Strage in Texas, Matthew McConaughey: "Dobbiamo fare meglio"

L'attore premio Oscar parla della necessità di regolamentare la vendita di armi, dopo le uccisioni avvenute in una scuola della sua città natale

Matthew McConaughey

Matthew McConaughey

Il premio Oscar Matthew McConaughey è intervenuto nel dibattito scatenato dalla strage avvenuta martedì 24 maggio in una scuola elementare di Uvalde, in Texas, città natale dell'attore. Ancora una volta lo stupore e il dolore si accompagnano a un ragionamento intorno all'opportunità di regolamentare la vendita di armi. La sparatoria ha infatti causato la morte di 19 bambini e 2 adulti ed è considerato il più grave massacro scolastico avvenuto negli Stati Uniti dal 2012. Per approfondire: Sparatoria in Texas, tutte le notizie "Ancora una volta", ha scritto McConaughey su Twitter, "abbiamo tragicamente dimostrato che non siamo all'altezza dei diritti che la nostra libertà ci garantisce, dimostrandoci responsabili di fronte a essi". Più avanti aggiunge: "Non possiamo sospirare ancora una volta, trovare scuse e accettare queste tragiche realtà come uno status quo". E poi: "Questa è un'epidemia che possiamo controllare e, a prescindere dal lato della barricata sul quale ci troviamo, sappiamo tutti che possiamo fare di meglio. Dobbiamo fare di meglio. Bisogna agire in modo che nessun genitore debba sperimentare ciò che hanno sperimentato i genitori di Uvalde e quelli che prima di loro si sono trovati in una situazione simile". Nel suo messaggio Matthew McConaughey è molto cauto e utilizza le parole con attenzione, ben conscio che la vendita di armi è una questione molto complessa, negli USA, e caratterizzata da posizioni molto polarizzate. Dal canto suo, l'attore non è contro un bando delle armi e non mette in discussione il secondo emendamento della Costituzione, che ne garantisce il possesso. Si è però più volte espresso in favore di una regolamentazione più severa, basata su controlli più accurati nei confronti dei compratori e sull'impossibilità che persone comuni acquistino armi da guerra e caricatori di grande capienza. Una posizione moderata, la sua, che però finora non ha prodotto soluzioni legislative capaci di affrontare in maniera efficace il fenomeno delle stragi, fin troppo comune nella storia recente degli Stati Uniti.