maria Cristina Righi
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Dopo il boom dei superfrutti di qualche anno fa, è il momento delle superpiante dalle caratteristiche nutrizionali eccezionali, determinate da un’alta concentrazione di micronutrienti, vitamine (A, B, C, D, E), acidi grassi, aminoacidi essenziali o minerali (zinco, ferro, calcio). Sono potenti antistress perché agiscono su tutti i fattori scatenanti (biologici, chimici, ambientali, fisici) con le loro proprietà antibatteriche, antinfiammatorie e antiossidanti, rinforzando il sistema immunitario. Integrarli è utile in quanto l’alimentazione e il cibo più in generale, tendono a impoverirsi in qualità e varietà.

 

La monotonia alimentare non è priva di ripercussioni sullo stato fisico generale, su quello della pelle e sul metabolismo. Questo nuovo interesse per le superpiante arriva nel mezzo di un’ondata di grande attenzione alla salute perché soddisfano la necessità di performance e il bisogno di essere rassicurati. «Stiamo riscoprendo l’alimentazione come il nostro carburante – ha sottolineato Pascale Brousse dell’istituto di ricerca Trend Sourcing – Una nozione elementare che è andata perduta. Da questa consapevolezza è nata la voglia di naturalità, di prendersi cura di sé e della propria salute».

 

Come si consumano e si inseriscono le superpiante nell’alimentazione quotidiana? L’opzione dell’integratore alimentare è la più praticabile, anche se sarebbe comunque preferibile consumarle nella loro integrità, altrimenti ci priviamo di gran parte dei loro ingredienti. Il modo più semplice è quello di integrare una dieta equilibrata con superpiante in piccole quantità per evitare possibili reazioni di intolleranza. Si possono usare un po’ come fossero condimenti per arricchire i piatti.

 

Ecco le superpiante più interessanti. Al primo posto ci sono le piante adattogene che, come suggerisce il nome, aiutano a superare i fattori che scatenano lo stress, e regalano energia per combatterlo. Tra le più note ed efficaci ci sono eleuterococco, ginseng, rodiola, astragalo, lapacho, schisandra, guaranà. Un ciclo di trattamento prevede una o due capsule da 300 mg al giorno per quindici giorni. La curcuma (curcuma longa) è una pianta erbacea perenne originaria dell’Asia sud-orientale, impiegata soprattutto nella cucina indiana. È un potente antiossidante dalle proprietà antibatteriche e antinfiammatorie quindi anche anti-age.

 

La maca (lepidium meyenii walp – famiglia brassicaceae) nota anche come ginseng delle Ande o ginseng peruviano, è la radice di una pianta tipica delle zone andine che cresce ad altitudini piuttosto elevate. Un piccolo tubero che è una bomba di proteine, vitamine, aminoacidi, calcio, fosforo, zolfo. È stimolante, tonificante e calmante. È venduta in polvere e un cucchiaio al giorno è la dose ideale per vederne i benefici in circa due settimane.

 

La moringa oleifera è una pianta originaria di India e Pakistan e oggi diffusa in buona parte della fascia tropicale ed equatoriale. Le foglie sono ricche di calcio, ferro, vitamine C e A. È venduta in polvere ed è disintossicante e depurativa. Ha proprietà antibatteriche, antinfiammatorie e protegge dalle aggressioni esterne come quelle dell’inquinamento. Lo yacon è una pianta perenne della Cordigliera delle Ande, soprannominata la pera della terra o patata dei diabetici. È coltivata per i suoi tuberi ricchi di oligosaccaridi e inulina, uno zucchero non digeribile. È anche una fonte di magnesio, calcio e ferro. I tuberi si mangiano crudi e cotti, ma è più facile trovare in commercio la polvere di foglie di yacon. Il kale o cavolo riccio, appartiene al gruppo acephala. Ricco di antiossidanti, vitamine (A e C), betacarotene, potassio e magnesio, è ottimo per la vista, il sistema immunitario, riduce il colesterolo e dona energia.

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