Bielorussia con Putin, Lukashenko annuncia truppe comuni con la Russia

Il presidente bielorusso accusa Kiev e la Nato di voler preparare un attacco, anche nucleare, contro la Bielorussia. Tsikhanouskaya ai militari bielorussi: "Non seguite ordini criminali"

Alexander Lukashenko e Vladimir Putin (Epa)

Alexander Lukashenko e Vladimir Putin (Epa)

Mosca, 10 ottobre 2022 - Il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko accusa l'Ucraina, insieme a Nato, Polonia e Lituania, di voler preparare un attacco, anche nucleare, contro la Bielorussia e annuncia che Minsk schiererà sue truppe comuni insieme a quelle russe "nella regione". 

"La situazione intorno alla Bielorussia - ha detto il presidente - rimane tesa. Una delle ragioni è che l'Occidente continua a sostenere che l'esercito bielorusso si impegnerà direttamente (nell'operazione militare speciale della Russia) in Ucraina. Essendo stati influenzati da queste storie fasulle, i leader militari e politici dell'Alleanza nord-atlantica e di alcuni Paesi europei stanno ora valutando apertamente le opzioni per compiere un'aggressione contro il nostro Paese, fino a condurre un attacco nucleare".

Dunque, Lukashenko oggi ha convocato una riunione urgente dei vertici militari. "In relazione all'aggravamento della situazione ai confini occidentali dello Stato dell'Unione, abbiamo deciso di schierare un raggruppamento regionale della Federazione Russa e della Repubblica di Bielorussia'', ha dichiarato, citato dall'agenzia statale russa Ria Novosti.  "La base, l'ho sempre detto, di questo raggruppamento è l'esercito, le forze armate della Repubblica di Bielorussia. Devo informarvi che la formazione di questo raggruppamento è iniziata", ha aggiunto.

Russia e Bielorussia avrebbero già schierato delle truppe e i due paesi avrebbero iniziato a riunire le forze già due giorni fa, apparentemente dopo l'esplosione sul ponte russo verso la Crimea. La Ria Novosti, infatti, riporta Lukashenko che dice: "In connessione con l'aggravamento ai confini occidentali dello Stato dell'Unione, abbiamo concordato [con il presidente russo Vladimir Putin] di schierare un raggruppamento regionale della Federazione Russa e della Bielorussia".

Dopo l'attacco a Kiev all'alba e i missili in diverse parti dell'Ucraina, considerati la vendetta di Putin per la distruzione del ponte in Crimea, arriva questa nuova minaccia, che alza sempre di più la tensione. I missili su Kiev hanno provocato diverse dichiarazioni indignate europee e anche la Cina ha chiesto una de-escalation.

All'annuncio del presidente bielorusso, poi, ha risposto il portavoce del Servizio di Azione Esterna Ue Peter Stano: "Abbiamo preso nota delle false accuse del regime di Lukashenko, sono accuse infondate, ridicole. Sono inaccettabili. L'Ucraina qui è la vittima. L'Ue esorta il regime della Bielorussia dall'astenersi da qualsiasi coinvolgimento" nel conflitto russo-ucraino. 

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La politica bielorussa Sviatlana Tsikhanouskaya, che nel 2020 era candidata alle elezioni contro Lukashenko (e che in teoria le aveva vinte) ha scritto un tweet in cui chiede ai militari bielorussi di "non seguire ordini criminali" e di "rifiutare di partecipare alla guerra di Putin contro i vicini". "L'Ucraina non è una minaccia per la Bielorussia. È una bugia di Lukaschenko per giustificare la sua complicità nel terrore contro l'Ucraina", scrive Tsikhanouskaya. E così facendo, Lukashenko "viola la nostra sicurezza nazionale".