Gas, salta l'accordo Ue sul tetto al prezzo. Le forniture in Italia e come sarà l'inverno

Resistenze sul price cap dai paesi del Nord. Draghi: dipendenza dalla Russia scesa dal 40% al 25%. Snam: stoccaggi raddoppiati

Roma, 24 giugno 2022 - Putin ha tagliato del 50% la fornitura di gas all'Italia e insieme ha alzato il prezzo per quella stessa percentuale. Ma il premier Mario Draghi da Bruxelles guarda al futuro con ottimismo. "La dipendenza dal gas russo è scesa dal 40% al 25%", premette il presidente del Consiglio. E rassicura: non ci sarà emergenza, quest'inverno. Perché è esattamente quello che tutti temono. Il nostro Paese tra tagli e aumenti ha cercato altri fornitori.

Forniture di gas oggi in Italia, quali sono i numeri?

Ma quanto gas sta importando il nostro Paese? Il sito Snam a metà pomeriggio fa questa previsione. A fine giornata oggi, 24 giugno, il totale del gas immesso in rete supererà i 210 milioni di metri cubi (201 importati, 9 milioni di produzione nazionale), a fronte di una domanda giornaliera che supera di poco i 150 milioni.

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Quanto gas è stato stoccato?

Raddoppiano gli stoccaggi di gas naturale grazie al contributo di Snam dopo il decreto del Mite che ha sollecitato ieri un maggior impegno degli operatori. Le iniezioni previste per oggi sono pari a 62,7 milioni di metri cubi, più del doppio rispetto ai quasi 30 della vigilia. La Società che gestisce la rete di trasporto, che si è attivata entro le 24 ore dopo la pubblicazione del decreto, ha fatto la parte del leone. L’attuale livello di riempimento, secondo il sito del Gie, è del 55,6%. Le iniezioni da parte di Snam proseguiranno nei prossimi giorni, con 56 milioni di metri cubi previsti per domani.

Price cap, cos'è e perché l'Olanda ha detto no?

Intanto slitta il consiglio straordinario sul tetto europeo al prezzo del gas (price cap) che aveva proposto il premier. L'Italia assieme ad altri - dalla Spagna alla Francia alla Grecia, un vero e proprio fronte mediterraneo - premeva perché se ne discutesse subito, a luglio. Invece è tutto rimandato a ottobre. A pesare l'ostruzionismo dei paesi del Nord, capitanati dall'Olanda. 

Cosa chiede l'Olanda? 

“Il price cap - ha ribadito il premier olandese Mark Rutta, leader dei cosiddetti ‘frugali’ - è sul tavolo da marzo. Ora stiamo valutando collettivamente i vantaggi e gli svantaggi. Non sono ancora convinto e non sono ideologicamente contrario. Quindi se qualcuno, Mario Draghi o altri, può dirmi: ecco le prove che dimostrano che funziona, allora sono a favore, ma tutte le prove che ho visto finora dicono che potrebbe non funzionare”.

Insomma per ora la vittoria è a metà. L'analisi di Draghi: "Il principale ostacolo all’adozione di un tetto Ue al prezzo del gas è la “paura” che la Russia tagli le forniture di gas all’Europa, ma si vede chiaramente che Mosca riduce le consegne di metano  incassando “più o meno le stesse cifre”, grazie all’effetto rialzista sui prezzi di qualsiasi nuovo annuncio di tagli alle consegne. 

Gas, oggi immessi in rete oltre 210 milioni di metri cubi
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