Deputato russo rompe il silenzio: basta mentire sul fronte. "Nostri villaggi distrutti"

Andrey Kartapolov, presidente della Commissione Difesa, sulla guerra in Ucraina: "La gente non è stupida e vede che non vogliamo dirle nemmeno una parte della verità. Il nemico ora è sulla nostra terra"

Il deposito di carburanti andato a fuoco a Belgorod (Russia) in giugno

Il deposito di carburanti andato a fuoco a Belgorod (Russia) in giugno

Mosca, 5 ottobre 2022  - Una sfida all'apparato russo (e a Putin) oppure una strategia per alzare la tensione interna e compattare l'opinione pubblica sulla guerra in Ucraina? Quale che sia la risposta, le parole pronunciate oggi dal deputato e presidente della Commissione Difesa della Duma, Andrey Kartapolov fanno rumore. E segnano un'ammissione forse senza precedenti in questi mesi di conflitto. "Dobbiamo smetterla di mentire sulla situazione al fronte", dichiara il capo del Comitato di Difesa della Duma al programma Solovyov Live. "Ora il nemico è sulla nostra terra. Tutti i villaggi di confine della regione di Belgorod sono praticamente distrutti", aggiunge Kartapolov facendo riferimento all'area di confine non lontana da Kharkiv. "Lo apprendiamo da chiunque, dai governatori e dai corrispondenti militari. Ma i rapporti del ministero della Difesa non cambiano. La gente lo sa", dice ancora. E rincara: "La nostra gente non è stupida e vede che non vogliono dirle nemmeno una parte della verità: ciò può portare a una perdita di credibilità". Frasi a effetto, subito riprese dal Moscow Times, che suonano come un cambio di registro netto nella comunicazione. Oppure un messaggio a Putin, un tentativo di allargare le crepe del dissenso contro le zar. Sono mesi che nelle ricostruzioni stampa si parla di un presidente in difficoltà, senza più quel consenso di cui necessita anche una figura come quella di Putin. Il mea culpa, o j'accuse che dir si voglia, arriva da una voce autorevole.

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Nel frattempo, sul campo di battaglia, le truppe ucraine continuano ad avanzare nella controffensiva lungo il fronte nord-orientale e meridionale. Ieri, durante il briefing giornaliero del ministero della Difesa di Mosca, è stata mostrata una mappa con le perdite territoriali subite dalle truppe russe nella regione ucraina di Kherson.

Chi è Kartapolov

Kartapolov è uno degli uomini in prima linea della Difesa, considerato un alto esponente del Parlamento russo. È il deputato che ha messo la faccia sulla mobilitazione parziale, quello che un paio di settimane fa assicurava che gli uomini coinvolti saranno addestrati da ufficiali con esperienza di combattimento in operazioni militari speciali in territorio russo prima di essere inviati nelle regioni ucraine "liberate". Spiegava con minuzia di dettagli: "L'addestramento si svolgerà sul territorio russo, sul terreno militare del Ministero della Difesa, sotto la guida di ufficiali esperti che hanno esperienza di combattimento e l'esperienza di operazioni militari speciali". Osservava che la decisione del ministero della Difesa di mobilitare esattamente 300.000 riservisti è stata calcolata "per il periodo di completamento degli obiettivi che verranno fissati". Il numero era "sufficiente" per Kartapolov. Quel che ne è seguito è ormai noto a tutti: il pasticcio sulla mobilitazione parziale è stato tale che Mosca ha dovuto persino ammettere le criticità. Con casi eclatanti come quello di Yuri Laiko, responsabile del reclutamento militare in una regione dell'Estremo Oriente russo, che è stato sospeso dal suo incarico dopo che migliaia di persone sono state erroneamente chiamate a combattere in Ucraina.

La mappa