Napoli, riapertura scuole. De Luca: "Ffp2 non arrivate. Misure del Governo virtuali"

Stilettate del Governatore contro Draghi dopo la bocciatura al Tar e l'udienza di merito a febbraio: "Sarà cambiato il mondo". Rientri in classe a macchia di leopardo

Napoli scuole riaperte ma senza mensa fino al 17 gennaio

Napoli scuole riaperte ma senza mensa fino al 17 gennaio

Napoli, 11 gennaio 2022 - "Oggi avremo bambini senza mascherine perché le Ffp2 non sono arrivate e mi dicono che sono costretti a stare in classe con le porte aperte, coi cappotti e i cappelli". Lo ha detto il presidente della giunta regionale Vincenzo De Luca parlando della decisione del Governo di riprendere le lezioni in presenza dopo la pausa delle festività natalizie e della riapertura 'forzata', oggi, dopo che il Tar ieri ha sospeso l'ordinanza con cui la Regione Campania, unica in Italia, e al momento in zona bianca, imponeva lo stop alle lezioni in presenza fino alle secondarie di primo grado, dando via alla Dad.  Covid Campania, 11 gennaio: oltre 30mila contagiati, 20 decessi, +91 ricoverati Cosa è successo dopo la sospensiva del Tar

Da stamattina, dunque scuole riaperte. Ma i toni polemici non mancano: "Ho la sensazione però che saremo chiamati tutti quanti a dire da qui al (alla elezione del, ndr) presidente della Repubblica - ha aggiunto - che in Italia va tutto bene, che l'economia gira, che le scuole sono aperte e che viviamo nel migliore dei mondi possibili. Io penso che la lettura debba essere un pò meno pacificata e un pò più ragionevole".

De Luca: "Misure del Governo 'virtuali' e inattuabili"

"Per quanto riguarda le misure previste dal Governo, mi sembrano tutte virtuali e in larga misura inattuabili, a cominciare dai tracciamenti e dalla garanzia da dare ai presidi, e conseguentemente alle famiglie, di tranquillità. Siamo tutti per la scuola in presenza, ma non tutti condividiamo la necessità di parlare un linguaggio di verità, di partire dalla realtà per quella che è e tutelare davvero, non per finta, la salute dei nostri bambini" - è la stilettata di De Luca in un suo intervento a margine di una riunione del Consiglio regionale.  Napoli, rientro in classe senza refezione. Studenti delle Superiori in piazza: “No dad”

Udienza a febbraio: "Sarà cambiato il mondo"

Interpellato in merito alla decisione del Tribunale amministrativo regionale, che ha sospeso l'efficacia dell'ordinanza della Regione, il Governatore ha ricordato che "il Tar ha concesso la sospensiva rispetto alla richiesta del Governo, fissando per febbraio la discussione in collegio. Per febbraio sarà cambiato il mondo. I due punti forti su cui si è basata la richiesta di sospensiva - ha precisato - sono questi: la Regione Campania non è in zona rossa e il Governo nei suoi decreti ha messo in campo tutte le misure necessarie per contenere il Covid. Bene, rispetto alla zona rossa, io credo che una Regione non sia obbligata ad aspettare la zona rossa e la drammatizzazione del contagio prima di prendere misure preventive. Noi, da sempre, abbiamo una linea diversa: le decisioni riteniamo che si debbano prendere prima che sia esploso il problema, non quando è esploso".  Scuole chiuse fino a febbraio in Campania. De Luca: "Mancano le condizioni di sicurezza"

Cosa si fa ora: "Obiettivo: arrivare a 120 mila bambini 5-11 anni vaccinati entro gennaio"

"Adesso, al di là delle considerazioni politiche, noi saremo impegnati all'ultimo respiro per ampliare quanto più possibile la platea di bambini vaccinati. Già ieri - ha aggiunto - abbiamo avuto un bel risultato, siamo a 59mila vaccinazioni per la fascia 5-11 anni, faremo l'impossibile per arrivare a fine gennaio a oltre 100-120mila bambini vaccinati perché, come ha detto in maniera limpida e fluente il professore Brusaferro, il Covid non è una banalità". 

L'affondo: "Draghi che cammina sul Tevere"

Però, aggiunge il Governatore in tono sarcastico, "anche la Campania da oggi può dire che va tutto bene, che è tutto aperto, che il Covid è un raffreddore e se volete posso anche giurarvi di aver visto il presidente Draghi camminare sulle acque del Tevere".

Sospensiva del Tar ma scuole riaperte a macchia di leopardo

All'indomani delle decisioni del Tar Campania che hanno accolto i ricorsi e bocciato l'ordinanza del governatore Vincenzo De Luca, si torna a scuola in gran parte del territorio regionale, ma non ovunque. 

