Crisi gas Russia, Germania: "Braccio di ferro con Putin". Mosca: "Restituiteci le turbine"

Habeck: "Mosca aumenta i prezzi per dividerci". In forte rialzo il gas naturale sul mercato di Amsterdam. La Russia supera l'Arabia e diventa maggiore fornitore di petrolio della Cina. Cremlino: "Ritardi? Colpa della Ue che non ha riconsegnato le turbine dopo la manutenzione del Nord Stream"

Passo indietro sulle centrali a carbone (

Passo indietro sulle centrali a carbone (

Roma, 20 giugno 2022 - Per il gas "è già un braccio di ferro con Putin", ha dichiarato Robert Habeck, vice cancelliere e ministro tedesco dell'Economia e del Clima, che ieri ha confermato il maggiore impiego delle centrali elettriche a carbone in Germania per rispondere al taglio delle forniture da parte della Russia. Una decisione già annunciata nei mesi scorsi da Berlino, e per Habeck, leader del partito ambientalista Alleanza 90/I Verdi, particolarmente amara. E intanto in apertura sul mercato di Amsterdam il gas naturale è in forte rialzo: i contratti futures sul mese di luglio salgono del 7,45% a 126,5 euro al MWh (Megawattora). Mosca da parte sua 'giustifica' i ritardi e i tagli accusando la Ue di non aver restituito le turbine riparate del tubo Nord Stream dopo la manutenzione, e ciò sta provocando ritardi nella fornitura di gas all'Europa.

Gas, salta l'accordo Ue sul tetto al prezzo. Le forniture in Italia e come sarà l'inverno

Anche l'Italia sta pensando al carbone, tra le altre cose, per evitare pesanti conseguenze dei tagli di Mosca, e per domani il ministro della Transazione energetica, Roberto Cingolani, ha convocato il Comitato tecnico di emergenza e monitoraggio del gas naturale per valutare se innalzare stato di pre-allarme a quello di per 'allarme'. Il Comitato è composto da tecnici del Mite, Arera e imprese di trasporto e stoccaggio come Snam e Terna. Eni ha reso noto che anche oggi Gazprom consegnerà volumi di gas minori di quanto chiesto. Poi mercoledì Cingolani incontrerà le principali aziende del settore energetico italiano sul tema dell'emergenza gas. Riunione in cui il ministro esplicherà quanto detto nell'incontro del Comitato di emergenza. 

Senza gas russo l’inverno è a rischio. Cingolani pronto a usare il carbone

Se si alzerà il livello di crisi di uno step però in Italia non scatterebbero subito misure eccezionali e drastiche come tagli di forniture alle centrali elettriche e alle industrie, utilizzo stoccaggi, soglie limite di temperatura per le caldaie (in inverno). Misure che verrebbero applicate solo se fosse dichiarato lo stato di emergenza. Ma al momento il sistema regge. Cingolani nei giorni giorni scorsi aveva assicurato: "Abbiamo tutte le contromisure pronte. Ma la prima cosa da capire è se questa diminuzione si stabilizza o se è solo un episodio". 

Mosca continua a tagliare, e la Germania non è disposta a subire ricatti in fatto di energia, costi quel che costi: "Il fatto è che si tratta di una sorta di braccio di ferro, con Vladimir Putin che ha il braccio più lungo. Ma questo non significa che non si possa avere il braccio più forte esercitando la forza", secondo Habeck intervistato a Zdf heute journal. 

"La situazione tesa e i prezzi elevati sono una diretta conseguenza della guerra di Putin contro l'Ucraina. Non c'è errore. La strategia di Putin serve per turbarci, aumentare i prezzi per dividerci. Non lo permetteremo. Ci difendiamo in modo risoluto, preciso e ponderato" ha spiegato il ministro tedesco, si legge sul Guardian. Per Habeck poi, leader dei verdi tedeschi che puntavano all'uscita dal carbone entro il 2030, è un passo doloroso: "È una decisione amara, ma è essenziale per ridurre il consumo di gas", ha ammesso il ministro del governo Scholz. Oggi però il portavoce del ministro dell'Economia, Gabriel Haufe, in conferenza stampa ha affermato che, nonostante tutto, la Germania mantierrà l'obiettivo dello stop entro il 2030 al carbone: "Questo obiettivo non è affatto in questione. Ed è più importante che mai".

Petrolio, la Russia aggira le sanzioni e diventa primo fornitore della Cina, +55%

Intanto la Russia aggira in parte le sanzioni e supera l'Arabia Saudita e diventando il principale fornitore di petrolio della Cina. Mosca farà un forte sconto sui prezzi del greggio che invierà alle raffinerie di Pechino, portando l'import del Paese del 55% annuo a maggio. L'Amministrazione generale delle Dogane cinesi ha reso noto che gli acquisti di petrolio russo, comprese le forniture attraverso l'oleodotto della Siberia orientale, del Pacifico e le spedizioni marittime, in totale hanno raggiunto la cifra di quasi 8,42 milioni di tonnellate.

E giustifica i ritardi e i tagli puntando il dito alla Ue: "Abbiamo gas pronto per l'esportazione, ma gli europei devono restituire le turbine riparate del tubo Nord Stream", è la spiegazione del portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, sui tagli e ritardi nelle forniture di gas. "Gli europei non hanno restituito le turbine dal gasdotto Nord Stream dopo la manutenzione, e questo è il motivo dei ritardi nella fornitura di gas all'Europa". Peskov ha aggiunto: "La Russia resta il fornitore di gas più affidabile, ma l'infrastruttura meccanica del Nord Stream soffre a causa delle sanzioni".