Missili su Kiev: Cina chiede de-escalation. Metsola: "Raid nauseanti. Ucraina vincerà"

Il portavoce del ministro degli Esteri cinese: "Divergenze da risolvere con dialogo". La presidente del Parlamento Europeo: "Un regime russo fa piovere terrore e morte sui bambini. Questo è criminale". Zelensky concorda con il cancelliere Scholz una riunione urgente del consiglio di sicurezza del G7. Telefonata con Macron: "Serve una dura risposta dell'Europa"

Roma, 10 ottobre 2022 - De-escalation della guerra in Ucraina. La richiesta arriva dalla Cina dopo la pioggia di missili russi su diverse città ucraine, fra cui la capitale Kiev. Mosca risponde alle esplosioni sul ponte che collega la Russia alla Crimea e lo fa in maniera fragorosa, con bombe che alimentano ulteriormente la tensione del conflitto. Bombe che fanno saltare in aria il processo di dialogo fra le parti. Pechino guarda preoccupata agli sviluppi della guerra e chiede di allentare la tensione: "Speriamo che la situazione possa allentarsi il prima possibile", ha detto il portavoce del ministro degli Esteri, Nao Ning.

Macchine in fiamme a Kiev dopo i missili piovuti stamattina (Ansa)
Macchine in fiamme a Kiev dopo i missili piovuti stamattina (Ansa)

"Sosteniamo sempre il rispetto della sovranità dell'integrità territoriale di tutti i Paesi e delle legittime preoccupazioni in materia di sicurezza che devono essere prese sul serio", ha sottolineato il portavoce cinese, auspicando che "tutte le parti risolvano le loro divergenze con il dialogo".

Al Cremlino è l’ora del giudizio. Putin pronto a silurare i fedelissimi

In Europa, contatti fra le principali diplomazie dell'Ue e l'Ucraina. Il premier Volodymyr Zelensky ha parlato con il cancelliere tedesco Scholz, fissando un suo intervento domani alla riunione di emergenza del G7, e con il presidente francese Emmanuel Macron, sottolineando la necessità di una dura risposta europea ed internazionale. Macron ha evidenziato come, dopo gli attacchi di oggi a Kiev in altre città dell'Ucraina, "la natura della guerra è profondamente cambiata".

Durissima la posizione twittata dalla presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola: "Quello che sta accadendo ora a Kiev è nauseante. Mostra al mondo, ancora una volta, il regime che abbiamo di fronte: un regime che prende di mira indiscriminatamente. Un regime che fa piovere terrore e morte sui bambini. Questo è criminale. Saranno chiamati a risponderne. L'Ucraina vincerà. L'Europa non distoglierà lo sguardo".

Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha inequivocabilmente etichettato i raid russi come crimini di guerra. "Gli orrendi attacchi della Russia contro Kiev e altre città in tutta l'Ucraina mostrano la disperazione del Cremlino. Questi attacchi indiscriminati ai civili sono crimini di guerra. Impegnati a sostenere l'Ucraina e a ritenere responsabile il regime russo. Affronteremo questo problema con i nostri partner del G7".

Roberta Metsola, presidente del Parlamento Europeo (Ansa)
Roberta Metsola, presidente del Parlamento Europeo (Ansa)

Dall'Italia, la reazione istituzionale ai raid russi su Kiev e altre città dell'Ucraina è in una nota della Farnesina: "L'Italia è inorridita dai vili attacchi missilistici che hanno colpito stamane il centro di Kiev e altre città ucraine. Ribadiamo il fermo e convinto sostegno all'Ucraina, al suo popolo e alla sua resilienza, ed esprimiamo al contempo piena condanna e massima indignazione per un gesto che aggrava le responsabilità russe nel contesto della sua ingiustificabile aggressione".

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha invece parlato "pace urgente e necessaria" da guadagnare in una "guerra sciagurata che la Federazione russa ha scatenato arrogandosi un'inaccettabile diritto di aggressione, lascia ogni giorno una scia di morte e distruzione, di odio che inquina anche ogni campo delle attività civili e delle relazioni. L'Europa è un bersaglio di questa guerra e ha il dovere di una risposta unitaria e coerente".

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