Lupi: Italia prima in Europa per numero, ecco perché. Il confronto con gli altri Paesi

In Svezia è partita la più grande campagna di abbattimento. Ma Pratesi (WWF): "Non è questa la soluzione, anzi rischia di peggiorare le cose"

Roma, 6 gennaio 2023 - Lupi in Europa: l’Italia è prima per numero di esemplari. Nell’ultimo monitoraggio di Ispra sono 3.300. Allargando lo sguardo attorno a noi: in Svezia - dove è appena partito un piano di abbattimento - risultano meno di 500, in Norvegia ne sono calcolati 400, in Finlandia meno di 300, in Francia 800, un migliaio in Germania.

Lupi: in Italia il numero più alto d'Europa (Alessandro Calabrese)
Lupi: in Italia il numero più alto d'Europa (Alessandro Calabrese)

"Lupi: in Italia il numero più alto d'Europa"

Il paese che si avvicina più all’Italia è la Romania dove si stimano 2.500-3.000 esemplari. Sono le statistiche dell'ultimo censimento Assessment of the conservation status of the Wolf (Canis lupus) in Europe, aggiornato al 2022. 

Isabella Pratesi, direttore programma di conservazione WWF: cosa significa il primato italiano?

"Ogni Paese ha un’ecologia diversa. Noi abbiamo un grande territorio ancora naturale che ha la possibilità di ospitare un numero di lupi alto. La montagna è sempre più abbandonata e questo lascia territorio ai predatori. La loro presenza è essenziale. Perché mantiene un equilibrio, tiene basso il numero dei cinghiali, predando soprattutto gli animali più deboli e più malati. E questo permette anche di contenere la diffusione di malattie come la peste suina. I lupi hanno un ruolo regolatore importantissimo, come tutti i carnivori agli apici della catena alimentare. Liberarsene, come vorrebbero fare alcuni territori, è una follia".

I lupi stanno predando anche i cani, sia quelli da caccia che da compagnia

"Il WWF sta con entrambi. Sicuramente i cani dovrebbero essere gestiti meglio, accuditi come animali domestici e non lasciati incustoditi".

In Svezia è partito un piano di abbattimento. Gli abbattimenti selettivi per voi sono un tabù?

"Gli abbattimenti selettivi per noi non sono un tabù ma una pratica che non serve. Quando disgreghi un branco con gli abbattimenti, rendi questi animali ancora più determinati nel cercare prede vicino all’uomo".

Insomma li innervosisci...

"Più che innervosirli, disgreghi l’unità del branco. Che è organizzato in modo molto intelligente. Si riproducono solo le coppie Alfa. Ma quando il gruppo viene disgregato attraverso gli abbattimenti, questo comportamento si perde, si hanno più animali erranti che vanno in cerca di prede più facili, come gli animali domestici e gli animali allevati".

Le predazioni ci sono anche senza abbattimenti. Non avete mai fatto errori di valutazione?

"No, anzi. Siamo intervenuti troppo tardi e abbiamo veramente rischiato di perdere questi animali straordinari. Negli anni '70 erano rimasti solo un centinaio di lupi. Il WWF si è attivato con l’operazione San Francesco e adesso abbiamo un numero di esemplari che sta crescendo. Vero che sono stati predati anche i cani da compagnia. Ma bisogna capire bene se sono stati davvero lupi o non si tratti piuttosto di cani inselvatichiti. In questi casi, non si sa mai che cosa succede veramente. Si fa presto a dire al lupo al lupo".