Fratelli coltelli

Salvini si schiererà con Berlusconi e Meloni come ha fatto il 4 marzo o trasformerà la bozza di contratto stilata con i Cinquestelle in un programma di governo e quindi in un’alleanza elettorale?

Giorgia Meloni, Silvio Berlusconi, Matteo Salvini (Ansa)

Giorgia Meloni, Silvio Berlusconi, Matteo Salvini (Ansa)

Roma, 28 maggio 2018 - Le elezioni ci saranno dopo l’estate, ormai è certo, ma è del tutto prematuro ipotizzare gli schieramenti in campo. In particolare nel fronte centrodestra. La domanda è: Salvini si schiererà con Berlusconi/Meloni come ha fatto il 4 marzo o trasformerà la bozza di contratto stilata con i Cinquestelle in un programma di governo e quindi in un’alleanza elettorale? Al momento Salvini non scioglie i nodi, ovviamente, ed è troppo presto per far conoscere le proprie intenzioni. Anzi, resta sul vago. E’ evidente che si tratta di due opzioni politiche contraposte, che precononizzano scenari del tutto diversi. L’alleanza di centrodestra da una parte appare la più naturale, perché è arrivata prima tre mesi e fa e quindi squadra che vince non si cambia. Ma dal 4 marzo sono successe molte cose, e non bisogna scordarsi che solo due settimane fa Salvini ha deciso di intraprendere un percorso di governo con i Cinquestelle, per dar vita a un governo del cambiamento cui Berlusconi e Meloni avevano detto di voler negare la fiducia. Le parole grosse da parte del Cavaliere e di Fratelli d’Italia erano volate soprattutto nei confronti di Di Maio ma è evidente che qualche schizzo era arrivato anche a Salvini.

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Ricostruire un fronte comune non sarà facile. Non solo perché l’obiettivo di Salvini è quello di cannibalizzare Forza Italia e più ancora la Meloni, ma perché i rispettivi spazi politici, quelle che si chiamano le narrazioni, sono diversi. Se è pressoché certo che Salvini giocherà la sua campagna sul tema "prima gli italani, mai schiavi della Germania", quale sarà lo slogan di Forza Italia? Potrà il partito che esprime il presidente del Parlamento europeo, il partito dei moderati, imbracciare il mitra sovranista? Difficile per Berlusconi, e più difficile trovare spazio sarà per la Meloni, che rischia addirittura di venire oscurata dalla battaglia italianista-identitaria della Lega nord nazionalista e lepenista. L’impressione è insomma che i quadri possano ancora comporsi o ricomporsi, anche perché le liste si faranno a fine agosto (con il voto a ottobre) e molta acqua dovrà ancora passare sotto i ponti.