Ora solare 2022, con il cambio quali sono le conseguenze per la salute?

Il cambio dell'ora non ha effetti significativi sul nostro benessere psicofisico, ma dev'essere comunque affrontato in modo consapevole

Anche quest'anno 2022 passeremo dall'ora legale a quella solare: la notte tra sabato 29 e domenica 30 ottobre le lancette dell'orologio si sposteranno indietro di sessanta minuti (dalle 3:00 alle 2:00). Un cambiamento repentino che spinge molte persone a chiedersi se ci sono effetti negativi sulla nostra salute psicofisica. La riposta rapida è che non c'è ragione di preoccuparsi. Quella meno rapida richiede alcune premesse e ci costringe a parlare dei cosiddetti ritmi carcadiani.

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Passaggio all'ora solare, le conseguenze

I ritmi carcadiani sono fenomeni biologici noti agli scienziati e ai ricercatori medici. Definiscono l'andamento cadenzato di alcune attività fisiologiche del nostro organismo: ad esempio i cigli sonno/veglia e la produzioni di ormoni. In media, i ritmi carcadiani hanno una durata di 24 ore e si regolano naturalmente in base ad alcuni segnali che provengono dal mondo esterno. Soprattutto uno è particolarmente rilevante: la luce percepita dalla retina durante l'alba e il tramonto. Insomma: il nostro organismo tende ad armonizzare il proprio funzionamento con l'alternanza fra giorno e notte. Nel corso dell'anno lo fa in maniera graduale, perché l'esatto momento in cui il sole sorge e tramonta subisce piccole variazioni. Il passaggio all'ora legale, oppure a quella solare, rappresenta un'eccezione. Deriva infatti da una decisione presa per legge e non regolata dai ritmi naturali. Da qui un repentino disallineamento fra orologio biologico e orologio ambientale, che dà uno scossone ai ritmi carcadiani.  

Non c'è ragione di preoccuparsi

Nel corso dei decenni, la ricerca medica ha condotto numerose indagini per comprendere se questo scossone ha conseguenze significative sulla nostra salute psicofisica, e se alcune di esse sono da considerare negative. L'opinione condivisa è che il cambio dell'ora non produce un danno evidente. Può generare lievi disturbi, soprattutto negli anziani, ma in linea di massima il disallineamento fra orologio biologico e ambientale è riassorbito in tempi piuttosto brevi e senza conseguenze gravi.  

I disturbi che possono sorgere

Se parliamo dei lievi disturbi indotti dal cambio dell'ora, dobbiamo fare una premessa: la scienza medica ha rivelato che variano da soggetto a soggetto. Se dunque è possibile dire che gli anziani ne risentono maggiormente, non è però scontato che ciò avvenga per il semplice fatto che l'età avanza. Potremmo serenamente invecchiare senza sperimentare conseguenze legate al passaggio all'ora solare. Dipende, appunto, da soggetto a soggetto. Le persone più sensibili potrebbero sperimentare cambiamenti nella durata del sonno e nella latenza di addormentamento, cioè nel periodo che intercorre tra il momento nel quale ci sdraiamo e chiudiamo gli occhi e quello in cui effettivamente ci addormentiamo. Un'altra conseguenza possibile è la frammentazione del sonno. Le persone più mattiniere potrebbero inoltre andare incontro a una maggiore difficoltà ad addormentarsi. Nel complesso questi fenomeni producono una minore qualità del riposo e dunque possono portare a una riduzione di produttività e di concentrazione (connessa quest'ultima a eventuali incidenti automobilistici o sui luoghi di lavoro). Resta comunque valido il principale assunto ottenuto da decenni di studi: anche coloro che manifestano conseguenza più evidenti non hanno ragione di preoccuparsi, perché non si tratta di nulla di grave e il disturbo si ridurrà in poco tempo. Con un minimo di attenzione e di pazienza, insomma, tutto andrà per il meglio. La scienza medica ha escluso conseguenze negative significative.