I ricercatori lo paragonano a un viaggio in macchina: più il percorso è lungo, più è probabile che qualcosa vada storto. Alla medesima stregua, l’invecchiamento umano sarebbe perciò affidato processi casuali in quanto i geni lunghi hanno più siti che potenzialmente potrebbero essere danneggiati. Potrebbe tutto dipendere, insomma, dalla lunghezza dei geni. Non si invecchia, quindi, a causa di particolari geni, ma perché si riduce l’attività dei geni lunghi. E’ questa la conclusione cui sono giunti, con metodi diversi e in modo indipendente, quattro gruppi di ricerca di Spagna, Paesi Bassi, Germania e Stati Uniti. “Per molto tempo le ricerche sull’invecchiamento si sono concentrate sui geni associati a questo fenomeno, ma la nostra spiegazione è che si tratta di un fenomeno molto più casuale: è un fenomeno fisico legato alla lunghezza dei geni e non ai geni specifici coinvolti o alla funzione di tali geni”, osserva uno degli autori dello studio, Ander Izeta, del Biogipuzkoa Health Research Institute e del Donostia University Hospital, in Spagna.
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