Sanremo 2023, Fratelli d'Italia attacca la Rai: "Chi sapeva di Fedez si dimetta"

Coletta (Rai): "Non posso controllare artisti in diretta". Il Pd: "Tira aria di Minculpop...". Sull'invito degli Articolo 31 alla premier Meloni di legalizzare le droghe leggere, FdI fa muro: "Non accadrà mai". Messina: "Da vertici Rai killeraggio politica"

Roma, 11 febbraio 2023 - Fratelli d'Italia all'attacco della Rai sul caso dell'esibizione di Fedez al Festival di Sanremo. L'affondo del rapper contro la ministra Eugenia Maria Roccella e contro il viceministro Galeazzo Bignami, di cui l'artista rapper ha strappato nel corso dell'esibizione di giovedì la foto con l'uniforme nazista, continua a far discutere. "In Rai sapevano, ma nessuno ha fatto nulla, rendendosi di fatto complici del soliloquio politico di Fedez e del suo attacco ad un viceministro della Repubblica", queste le parole del capogruppo di FdI alla Camera, Tommaso Foti.

"Secondo quanto riportato oggi da Verità, il suo show sarebbe stato provato prima della ufficiale messa in onda. Dettagli inquietanti che stanno venendo fuori e che, se confermati o meglio non smentiti, dovranno necessariamente portare ad un immediato chiarimento. Allo stato, emerge che il palco dell'Ariston si è trasformato, con il consenso e beneplacito proprio della Rai, in una tribuna elettorale. Chiediamo con fermezza che i vertici di Viale Mazzini spieghino esattamente le dinamiche della vicenda e agiscano di conseguenza con la massima tempestività - ha detto ancora Foti -. Altrimenti, è evidente che qualcuno, incapace di garantire la pluralità del servizio pubblico, dovrà lasciare quanto prima il suo incarico". Rincara Manlio Messina, vicecapogruppo vicario di FdI alla Camera, rincara: "Gli attacchi di Fedez ad un viceministro, con tanto di foto stracciata in diretta, non sono stati una spiazzante improvvisata, ma un vero killeraggio politico di cui i vertici Rai erano consapevoli e che, con compiacenza, hanno permesso".

Fedez con la foto del viceministro Galeazzo Bignami (Ansa)
Fedez con la foto del viceministro Galeazzo Bignami (Ansa)

Dall'opposizione, è arrivata la replica del Partito democratico: "È paradossale la richiesta di dimissioni da parte di FdI dei dirigenti Rai responsabili dell'esibizione di Fedez: sul palco non ha detto o mostrato nulla che già non fosse pubblico e risaputo - ha scritto su Twitter Simona Malpezzi, presidente dei senatori del Pd -. FdI intende governare limitando la libertà di espressione? Tira aria di Minculpop...".

La replica della Rai

"Di tutto ciò che accade in diretta, dovremmo dimetterci tutti, dal primo all'ultimo dirigente Rai", sbotta il direttore dell'Intrattenimento di prime time Rai, Stefano Coletta, rispondendo a una domanda sull'esibizione di Fedez che ha invocato la legalizzazione della marijuana. "Cioè che accade in diretta non è prevedibile soprattutto se legato agli artisti non lo posso, e direi che non lo devo sapere". E ancora: "Credo di fare al meglio il mio lavoro", "starei attento a usare l'omesso controllo in modo strumentale", aggiunge, "lo trovo non civile".

Antoniozzi (FdI): "Governo non legalizzerà mai cannabis"

Sempre dal fronte Sanremo, Fratelli d'Italia prende posizione anche sull'appello degli Articolo 31 che, ieri sera, dal palco dell'Ariston si sono rivolti alla premier Giorgia Meloni, invitandola a legalizzare le droghe leggere. "Il nostro governo non legalizzerà mai la cannabis e nessun tipo di droga - ha detto Alfredo Antoniozzi, vice capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera -. Riteniamo che la cannabis sia una droga a tutti gli effetti e che possa provocare seri problemi a chi la consuma. Troppi ragazzi la usano abitualmente - dice Antoniozzi - persuasi da un mondo culturale e artistico che la dipinge ingiustamente come una sostanza innocua. Molti esponenti della nostra maggioranza, come Maurizio Gasparri, sono impegnati anche con associazioni che si battono contro ogni dipendenza. Non regge nemmeno il discorso della sottrazione di un business alle mafie, sia perché esse sono attive soprattutto nel mercato della cocaina e delle droghe sintetiche, sia perché le organizzazioni criminali sarebbero pronte ad abbassare i prezzi in qualsiasi momento. Il costo delle droghe è diminuito tristemente nel tempo e le mafie hanno operato scelte strategiche soprattutto sulla cocaina. Il nostro compito è difendere i giovani da queste sostanze che sono nocive - conclude Antoniozzi - mentre ovviamente altro aspetto è il loro uso terapeutico che è già presente, come nel caso degli oppiacei, in medicina".