A Napoli senza la mensa fino al 17 gennaio

Studenti in classe nei capoluoghi di provincia e nel capoluogo di regione, Napoli, dove stamattina sono riprese le attività didattiche in presenza per asili, elementari e medie comunali, statali e paritarie. L'unica novità partenopea è stata la sospensione, voluta dall'assessore all'Istruzione e vicesindaco Maria Filippone, del servizio di refezione scolastica. Uno stop dettato più che dall'emergenza epidemiologica dalle necessità organizzative delle aziende fornitrici: si riprenderà il 17 gennaio. 

Dad in vigore fino al 15 gennaio in alcuni comuni

In giro per la Campania però sono tanti i comuni più piccoli in cui i sindaci, preoccupati dalla curva di contagio Covid, hanno di fatto confermato con decisioni proprie quello che era il contenuto dell'ordinanza regionale numero 1, emanata da Palazzo Santa Lucia lo scorso 7 gennaio. La Dad rimane in vigore, almeno fino al 15 gennaio, in alcuni comuni del Napoletano come ad esempio Giugliano e Castellammare e in diverse cittadine del Salernitano. Buccino, Caggiano, Contursi Terme, Laviano solo per citarne alcune. 

I sindaci della Costa d'Amalfi: scuole chiuse

Nel pomeriggio di ieri si sono allineati anche i sindaci della Costa d'Amalfi: "Pur prendendo atto degli sviluppi giudiziari dell'ordinanza regionale di rinvio della didattica in presenza, la Conferenza dei sindaci della Costa d'Amalfi ritiene di confermare le decisioni già prese. Restano pertanto in vigore le 14 ordinanze sindacali per ciascuno dei comuni costieri" si legge in una comunicazione istituzionale. In alcuni paesi, come Maiori e Praiano, l'attività in presenza è sospesa fino al 29 gennaio in tutti gli ordini di scuole. In altri comuni costieri, è l'esempio di Positano, per il momento lo stop vale fino al 15. 

La situazione delle scuole nell'area Vesuviana

Anche nell'area vesuviana si è deciso per una soluzione condivisa dalla maggior parte delle realtà. "I sindaci di Mariglianella, Scisciano, San Vitaliano, Saviano, Comiziano, Cicciano, Pomigliano d'Arco e Brusciano hanno deciso di confermare le ordinanze emesse il 6 e 7 gennaio 2022, riservandosi per domani (oggi ndr) un approfondimento alla luce della decisione del Tar e dei dati epidemiologici forniti dall'Asl Napoli 3 Sud". Nei comuni citati dunque le scuole oggi sono rimaste chiuse e le lezioni si sono svolte a distanza. Si attendono sviluppi. Tornati in aula gli alunni delle materne, elementari e medie di Marigliano e Nola. I due sindaci Giuseppe Jossa e Gaetano Minieri hanno però confermato le rispettive ordinanze che hanno portato alla sospensione, causa troppi contagi nella fascia 14-20 anni, dell'attività in presenza dei licei e delle altre scuole secondarie cittadine. 

La vittoria dei genitori: "Ordinanza aveva profili di illegittimità"

"Davvero non ho capito questa ordinanza della Regione. Lo dico prima da genitore e poi da avvocato". Giacomo Profeta è il legale che, con Luca Rubinacci, ha presentato uno dei ricorsi contro l'ordinanza del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, la cui esecutività è stata sospesa dal Tar della Campania. "Innanzitutto come padre - confida all'AGI - non volevo più vedere i miei figli costretti a restare per un a mattinata davanti a un monitor". Napoli, presidio comitati 'No Dad' contro scuole chiuse: "Gestione autoritaria di De Luca" L'avvocato sottolinea poi che, a suo avviso, "non ha senso chiudere le scuole, se poi si lasciano aperti i centri commerciali e le palestre". Profeta sostiene inoltre che "l'ordinanza della Regione aveva una serie di profili di illegittimità. Il Tar ha accolto in pieno la nostra tesi - argomenta - in particolare ha in giusta considerazione l'articolo 1 del decreto legge 111 del 2021, che impedisce a sindaci e presidenti di Regione di adottare ordinanze urgenti, come quella per la chiusura delle scuole, se non in zona rossa. Noi siamo in zona bianca e lo saremo almeno fino al 16 gennaio, questo è un dato di fatto". Covid Campania, genitori No Dad: vola petizione pro riapertura scuole; diffida ai presidi Inoltre il Tar ha rilevato che, contemporaneamente all'ordinanza regionale - aggiunge Profeta - il Governo aveva già emanato un decreto molto più stringente sul distanziamento, sulle norme anticontagio e sull'obbligo vaccinale per gli over 50". E infine, conclude il legale, il Tar "ha dato sostanzialmente torto alla Regione su un altro punto: quando si dice che l'apertura delle scuole avrebbe potuto impattare sul sistema sanitario regionale e sui trasporti, il Tar chiarisce questo non è un motivo per chiudere le scuole e fa notare che, nel corso degli ultimi due anni di pandemia, è stato fatto poco su questo fronte".