Oligarchi russi, il giallo del doppio omicidio-suicidio a distanza di poche ore

Tra Mosca e la Spagna, vicende fotocopia: prima di uccidersi, i magnati legati al settore gas hanno sterminato mogli e figlie. Lunga scia di morti misteriose

Roma, 22 aprile 2022 - Erano due oligarchi russi, lavoravano nel settore del gas. Morti con le loro famiglie a  distanza di un giorno e di migliaia di chilometri, in circostanze tutte da chiarire. Morti suicidi, dicono i primi risultati delle indagini.

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Russia, vicepresidente di Gazprombank trovato morto con moglie incinta e figlia a Mosca

Sergey Protosenya

Andiamo con ordine. La polizia della Catalogna indaga sull’omicidio di due donne, madre e figlia, i cui corpi sono stati ritrovati tre giorni fa in una villa di Lloret de Mar (Girona) insieme a quello del miliardario russo Sergey Protosenya, marito della prima e padre della seconda: lo riportano media iberici. L’uomo si sarebbe impiccato dopo aver ammazzato le due donne mentre dormivano. Il doppio omicidio è trattato dalle autorità spagnole — che tuttavia non hanno indicato ufficialmente le identità delle persone coinvolte — come un caso di violenza di genere. "Un uomo uccide la moglie e la figlia a Girona", ha scritto su Twitter il premier Pedro Sánchez, "due vite portate via da un problema strutturale che dobbiamo estirpare".

Le indagini

Secondo quanto scrivono La Vanguardia ed altri media iberici, il sospetto degli inquirenti è che Protosenya, 55 anni, possa aver usato un'ascia e un coltello per uccidere la moglie, 53 anni e la figlia, 18 appena compiuti. A far scattare il primo allarme sulla possibilità che potesse essere avvenuta una tragedia sarebbe stato l’altro figlio della coppia, un ragazzo di 22 anni che vive in Francia. Da diversi anni, la famiglia, aggiunge la stampa locale, era solita trascorrere parti dell’anno a Lloret de Mar, località turistica catalana dove risiedono diversi facoltosi uomini d’affari russi. Protosenya aveva ricoperto incarichi da dirigente in Novatek, azienda produttrice di gas.

Vladislav Avayev

Ma spostiamoci a Mosca. Poche ore prima che si scoprisse la mattanza in Spagna era stato ritrovato morto nel suo appartamento al 14esimo piano di un lussuoso condominio, con la pistola in mano accanto ai corpi senza vita della moglie incinta e della figlia di 13 anni. Ma quello che sembra essere un drammatico caso di omicidio-suicidio, già ribattezzato dai media come ‘l’orrore del grattacielo', si tinge di giallo. Perché lui è Vladislav Avayev, 51 anni, ex consigliere del Cremlino ed ex vicepresidente della Gazprombank, uno dei principali canali per i pagamenti di petrolio e gas russo sotto i riflettori del mondo, che aveva lasciato ufficialmente sebbene a detta di molti mantenesse alcuni legami. Tutte le piste restano aperte. E gli investigatori - riportano i media che stanno seguendo il caso - non ne hanno esclusa nessuna: da quella legata a motivi personali di gelosia ad un più intrigante movente legato al suo lavoro. Multimilionario grazie alle sue attività nelle costruzioni, Avayev era stato anche vice capo di un importante dipartimento dell’amministrazione del Cremlino di Putin. I corpi di Avayev, della moglie Ylenia e della piccola Maria sono stati ritrovati dalla figlia più grande di 26 anni, Anastasia, in allarme perché non riusciva a comunicare con la famiglia: tutti e tre avevano ferite da arma da fuoco, colpi partiti da una delle pistole (ne aveva almeno 13 nell’appartamento) dell’uomo che aveva l’arma in mano, secondo il racconto della ragazza.

Davvero la pista è quella della gelosia e di una possibile relazione della moglie con l’autista del banchiere che tempo fa era stato licenziato? È però dalle parole di un’altra vicina di casa che emergono dubbi su un possibile omicidio: "Era un uomo intelligente, quasi il capo della Gazprombank. Non aveva motivo di farlo. Era ricco, intelligente. Non è possibile che un uomo del genere possa uccidere. Forse Avayev e la sua famiglia sono stati uccisi", ha detto la donna adombrando un omicidio mirato di un uomo che forse aveva visto o saputo troppo in quella Russia dove, spesso, chi non deve parlare viene messo a tacere. Per la cronaca:  Novatek e Gazprombank sono state sanzionate come ritorsione dopo l’invasione russa dell’Ucraina.

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Morti sospette

Ma è lunga la lista di misteri legata alla morte di eminenti personalità russe. Nel 2018 la polizia e i servizi segreti dell’MI5 della Gran Bretagna aveva annunciato nuovi accertamenti sulla morte negli ultimi anni nel Regno Unito di 14 persone, russe o legate in qualche modo alla Russia, sulle cui circostanze sono stati in passato sollevati dubbi. Fra i fascicoli compariva anche quello relativo al chiacchierato oligarca Boris Berezovski, ex eminenza grigia del Cremlino, trovato morto in Inghilterra nel 2013 dopo essere entrato in rotta di collisione con Vladimir Putin. Il corpo dell’uomo, 67 anni, era stato scoperto nel bagno della sua residenza vicino ad Ascot, in Gran Bretagna, dove si era ritirato dal 2000. I media britannici avevano ipotizzato che si fosse trattato di suicidio.

Vladislav Avayev
Vladislav Avayev