Quando cambia l'ora solare 2022? La data e la storia

Il nuovo assetto consentirà di guadagnare un'ora di luce al mattino presto. Ecco la storia del cambio dell'ora in Italia e nel mondo

Torna l'ora solare

Torna l'ora solare

Nella notte tra sabato 29 e domenica 30 ottobre 2022 torneremo in modalità ora solare. Come d'abitudine in questo periodo dell'anno, alle 3:00 in punto le lancette dell'orologio dovranno essere spostate indietro di 60 minuti, regalando nell'immediato un'ora di riposo in più a chi ne volesse approfittare. Sonno extra a parte, il nuovo assetto orario consentirà di guadagnare un'ora di luce al mattino presto, a fronte del progressivo accorciamento delle giornate che caratterizza i mesi più freddi.

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Ora solare vs ora legale

L'ora solare è sostanzialmente l'ora "naturale" definita dal proprio fuso orario di riferimento, usata di norma durante l'autunno e l'inverno. L'ora legale al contrario viene impiegata in primavera e in estate: prevede di spostare gli orologi avanti di un'ora per sfruttare l'abbondanza di luce che accompagna la bella stagione, in modo da risparmiare sul consumo di energia.

Benjamin Franklin e il cambio dell'ora

Una delle più diffuse leggende metropolitane accosta l'invenzione del cambio dell'ora al nome di Benjamin Franklin, scienziato e padre fondatore degli Stati Uniti. Tutto nasce dal fatto che nel 1784, mentre era a Parigi in qualità di ambasciatore, Franklin scrisse al quotidiano Journal de Paris per prendere in giro le presunte abitudini poco mattiniere dei francesi. La lettera suggeriva la necessità di trovare qualche espediente (come ad esempio esplodere dei colpi di cannone) per costringere i parigini ad alzarsi presto e di riflesso andare a letto prima alla sera, così da sprecare meno candele. L'intento era volutamente umoristico e in ogni caso il testo non faceva menzione dell'opportunità di ricalibrare gli orologi in funzione della luce solare.

Chi ha inventato il cambio dell'ora?

Il vero ideatore del cambio dell'ora è stato probabilmente l'entomologo neozelandese George Vernon Hudson, che nel 1895 propose di spostare in avanti di due ore le lancette degli orologi per beneficare dell'abbondante illuminazione offerta dal sole nella bella stagione. L'intuizione non ebbe subito fortuna, ma ispirò un paio di decenni dopo il costruttore britannico William Willett, che propose qualcosa di simile alla Camera di Comuni del Regno Unito, questa volta con successo. Nel 1916 nacque ufficialmente il British Summer Time, che sanciva la nascita dell'ora legale e il conseguente slittamento in avanti delle lancette nel corso dell'estate. L'accorgimento assecondava l'urgenza di risparmiare energia per via della Prima Guerra Mondiale e per questo fu presto adottato da altri Paesi coinvolti nel conflitto, tra cui anche l'Italia.

La storia del cambio dell'ora in Italia

In Italia il cambio dell'ora fu introdotto grazie al decreto legislativo 631 del 25 maggio 1916, rimasto poi in vigore fino al 1920. L'alternanza tra ora solare e ora legale tornò in auge (seppure in modo discontinuo) anche durante la Seconda Guerra Mondiale, per poi essere di nuovo messa da parte nel 1948. Dopo varie discussioni, divenne definitivamente legge nel 1965 e messa in pratica a partire dal 1966. Nel 1996 si fissarono degli ulteriori paletti a livello europeo, che imponevano la durata dell'ora legale da fine marzo all'ultima domenica di ottobre.

Addio al cambio dell'ora: per ora no

Da tempo in Europa si sta dibattendo sull'abolizione del cambio dell'ora, che lascerebbe sostanzialmente la possibilità a ciascun Paese di decidere se adottare in maniera permanente l'ora solare o l'ora legale. Benché il Parlamento Europeo avesse dato parere favorevole al "liberi tutti", fissando il 2021 come anno spartiacque per fare una scelta definitiva, la situazione è in realtà ancora in una sorta di limbo anche a causa delle complicazioni sopraggiunte nel frattempo per la pandemia. Quel che è certo è che al momento l’Italia ha optato per lasciare le cose come stanno, a differenza ad esempio dei Paesi del Nord Europa, che preferirebbero mantenere fissa l'ora solare, e di altri (tra cui la Francia) che sarebbero invece propensi a spostare per tutto l'anno l'ora legale.