Mercoledì 8 Maggio 2024

Amianto sui bus, Cotral condannata per la morte dell’autista: 157mila euro ai figli

Vincenzo Cecchini aveva 59 quando è morto. Secondo il Tribunale di Roma l’azienda di trasporto per cui lavorava, non avrebbe messo i lavoratori in condizioni di sicurezza nonostante la presenza della fibra killer

Vincenzo Cecchini con la moglie e uno dei suoi due figli

Vincenzo Cecchini con la moglie e uno dei suoi due figli

Roma, 9 gennaio 2023 - Prima operaio poi autista di linea, Vincenzo Cecchini è morto nel 2011 per adenocarcinoma polmonare da amianto,  aveva 59 anni.  Oggi il Tribunale di Roma ha condannato la compagnia di trasporti laziali Cotral SpA al risarcimento dei danni nei confronti di Stefano e Claudio, i due figli dell'autista deceduto che riceveranno complessivamente 157mila euro di risarcimento. Lo fa sapere l'Osservatorio nazionale Amianto. 

La replica di Cotral 

Cotral, come si legge in una nota, "prende atto della sentenza disposta dal Tribunale di Roma e precisa che si tratta di fatti risalenti ad oltre vent'anni fa. Nel rispetto della normativa, nessun lavoratore impiegato presso gli impianti di Cotral Spa, è attualmente esposto al contatto con componenti che contengono polveri e fibre di amianto".

La storia di Vincenzo: prima manovale poi autista 

Cecchini per oltre dieci anni è stato operaio, manovale d'officina, e poi autista per Cotral svolgendo, negli anni, anche mansioni consistenti nella manutenzione delle scale mobili delle stazioni della metropolitana di Roma che presentavano molte componenti in amianto. Come autista di linea ha condotto mezzi pesanti, autobus e pullman ancora con vari parti in asbesto, con esposizione a polveri e fibre di amianto. È stato esposto, quindi, alla fibra killer, così come a residui della combustione, benzene e altri cancerogeni per il sistema respiratorio, in assenza di strumenti di prevenzione tecnica e di protezione individuale. 

La diagnosi nel 2010

La diagnosi, impietosa, è arrivata nel novembre 2010, l'uomo è morto soltanto 8 mesi più tardi il 22 luglio 2011. A guidare il convincimento del giudice del Lavoro, Valentina Cacace, è stata la sentenza del Tribunale di Roma, confermata in Appello nel dicembre 2022, che condanna la Cotral Spa al risarcimento di 78.714,03 euro per Laura Cristofanelli, vedova del Cecchini e mamma di Stefano e Claudio.

Il legame letale tra la malattia e il lavoro

I consulenti tecnici di ufficio hanno riconosciuto "la sussistenza del nesso fra l'esposizione lavorativa e l'insorgenza dell'adenocarcinoma polmonare diagnosticato" alla vittima, richiamando le normative che dispongono tutta una serie di misure che il datore di lavoro deve attuare per preservare la salute dei suoi dipendenti precisando che "...non può non dubitarsi della responsabilità della società resistente per l'omessa adozione di quelle cautele... che avrebbero ridotto il rischio...".

Il Tribunale di Roma riconosce per i figli, che all'epoca della scomparsa del papà avevano 30 e 31 anni, com'è stato per la madre, anche il danno biologico di natura psichica. Dopo la diagnosi, infatti, l'integrità psico-fisica del Cecchini è stata compromessa perchè ha percepito lucidamente la gravità del quadro patologico e l'approssimarsi della morte. 

Ona: "Abbiamo ottenuto giustizia"

Sono le prime sentenze di condanna seguite dall'Osservatorio Nazionale Amianto, di Cotral Spa, dopo che molti dei lavoratori sono stati collocati in prepensionamento amianto, anche grazie all'impegno del suo presidente Ezio Bonanni, che rileva: "Non sarà possibile restituire alla famiglia il loro caro, ma abbiamo ottenuto giustizia e un po' di pace". L'Ona continua a lavorare anche per aggiornare la mappatura, anche attraverso l'app http://app.onanotiziarioamianto.it Si può richiedere assistenza tramite lo sportello online https://onanotiziarioamianto.it/sportello-amianto-ona-nei-territori o il numero verde gratuito 800034294.