Alimentazione

Estratto o smoothie, la frutta è nel bicchiere

di
Gloria Ciabattoni
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Con l’estate è arrivata la voglia di bevande green, ovvero a base di frutta e verdura, che riuniscono la capacità dissetante, l’apporto idratante e una carica di vitamine e sali minerali indispensabili al nostro organismo soprattutto ora, quando i preziosi sali vengono dispersi con la sudorazione a causa del caldo torrido. Si chiamano smoothies, centrifugati, cocktails vegani o juices: frutta e verdura sono le loro componenti di base. Sono colorati, quindi anche belli da vedere, sono molto diffusi nelle Spa e nei centri benessere, ma anche nei bar, nei ristoranti lungo la spiaggia, negli stabilimenti balneari, nei locali di tendenza e nei bar a tema. Va da sé che è facile prepararli in casa.

 

Perché fanno bene? Perché rispetto a una porzione di frutta e verdura contengono molti più nutrienti, ad esempio in un’unica bevanda si possono utilizzare circa cinque diversi prodotti, che sarebbero davvero troppi se dovessimo mangiarli singolarmente. E non prevedono l’aggiunta di zuccheri, con vantaggio per la linea. In un centrifugato, leggerissimo e multivitaminico e ottenuto con la centrifuga (che estrae soltanto il succo purissimo), si possono preparare bevande miste con frutta (ananas, pompelmi, mele, arance) o con ortaggi come carote, barbabietole, cetrioli, pomodori e sedano. Questi gusti si possono mischiare per un risultato davvero gradevole, e per un tocco di gusto in più è possibile aggiungere un po’ di peperoncino, di curcuma, di cannella, ma anche di mentuccia, di cedrina, di basilico: anche le piante dell’orto possono diventare aromi gradevolissimi e oìvviamente a nessun impatto calorico.

 

Un po’ diverso è lo smoothie – da smooth, «liscio» – che è anch’esso un frullato ma in origine ( è diventato popolare negli Stati Uniti degli anni Quaranta, quando la ricetta viene pubblicata nel libretto di istruzione del Blender, il primo frullatore della storia) era differente, ed oggi non prevede l’aggiunta di latte e zucchero, tantomeno panna o gelato. Da noi il termine ‘smoothie’, entrato nel linguaggio comune solo da pochi anni, ha assunto una connotazione diversa: non è considerato né un frullato (frutta mixata con latte ed eventualmente zucchero) né un frappé o milkshake ma una bibita leggera e supernutriente, ottenuta frullando la frutta (spesso con l’aggiunta di verdura) con un ingrediente che la renda cremosa, solitamente acqua o ghiaccio tritato, yogurt magro o latte di soia, ma anche infusi, tè o tisane. Sugli ingredienti c’è l’imbarazzo della scelta: melone, pesche, anguria, fragole, mele, kiwi, cetrioli, sedano, pomodori, carote, peperoni, spinaci o lattuga, tutto a crudo. E ancora frutta secca come noci e nocciole, o esotica, come papaya, mango e avocado. Dati gli ingredienti questa non è certamente solo una bevanda, ma un alimento che in certi casi può sostituire un pasto: a seconda delle verdure e della frutta che scegliamo otterremo un risultato depurativo o antiossidante, disintossicante dopo un pasto abbondante, o in grado di contrastare il gonfiore alle gambe, o di combattere la ritenzione idrica.

 

E se non abbiamo a disposizione centrifughe o altri apparecchi? Basterà un semplice spremiagrumi, che estrare il liquido e separa la polpa dal frutto, per ottenere una spremuta di arancia (ora un po’ fuori stagione, ma le arance si trovano ancora) o di pompelmo o di limone, prezioso concentrato di vitamine dal potere dissetante.

 

Zenzero, rosmarino, menta, limone o pesca: tre ore al macero per dar sapore all’acuqa

Le acque aromatizzate sono perfette per chi vuole avere una bevanda fresca, profumata e gradevole, non alcolica e ad impatto calorico bassissimo, spesso 0. Si possono acquistare già pronte, ma per avere al meglio le loro proprietà fresche ed intatte si possono preparare in casa: la frutta e la verdura macerate in acqua liberano vitamine e antiossidanti. Basta aggiungere all’acqua (minerale o filtrata, anche gassata se piace) la frutta o la verdura che più aggrada. Frutta e verdura vanno lasciate macerare per almeno 3 ore, così la bibita sarà più saporita. Non bisogna conservare l’acqua aromatizzata per più di 2 giorni in frigo, sennò perde le sue proprietà benefiche. Un risultato fresco e semplice si ottiene con le erbe aromatiche più comuni: menta, cedrina, basilico, timo, zenzero, erba cipollina, rosmarino, prezzemolo. Con queste basi, si possono provare tanti mix: cetriolo e menta, limone e zenzero, pompelmo e rosmarino, fragole e basilico, ananas fragole e menta e così via. Se non piace il gusto dolce, per un litro d’acqua bastano 2 cetrioli, 2 limoni non trattati tagliati a fette e 10 foglie di menta. Ananas lime e salvia danno un risultato con un pizzico di dolce naturale, così come melone e menta. Una variante è un the aromatizzato: basta utilizzare un the verde (o di altro tipo) e metterci in infusione una pesca ben matura tagliata a pezzetti. Lasciare qualche ora, aggiungere a piacere un po’ di limone, filtrare e bere: è buonissima.

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