Triplice omicidio di Prati: trovata l'auto di De Pau, si cerca l'arma

Ancora senza nome due delle tre vittime, nessuno ha reclamato il corpo delle due escort uccise in via Riboty. Con la stessa auto il "biondo" si è spostato in via Durazzo

Roma, 21 novembre 2022 - E' stata ritrovata a  Roma in deposito l'auto, una Toyota Iq, con cui Giandavide De Pau, il cinquantunenne accusato dell'omicidio delle tre donne uccise giovedì scorso nel quartiere Prati a Roma, è arrivato in via Riboty, dove sono state uccise le due cinesi.  

Secondo quanto emerso dall'analisi delle immagini di videosorveglianza De Pau "il biondo" con la stessa auto si è poi spostato in via Durazzo dove è stata accoltellata a morte la colombiana sessantacinquenne Marta Castano Torres.  Sull'auto sono iniziati gli accertamenti anche alla ricerca dell'arma, finora non trovata. Analisi sono in corso anche sui vestiti che indossava quando è stato individuato a casa della madre e della sorella in zona Ottavia e sul cellulare che e' stato ritrovato nell'appartamento al primo piano di via Riboty. 

L'incidente dopo i delitti 

Dopo essere stato nell'appartamento in via Riboty, dove sono state uccise le due cittadine cinesi, e poi in via Durazzo dove è stata accoltellata a morte Marta Castano Torres, De Pau ha avuto un incidente stradale e la sua auto ammaccata è stata ritrovata dagli investigatori in un deposito. Dopo l'incidente stradale, è questa l'ipotesi, il 51enne avrebbe poi raggiunto la casa dei familiari in via Esperia Sperani, in zona Ottavia, a bordo di un taxi con indosso ancora gli abiti sporchi di sangue. A De Pau la procura di Roma, guidata dal procuratore di  Roma Francesco Lo Voi, contesta il triplice omicidio aggravato. 

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Si scava sul passato di Giandavide De Pau

Il cinquantunenne accusato dell'omicidio delle tre prostitute uccise giovedì scorso nel quartiere Prati a Roma, alla ricerca di eventuali altri fatti di sangue. Gli investigatori, coordinati dalla Procura di Roma, stanno passando al setaccio il cellulare di Giandavide De Pau, ritrovato nell'appartamento in via Riboty dove sono state uccise le due cinesi, per verificare eventuali collegamenti con altri fatti legati al mondo della prostituzione e mai risolti. De Pau da sabato sera si trova nel carcere di Regina Coeli.

Il cartello apposto sotto la casa della madre di Giandavide De Pau,
Il cartello apposto sotto la casa della madre di Giandavide De Pau,

Sul portone dell'appartamento ad Ottavia: "Non suonate e non fate domande"

E intanto l'attenzione rimane forte ad Ottavia dove è stato arrestato l'uomo: "Se avete un'anima, abbiate rispetto per il dolore di una famiglia. Non suonate e non fate domande", è la scritta sul portone di casa della famiglia. "Io vi posso dire che sto male - ha detto al Tg3 la sorella Francesca che ieri ha chiamato le forze dell'ordine - solo questo e voi non lo potete capire perchè non ci siete passati. Mia madre ha avuto un infarto quattro mesi fa e ho paura che possa morire da un momento all'altro. Di cosa devo parlare con quello che mi sta succedendo?".

In mano agli inquirenti anche il cellulare che l'uomo ha lasciato nell'appartamento al primo piano di via Riboty prima della "fuga". Lo smartphone potrebbe risultare un tassello fondamentale per ricostruire quanto avvenuto nelle ore precedenti ai fatti. Nel corso dell'interrogatorio De Pau ha sostenuto che la sera prima l'ha trascorsa con una ragazza cubana con cui ha consumato anche cocaina e di avere poi preso appuntamento con il "centro massaggi" gestito dalle cinesi. 

Si cerca l'arma

L'uomo, che nel 2008 e nel 2011 è stato ricoverato in un centro psichiatrico, era in cura presso un Sert e seguiva un percorso farmacologico dopo che gli era stata diagnosticata una patologia legata al disturbo della personalità. L'unica certezza è che al momento dell'arma utilizzata per uccidere non c'è traccia. Gli inquirenti la stanno cercando ovunque con una serie di perquisizioni svolte anche nella giornata. Una lama, del tipo stiletto, che il fermato avrebbe utilizzato contro Martha Castano Torres, nel corso di un rapporto sessuale, sia nell'aggressione alle due donne asiatiche.

Due corpi senza nome 

Sull'arma utilizzata risposte potrebbero arrivare dall'autopsia delle tre donne, due delle quali non hanno ancora un nome: nessuno ha richiesto il loro corpo, nessuno ha denunciato la loro scomparsa.   All'inizio della prossima settimana De Pau comparirà, inoltre, davanti al gip per l'interrogatorio di convalida del fermo. Nei suoi confronti l'accusa è di triplice omicidio aggravato. I pm non gli contestano la premeditazione, una scelta che fa supporre che le tre donne siano state uccise nel corso di un raptus di violenza cieca.