Diciotti, il tribunale dei ministri chiede autorizzazione a procedere per Salvini

La procura di Catania ha inviato al Senato l'autorizzazione a procedere chiesta dal tribunale dei ministri di Catania. Il vicepremier: "Rischio da 3 a 5 anni ma non mollo". Bonafede: "Azione concordata da tutto il governo"

Un fermo immagine della diretta Facebook di Salvini (Ansa)

Un fermo immagine della diretta Facebook di Salvini (Ansa)

Roma, 24 gennaio 2019 - Migranti, nuove frizioni in vista. Mentre la Sea Watch fa rotta per la Sicilia con 47 persone a bordo - e Salvini la prende come una 'provocazione' - il tribunale dei ministri di Catania ha chiesto l'autorizzazione a procedere nei confronti del ministro dell'Interno per la vicenda della nave Diciotti. La decisione arriva dopo la richiesta motivata di archiviazione avanzata dalla procura di Catania (riguarda il video della lettura in diretta). A questo punto la Procura di Catania, in ottemperanza alla decisione del Tribunale dei ministri, ha inviato al Senato l'autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini - "per sequestro di persona aggravato" e gli atti relativi all'inchiesta sulla nave Diciotti. 

I giudici: "L'obbligo di salvare vite in mare prevale su tutto"

COSA SCRIVONO I GIUDICI - Il tribunale dei ministri di Catania, nella sua richiesta per l'autorizzazione a procedere, sottolinea tra l'altro: "L'obbligo di salvare la vita in mare costituisce un preciso dovere degli Stati e prevale su tutte le norme e gli accordi bilaterali finalizzati al contrasto dell'immigrazione irregolare". Ancora: "Le Convenzioni internazionali cui l'Italia ha aderito - sottolineano i giudici - costituiscono un limite alla potestà legislativa dello Stato e, in base agli art.10, 11 e 117 della Costituzione, non possono costituire oggetto di deroga da parte di valutazioni discrezionali dell'autorità politica".

Salvini: "Io non cambio di un centimetro"

SALVINI: CI RIPROVANO - Immediata la reazione del leader leghista: "Ci riprovano, torno a essere indagato per sequestro di persona e di minori, con una pena prevista da 3 a 15 anni. Manco fossi uno spacciatore o uno stupratore. Ora la parola passa al Senato e ai senatori che dovranno dire si o no, libero o innocente, a processo o no. Ma lo dico fin da ora, io non cambio di un centimetro la mia posizione", scrive su Facebook. Con ironia, il vicepremier leghista commenta i tempi della decisione: "Rapidi. Applausi ai giudici, qualcuno ne risponda".

E Salvini rafforza le sue parole con una lunghissima diretta Facebook:

IL GUARDASIGILLI - In difesa di Salvini interviene anche il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, spiegando che quello che è stato fatto nel caso della nave Diciotti "è azione concordata da tutto il governo. L'attività è stata portata avanti da tutti e non solo da Salvini". Il Guardasigilli puntualizza anche che la decisione sarà un atto del tutto "tipicamente parlamentare, la Giunta farà le sue valutazioni. Ho rispetto dell'autonomia e indipendenza della magistratura, come pure ho rispetto del Parlamento e delle scelte e valutazioni che verranno fatte".

I PROSSIMI PASSI - Ora la Giunta per le immunità parlamentari del Senato, presieduta dal forzista Maurizio Gasparri,  dovrà esaminare il fascicolo in poche settimane e prendere le sue decisioni entro il 22 febbraio. L'Aula di Palazzo Madama dovrà pronunciarsi invece entro il 24 marzo. Entro due mesi, anche se i termini per la legge non sono perentori, si saprà dunque se i senatori daranno ai giudici siciliani l'autorizzazione a processare il segretario della Lega per il reato di sequestro di persona aggravato in relazione alla vicenda dei 177 migranti rimasti per 5 giorni a bordo della nave della Guardia costiera 'Diciotti' attraccata al porto di Catania la sera del 20 agosto scorso. 

"Abbiamo convocato nell'immediatezza un Ufficio di presidenza della Giunta - dice Gasparri - e nei prossimi giorni, già a partire dalla prossima settimana, procederemo con gli adempimenti di nostra competenza iniziando con l'organizzare i lavori".

"Sì, mi dichiaro colpevole di aver difeso i confini e la Patria"

LA CAMPAGNA SOCIAL - E intanto lo staff comunicazione di Matteo Salvini lancia una campagna sui social: si vede un cartello con la bandiera italiana sotto l'hashtag 'Salvini non mollare'. "Grazie a chi mi sta manifestando il suo affetto twittando #SalviniNonMollare, siamo una splendida Comunità - twitta il ministro - Sì, mi dichiaro colpevole di aver difeso i confini e la Patria. E non mollo".

E a rilanciare l'hashtag è anche Marine Le Pen. La leader dell'estrema destra francese esprime "sostegno a Matteo Salvini" sulla vicenda. "Vergogna ai quei giudici politicizzati che lo perseguono per 'sequestro' e vogliono impedirgli di mettere fine all'invasione migratoria del suo Paese fermando gli sbarchi dei migranti. Solo il popolo italiano decide", scrive la leader del Rassemblement National in un tweet.