Scuole chiuse fino a febbraio in Campania. De Luca: "Mancano le condizioni di sicurezza"

Il Governo è intenzionato a impugnare l'ordinanza di Vincenzo De Luca, la decisione definitiva verrà presa dopo un passaggio in Consiglio dei Ministri

Napoli, 7 gennaio 2022 – La Campania sceglie la strada della chiusura per le scuole elementari e medie, Palazzo Chigi risponde con il pugno di ferro. Il Governo è infattu intenzionato a impugnare la decisione del governatore Vincenzo De Luca di slittare la riapertura delle scuole a fine gennaio o inizio febbraio, così come chiesto dai sindaci e dai presidi campani. É quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi. per l'impugnativa è necessario un passaggio in Consiglio dei Ministri.

Contrari anche i Comitati No Dad, pronti a scendere in piazza. “Ci aspettiamo un'iniziativa forte del Governo, del ministro dell'Istruzione Bianchi e dei sottosegretari. Un eventuale provvedimento di chiusura delle scuole va impugnato e noi faremo tutto ciò che è in nostro potere perché si ritorni a scuola in presenza quanto prima”. A dirlo è Palmira Pratillo, presidente dell'Associazione Scuole Aperte Campania.

Purtroppo ce lo aspettavamo – aggiunge Pratillo – ma siamo pronti a fare pressing sul Governo affinché impugni ogni eventuale ordinanza e anche noi Comitati penso che ci muoveremo in questa direzione perché, ancora una volta, in Campania i ragazzi vengono penalizzati e messi in Dad senza alcun motivo e in una regione dove tutto è aperto, tutto funziona e invece la scuola chiude”.

E per fare sentire la loro voce, i Comitati No Dad pensano anche di tornare in piazza come spesso è accaduto durante lo scorso anno scolastico quando per lunghi mesi la scuola è stata a distanza. “Vorremo avere giustizia per i nostri figli – conclude Pratillo che come gli altri ragazzi italiani hanno il diritto di andare a scuola. Siamo di nuovo in una situazione assurda”.

Covid calcio, De Luca: "Chiudere gli stadi per fermare i contagi"

De Luca: "Trasformano i nostri bambini in cavie"

 Rimarranno chiuse per tutto gennaio le scuole elementari e medie in Campania, dove il governatore Vincenzo De Luca ha accolto l’appello dei presidi per bloccare il rientro in classe di lunedì 10 gennaio. "Non ci sono le condizioni minime di sicurezza per riaprire, chi prende decisioni non rapportate alla realtà è nemico della scuola”, tuona il presidente delle Campania.

“Andremo alla proroga dell'apertura delle scuole a fine gennaio, almeno per le medie e le elementari. Per il resto – afferma De Luca - vedremo di seguire con attenzione la situazione del contagio e dell'epidemia. Faremo il possibile per garantire ai docenti, ai presidi e alle famiglie il massimo possibile di assistenza sanitaria e di prevenzione per evitare situazioni ancora più pesanti e gravi". Intanto il Gioverno insiste per il rientro di lunedì, concorde anche il presidente del Lazio, Nicola Zingaretti, che ha già firmato l'ordinanza per iniziare il 10 gennaio. 

“C'è da stare male”, per il Governatore della Campania, Vincenzo De luca, in merito ai provvedimenti che il Governo vuole adottare sulla scuola per affrontare l'emergenza Covid. E aggiunge: “Ho la sensazione che si mettono in piedi provvedimenti che trasformano i nostri bambini in cavie sull'altare della politica e dell'opportunismo”.

Scuole, in Campania oltre 22mila positivi

Il virus di sta diffondendo rapidamente, il rischio è che all’appello di lunedì mattina si presentino in pochi. "Con i dati che abbiamo – specifica De Luca – ci sono 3mila positivi tra il personale scolastico e 19mila positivi tra gli studenti nella fascia 0-19 anni. La percentuale di vaccinazione che registriamo al di sotto delle prime medie e nelle scuole elementari è meno del 10%". Ma non solo. “Un terzo delle scuole non aprirebbe comunque per il numero di positivi che ci sono spiega – e per le famiglie che decidono autonomamente di non mandare i figli a scuola. Ci limitiamo a prendere atto della situazione”.

Caldoro: "Piena anarchia e irresponsabilità"

È un fuoco incrociato quello che sta alzando contro l’ordinanza di De Luca, Forza Italia e Lega contestano duramente la decisione del rinvio. "Speranza e De Luca hanno notizie diverse sulla gravità della situazione o siamo alla piena anarchia e irresponsabilità", dice il capo dell'opposizione di centrodestra in consiglio regionale, Stefano Caldoro.

La segreteria regionale e i parlamentari campani del Carroccio parlano di "dichiarazioni inopportune di De Luca, che tira in ballo la Lega per coprire sue responsabilità riguardo alla gestione dell'emergenza pandemica nella nostra Regione. Puntare il dito contro di noi – aggiungono – è il peggiore opportunismo politico al quale assistono i cittadini campani negli ultimi anni”. Oggi De Luca ha sparato a zero contro tutti durante la diretta streaming, minacciando perfino di rivolgersi alla Magistratura se il Governo non aumenterà le forniture di farmaci antivirali.

“Non possiamo più tollerare questi teatrini infantili che il governatore mette in scena per coprire falle organizzative alle quali non è mai riuscito a porre rimedi". Il riferimento è all'attacco lanciato da De Luca che, ancora una volta, ha accusato Lega e FdI di essere i responsabili dell'attuale situazione in Italia, collocandosi "sostanzialmente contro una linea di prevenzione del contagio, facendo di tutto per non assumere decisioni rigorose per rincorrere qualche voto in più".

Decisione sostenuta da sindaci e presidi

È da giorni che questa decisione rimbalza sui tavolo istituzionali, l'accelerazione è arrivata nelle ultime ore con l’ordinanza del sindaco di Ottaviano, che ha “congelato” la riapertura fino al 17 gennaio. Ora superata dall’ordinanza regionale. "Cercheremo di sviluppare nella misura maggiore la campagna di vaccinazione dedicata specificamente a bambini più piccoli, per consentire quanto prima possibile la didattica in presenza per i bambini", annuncia il governatore.

“Chiedo la collaborazione di presidi, docenti e pediatri – dice De Luca – per avere non venti giorni di riposo, ma per utilizzare al meglio queste giornate per sviluppare quanto più possibile la campagna di vaccinazione per i più piccoli. Non arriveremo a vaccinare i 400mila bambini che abbiamo in fascia 5-11 anni, ma dobbiamo fare uno sforzo in più".