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Fare movimento, un vero toccasana

di
Roberto Baldi
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Sono circa 4 milioni gli italiani affetti da diabete, mentre 2 milioni di persone, pur non avendo il diabete conclamato, mostrano difficoltà a mantenere la glicemia sotto controllo a digiuno o dopo il pasto. Il diabete Tipo 2 rappresenta il disordine endocrino-metabolico più diffuso nel mondo: colpisce il 5-10% della popolazione e rappresenta quasi il 90% di tutti i casi di diabete mellito. Il diabete mellito di tipo 2, detto anche diabete dell’adulto, è una malattia cronica non trasmissibile caratterizzata da elevati livelli di glucosio nel sangue ed è dovuta a un’alterazione della quantità o del funzionamento dell’insulina.

 

Rappresenta un problema di sanità pubblica enorme ed in continua crescita: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) la crescita annuale del diabete è stimabile intorno al 5-6%. Con questa velocità, a partire dal 2025 saranno più di 300 milioni gli individui affetti da diabete tipo 2 in tutto il mondo. L’incremento di effetti da diabete tipo 2 sono da ricercare nei profondi cambiamenti dello stile di vita. In particolare il sedentarismo o ipomobilità; la dieta ipercalorica e ricca di zuccheri, di grassi e povera di fibre; il sovrappeso e l’obesità. Nel diabete mellito di tipo 1 il corpo non produce insulina oppure ne produce scarsamente, manifestandosi talvolta fin dall’infanzia o in età adolescenziale, raramente nei pazienti adulti. Nel diabete di tipo 1 si registra la distruzione delle cellule beta del pancreas dovuta alla comparsa di autoanticorpi.

 

Non siamo ancora a conoscenza delle cause effettive di questa risposta immunitaria anomala, ma sembrerebbe associata a fattori ereditari su cui agiscono determinanti ambientali (per esempio alcune infezioni virali). Il diabete insipido è una rara malattia metabolica che si caratterizza per uno squilibrio della quantità di acqua presente all’interno del corpo con eccessiva produzione di urine e necessità di assumere liquidi in continuazione. Più in particolare si parla di alterata glicemia a digiuno (impaired fasting glucose IFG) quando i valori della glicemia sono tra 100 e 125 mg/dL; ridotta tolleranza al glucosio (impared glucose tollerance IGT) quando i valori della glicemia, due ore dopo carico orale di glucosio, sono tra 140 e 199 mg/dL. Il test OGTT (curva da carico di glucosio) viene normalmente richiesto quando, con alterata glicemia a digiuno senza diagnosi conclamata di diabete mellito, il paziente presenta una o più delle seguenti condizioni: ipertensione arteriosa, sovrappeso, obesità, alterato valore dei lipidi nel sangue (colesterolo HDL 35 mg/dL e/o trigliceridi 250 mg/dL), fumatore, malattie cardiovascolari, parente di primo grado con diabete.

 

In tutte le forme l’insulina è carente o non svolge correttamente la sua funzione. È possibile prevenite il diabete di tipo 2 praticando attività fisica, seguendo un’alimentazione equilibrata e mantenendo un peso corporeo giusto. Si raccomandano 30-60 minuti di attività fisica almeno 3 giorni a settimana, per un totale di almeno 150 minuti nei sette giorni. Uno stile di vita fisicamente attivo può essere adottato in qualsiasi momento; prima di iniziare un regolare allenamento fisico, tuttavia, il medico curante deve eseguire un test massimale per identificare possibili malattie cardiache o vascolari e per determinare la frequenza cardiaca massima necessaria per una prescrizione personalizzata di esercizio fisico sicuro. Le regole riguardanti l’attività sportiva, ludica agonistica e non agonistica, hanno nel nostro Paese applicazione controllata e sono affidate al medico di famiglia, al pediatra o al medico dello sport a seconda dei casi. Un’attenzione particolare alla dieta che dovrebbe essere ricca di frutta a guscio e verdura, povera di carne e grassi saturi. Il diabete si combatte prima di tutto a tavola attraverso un’alimentazione varia, gradevole e personalizzata, priva in ogni caso dei componenti che incidono negativamente sul metabolismo in genere e su quello glucidico in particolare.

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