Ritiro da Kherson, i russi scavano nuove trincee al confine con la Crimea. Le foto

Secondo l'Institute for the Study of War il passo indietro non sarebbe solo un tentativo di ingannare le forze ucraine. Intanto le immagini satellitari rivelano la preparazione delle forze russe per lo spostamento della linea difensiva

Roma, 10 novembre 2022 - Dopo settimane di anticipazioni, la Russia ha annunciato il ritiro da Kherson. Il ministro della Difesa russo, Serghei Shoigu, dopo aver ascoltato il report e le proposte del comandante Serghei Surovikin in un incontro trasmesso in tv, ha ordinato lo spostamento delle truppe russe sulla sponda orientale del Dnepr. La leadership ucraina - nonostante essa stessa abbia preannunciato un possibile ritiro delle forze russe - ha accolto la notizia con cautela, e sospetta che si tratti di una trappola. In ogni caso, la battaglia per Kherson di certo non è finita, è solo entrata in una nuova fase. Ecco cosa sappiamo.

Approfondisci:

Guerra in Ucraina, la diretta. Zelensky: "Kherson è nostra". Mosca: "Regione resta russa"

Guerra in Ucraina, la diretta. Zelensky: "Kherson è nostra". Mosca: "Regione resta russa"
La situazione in Ucraina
La situazione in Ucraina

La situazione a Kherson è diventata insostenibile per la Russia soprattutto a causa degli attacchi ucraini sulle rotte di rifornimento russe. E' la posizione dell'intelligence britannica, condivisa a margine dell'annuncio su Twitter. Secondo il ministero della Difesa del Regno Unito, durante la ritirata le forze russe hanno distrutto diversi ponti, e probabilmente hanno piazzato mine per rallentare e ritardare l'avanzata delle forze ucraine. "È probabile che la ritirata durerà diversi giorni con posizioni difensive e fuoco di artiglieria che copriranno le forze", afferma ancora il rapporto. Inoltre, le immagini satellitari pubblicate dall'analista Osint (Open Source Intelligence) Benjamin Pittet, mostrano come l'esercito russo sta scavando nuove trincee e riaprendo quelle vecchie nel nord della Crimea. In particolare, sulle foto si osserva il lavoro di scavo dei militari russi al checkpoint di Chongar, al confine tra la Crimea e la regione di Kherson, nella parte nord-occidentale della penisola. Le ultime immagini sono dell'inizio novembre, ma alcune risalgono a ottobre, altre fino ad agosto.

Difendere la sponda orientale del Dnepr sarà molto più facile per i russi, rivela un'analisi della Cnn. Qualsiasi tentativo delle forze ucraine di attraversare il fiume sarebbe costoso, al punto che probabilmente non gli conviene. In più, Mosca mantiene comunque il controllo sul 60% della regione Kherson, inclusa la costa del Mar d'Azov. 

Nonostante le preoccupazioni di Kiev e di alcune fonti occidentali, il think tank statunitense Institute for the Study of War sostiene che sia improbabile che si tratti di una trappola, per diversi motivi. Secondo l'istituto, l'anticipazione del ritiro da parte della leadership russa e la preparazione osservata da settimane sono "incompatibili" con un eventuale tentativo di attirare le truppe ucraine in una difficile battaglia. Per gli analisti americani, l'avanzata ucraina nella regione in corso da agosto "si è probabilmente rivelata vincente". Le forze russe sicuramente proveranno a rallentare l'esercito ucraino, perciò potrebbero lasciare alcune unità nella città di Kherson - spiega il report - ma la resistenza servirà solo per assicurare il ritiro sicuro e ordinato delle truppe. 

Intanto cresce la tensione attorno alla diga di Kakhovka. In precedenza, lo stesso Isw ha affermato in uno dei suoi rapporti che i russi potrebbero tentare un'operazione false flag in concomitanza con il ritiro dalla zona. Gli analisti ritengono che Mosca abbia provato recentemente a "creare le condizioni affinché le forze russe possano danneggiare la diga e poi incolpare l'Ucraina, approfittando delle conseguenti inondazioni per coprire la propria ritirata". Infatti, il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha risollevato la questione dopo l'annuncio ufficiale dello spostamento delle truppe. Secondo quanto riportato dal Kyiv Independent, ha dichiarato che qualsiasi tentativo delle forze russe di far saltare in aria la diga, inondando il territorio ucraino e prosciugando la centrale nucleare di Zaporizhzhia, significherà che Mosca sta "dichiarando guerra al mondo intero".