Covid Israele, "Raggiunta una sorta di immunità di gregge"

Secondo un biologo del Weizmann Institute, dopo le vaccinazioni, si "è creata un'ampia rete di sicurezza". Altro studio: vaccinati proteggono anche chi non lo è

Israele, vaccinazione dei lavoratori palestinesi (Ansa)

Israele, vaccinazione dei lavoratori palestinesi (Ansa)

Tel Aviv, 11 aprile 2021 - In Israele è in atto una sorta di immunità di gregge, lo afferma Eran Segal, biologo computazionale del Weizmann Institute. L'affermazione di Segal si basa sul numero dei casi giornalieri di Covid, sceso del 97% dopo la campagna vaccinale.

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Quindi il governo di Gerusalemme può alleggerire ancora le restrizioni, ha sostenuto Segal: "È possibile - ha spiegato alla tv Kan - che il Paese abbia raggiunto una sorta di immunità di gregge e, a prescindere, abbiamo un'ampia rete di sicurezza. Penso che questo renda possibile rimuovere immediatamente alcune delle restrizioni". 

Gli ultimi dati del ministero della sanità sulle infezioni nelle ultime 24 ore segnalano 86 nuovi casi, con un tasso di positività dell'0,8%. I casi attivi nel Paese sono 3.890 con 263 in condizioni gravi.

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I vaccinati proteggono i non vaccinati

Un altro studio israeliano sostiene che vaccinati proteggono anche coloro che non possono o non vogliono essere vaccinati. I dati eaminati avrebbero confermato che l'effetto è così netto che ogni aumento di 20 punti dei tassi di vaccinazione degli adulti in una comunità dimezza il rischio che i bambini risultino positivi. Inoltre è stato rilevato che, chi ha contratto il Covid dopo una dose di vaccino, ha una carica virale inferiore ed è quindi trasmette meno il virus.