Renzi: Conte modifichi il Dpcm. Zingaretti: piede in due staffe, intollerabile

"Il governo spieghi quali sono i dati scientifici sui quali si prendono le decisioni", dice il leader Iv. Il segretario dem: "Serve un nuovo clima per salvare il bene comune"

Renzi e Zingaretti (Ansa)

Renzi e Zingaretti (Ansa)

Roma, 26 ottobre 2020 - Anche nel governo cominciano a levarsi critiche contro l'ultimo Dpcm per fermare i contagi da Coronavirus. A tirare la bordata è il leader di Italia Viva Matteo Renzi: "Mentre si chiedono (ancora) sacrifici, sarebbe molto utile, secondo me, che il Governo chiarisse questi punti. E ci spiegasse quali sono i dati scientifici e le analisi sui quali si prendono le decisioni: i dati scientifici, non le emozioni di un singolo ministro", attacca Renzi nella e-news in cui annuncia che Iv chiederà al premier Giuseppe Conte di modificare il dpcm "nella parte su ristoratori, luoghi di cultura e attività sportiva".

In tutto ciò il premier Giuseppe Conte riferirà al Parlamento giovedì prossimo sulle misure contenute nell'ultimo Dpcm per ridurre i contagi del coronavirus. Conte sarà prima alla Camera, alle 9.30, quindi al Senato.

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 Zingaretti: intollerabile piedi in due staffe

L'attacco di Renzi arriva, forse non a caso, a pochi minuti dall'intervento di Nicola Zingaretti alla direzione nazionale. Il leader dem capisce che il momento non consente tentennamenti o diplomazie e risponde con decisione: "Avere i piedi in due staffe in questo momento è eticamente intollerabile". Un giudizio, dunque, che va oltre quello politico e investe la sfera etica. Perché, spiega ancora Zingaretti, "siamo in un tornante drammatico della storia d'Italia. Vedo molti distinguo da parte di esponenti di governo o di forze di maggioranza, addirittura iniziative politiche che reputo incomprensibili: penso non siano mai stati seri quei partiti che, la sera, siedono ai tavoli del governo e la mattina organizzano le opposizioni alle decisioni prese". Poi, il segretario rivolge all'alleato parole di solito riservate ai leader di opposizione: "Alla rabbia e alle paure vanno date risposte, non cavalcarle".

Di fronte al 'fuoco amico' proveniente dalle fila di Italia Viva, Zingaretti gioca la carta della condivisione, chiamando al tavolo anche le forze sociali e le opposizioni. La posta in gioco, d'altra parte, è fin troppo alta perché sia solo la maggioranza - o parte di essa - ad assumersi l'onore e l'onere delle scelte da prendere. "Serve un nuovo clima per salvare il bene comune", sottolinea Zingaretti. "Noi dobbiamo in fretta verificare se si può trovare un punto di convergenza più alto per salvare la situazione. Per questo è importante coinvolgere davvero le forze sociali, con i corpi intermedi. E anche le opposizioni politiche: dobbiamo trovare le forme per far compiere un passo in avanti al rapporto fra maggioranza e opposizioni". 

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Ferita scuole chiuse

Tornanto all'e-news di Renzi, "Chiudere di nuovo le scuole - sostiene l'ex premier - è una ferita devastante. Servono i tamponi rapidi a scuola, non i banchi a rotelle. Servono le aziende private per i trasporti, non complicate regole sulla didattica a distanza. Servono più posti in terapia intensiva, più personale sanitario e un sistema di tracciamento degno di questo nome, non generiche raccomandazioni ai cittadini. Serve far funzionare in modo efficiente e sicuro la macchina dei test, non chiudere i teatri e i ristoranti che rispettano le regole, perché questo crea un effetto a catena in tanti settori". 

Chiediamo ristoranti aperti fino alle 22

In Parlamento, annuncia Renzi, "chiederemo che il Presidente Conte valuti di seguire la stessa strada intrapresa dal Presidente dell'Alto Adige, che ha firmato un'ordinanza che prevede che i ristoranti siano aperti fino alle 22. Per quanto riguarda la ristorazione, è bene ricordare che i dati Istat - che mettono insieme alberghi, ristoranti e bar - ci dicono che il valore aggiunto 2019 di questo aggregato è di 64 miliardi di euro, quasi equivalente a quello di tutto il comparto edilizio". "Va bene rinunciare - sostiene il leader Iv - a molte libertà per il virus. Ma chiudere i luoghi di cultura e di sport è, invece, un errore: è più facile contagiarsi sulla metropolitana che a teatro. E la chiusura dei ristoranti alle 18 è tecnicamente inspiegabile, sembra un provvedimento preso senza alcuna base scientifica. A cena il Covid fa più male che a pranzo? E per chi si era attrezzato valgono le stesse regole? Ci rendiamo conto del danno economico devastante?". Per affrontare la pandemia, "serve un piano, una visione, una strategia. Non rincorrere gli eventi, ma prevederli come stiamo dicendo - spesso inascoltati - da mesi". 

No al Mes è ideologico

Nell'e-news Renzi attacca anche sul Mes: "Rischiamo di far schizzare la curva del debito solo per le emergenze e senza una visione strategica. In questo senso, appare sempre più assurdo il No ideologico al Mes. La verità, cari amici, è che col virus dobbiamo convivere non solo tre settimane. Dobbiamo arrivare al vaccino, dobbiamo distribuire bene il vaccino, dobbiamo organizzare una logistica per il vaccino che sia esattamente l'opposto della gestione logistica del tampone. Ci aspettano ancora settimane difficili, bisogna convivere con il Coronavirus". 

L'attacco a Franceschini

"Mi ha colpito che - sostiene ancora Renzi - proprio il Ministro della Cultura abbia giustificato la chiusura dicendo che dobbiamo salvare vite umane. Io dico che certo, è vero, vogliamo salvare vite umane. Ma basta essere andati al cinema o al teatro, in queste settimane, per capire che non sono posti dove si rischia di morire, ma dove - anzi - si impara a vivere meglio. Affrontare la pandemia è un dovere di tutti. Ma bisogna farlo senza cedere alla paura".