Guerra in Ucraina, raccolta alla chiesa di Santa Sofia a Roma. Cibo, sirighe, serve tutto

Preghiere e aiuti. Alla parrocchia di riferimento degli ucraini a Roma padre Marco Semehen sta raccogliendo beni di prima necessità per i civili

Roma, 27 febbraio 2022 – E’ stata un’altra mattinata di preghiera quella di oggi 27 febbraio alla chiesa ucraina di Santa Sofia a Boccea (via di Boccea, 478) a Roma. Dallo scoppio del conflitto la parrocchia sta raccogliendo beni di prima necessità (cibo in scatola, antinfiammatori, siringhe) da mandare in Ucraina. Referente dell'organizzazione degli aiuti umanitari è il rettore della Chiesa padre Marco Semehen.

Serve tutto: pasta, olio di oliva e di girasole, riso, caffè, tea, fette biscottate, Nutella, merendine, tonno, barattoli di conserve, formaggi sottovuoto, medicine, Oki task, Aspirina, Tachipirina, Ibuprofene, bende, siringhe, siringhe per coagulazione del sangue, bende elastiche, pannolini, tele antigelo, antidolorifici, antinfiammatori, insulina (lunga durata) metformina e vitamine.

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“L'Ucraina non ha bisogno solo di un supporto militare, fatto di armi e strategia, ha anche bisogno di generi di prima necessità. E su questo fronte l'Italia, Roma in particolare, si sta già mobilitando. Il primo punto di raccolta degli aiuti a Roma è la parrocchia di Santa Sofia, in via Boccea al n. 478. È la parrocchia di riferimento degli Ucraini a Roma, vi si ritrovano abitualmente per stare insieme, per pregare e per prendersi cura dei loro connazionali in difficoltà. Ma, come è naturale, si occupano anche delle tante famiglie della zona che hanno tante esigenze diverse, compreso il bisogno di persone che si prendano cura dei bambini e degli anziani, dei malati cronici e dei disabili”, spiega Paola Binetti, senatrice dell'Udc e responsabile dell'Ufficio Pari Opportunità del partito.

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“Davanti allo scempio di un dittatore come Putin, le marce della pace, le veglie di preghiera, gli appelli degli intellettuali sono necessari, forse indispensabili, ma mai sufficienti. Occorre una potente mobilizzazione delle donne e degli uomini di buona volontà per mettere mano generosamente a tutte le opere di Misericordia possibili. Occorre farsi carico delle necessità fondamentali delle persone che oggi sono in Ucraina sotto l'attacco delle bombe e dei missili, sferrato da Putin. E a Roma la Parrocchia di Santa Sofia sulla Boccea costituisce il vero punto di riferimento: lì ci sono sacerdoti ucraini, il Rettore è padre Marco Semehen. Ci sono donne e uomini che provengono dall'Ucraina, sono in Italia da tempo e vogliono far quel che possono per il proprio popolo. Da oggi e quasi ogni giorno, partono dalla parrocchia camion carichi di cose, viveri in particolari, ma anche farmaci e vestiti”, conclude Binetti.