Omicron, record di casi in Gran Bretagna. Esperti: si rischiano 75mila morti in 5 mesi

Nel Regno Unito 633 casi di variante in 24 ore, circa il 50% in più rispetto al giorno precedente. Si chiedono nuove restrizioni. La premier scozzese: "In arrivo uno tsunami"

Regno Unito, record di contagi

Regno Unito, record di contagi

Londra, 11 dicembre 2021 -  Incremento record di casi accertati di variante Omicron nel Regno Unito: 633 in 24 ore, circa il 50% in più rispetto al giorno precedente. Lo rende noto l'agenzia per la sicurezza sanitaria nazionale - citata dal Guardian - che ora porta il totale dei contagi della nuova variante a 1.898. La stragrande maggioranza degli infettati da Omicron è in Inghilterra, con 618 nuovi casi su un totale di 1.575. In Scozia sono invece 11 (121 totali), in Galles 2 (15) e Irlanda del Nord 2 (5).

Solo stamattina gli esperti avevano lanciato l'allarme: la variante potrebbe causare "nello scenario peggiore" fino a 75.000 morti entro la fine di aprile, se non saranno adottate nuove restrizioni, oltre al Piano B appena scattato. A sottolinearlo i nuovi dati della London School of Hygiene & Tropical Medicine, che indicano una previsione tra le 25mila e le 75mila vittime nei prossimi 5 mesi. Nello scenario più ottimistico - scrive il Guardian riportando i dati - "si prevede un’ondata che potrebbe portare a oltre 2.000 ricoveri al giorno e 24.700 decessi da dicembre al 30 aprile 2022. Nel peggiore fino a 74.800 morti". Il team sottolinea quindi la necessità di nuove strette. 

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L'allarme degli esperti

Gli esperti della London School of Hygiene & Tropical Medicine, che fanno parte anche dello Scientific Pandemic Influenza Group on Modeling (SPI-M) e dello Scientific Advisory Group for Emergencies (Sage), hanno utilizzato dati sperimentali per esaminare la potenziale trasmissibilità di Omicron e l’impatto sul Paese in vista del nuovo anno. Anche nello scenario più ottimistico (bassa fuga immunitaria di Omicron dai vaccini e alta efficacia dei booster), si prevede - riporta il Guardian - un’ondata di infezioni che potrebbe portare ad un totale di 175.000 ricoveri ospedalieri e 24.700 decessi tra il primo dicembre di quest’anno e fine aprile 2022. Questo se non vengono implementate ulteriori misure di controllo oltre all’attuale Piano B introdotto dal governo in Inghilterra: secondo il team indossare la maschera, lavorare da casa e le terze dosi potrebbe infatti non essere sufficiente.

Lo scenario più pessimista preso in esame dagli esperti (elevata fuga immunitaria dai vaccini e minore efficacia dei richiami) prevede un’ondata di infezioni che rischia di portare a un picco di ricoveri ospedalieri circa il doppio di quello registrato a gennaio 2021, senza ulteriori misure di controllo. E, secondo lo studio, potrebbe causare 492.000 ricoveri ospedalieri e 74.800 decessi entro aprile prossimo. Nonostante le incertezze su Omicron "queste prime proiezioni aiutano a guidare la nostra comprensione dei potenziali futuri in una situazione in rapida evoluzione", ha sottolineato Rosanna Barnard, che ha co-diretto la ricerca, precisando che "il nostro scenario più pessimistico suggerisce che potremmo dover sopportare restrizioni più rigorose per garantire che il servizio sanitario nazionale non sia sopraffatto: è fondamentale che i responsabili delle decisioni considerino il più ampio impatto sociale di queste misure, non solo l’epidemiologia".

Intanto, la Gran Bretagna è tornata  ai numeri di gennaio, con la cifra record di 58mila contagi in un giorno registrati ieri 10 dicembre, i morti sono stati 120. 

Premier scozzese: ​"Rischiamo uno tsunami di contagi"

“Rischiamo uno tsunami di contagi da Omicron”, è l’allarme lanciato nelle stesse ore dalla premier scozzese Nicola Sturgeon, arrivata a Londra assieme al collega gallese Mark Drakeford. Tutti convocati dal Cobra, il comitato per le emergenze nazionali. Quando si riunisce, è un segno di allerta. Secondo un’inchiesta del Guardian, i vertici della sanità pubblica britannica avrebbero chiesto “rigorose misure nazionali” per evitare che i ricoveri per Covid superino il picco dello scorso inverno. I provvedimenti potrebbero partire entro il 18 dicembre, se la variante continuerà a correre come ha dimostrato in questi giorni. Insomma l’andamento della pandemia spinto dalla variante Omicron sembra far svanire la certezza del premier Boris Johnson, convinto che un piano B – Green pass per i grandi eventi e smart working – potesse essere un'arma sufficiente nella lotta contro il virus.

Le ipotesi degli scienziati sono fosche. Il Guardian ha intervistato l’epidemiologo Neil Ferguson che ha previsto “fino a 10mila ricoveri al giorno” se la variante Omicron si dimostrerà contagiosa come la Delta. Parole decise quelle usate dalla premier scozzese. Nella sua previsione il nuovo ceppo del Covid-19 “si scatenerà” tra la popolazione a causa della sua rapida e superiore contagiosità. Invitando le persone a riconsiderare i piani per le festività natalizie, Sturgeon ha chiesto ai contatti di soggetti positivi di auto isolarsi per dieci giorni indipendentemente dal fatto che siano vaccinati o che abbiano effettuato un test risultato negativo. “Stiamo affrontando una nuova sfida molto severa di fronte alla nuova variante Omicron”, ha aggiunto. Probabile che la Omicron diventi la variante dominante di Covid-19 in Scozia entro “giorni, non settimane”, ha affermato Sturgeon. Nel Paese si è verificata  un’impennata di casi. Il 9 dicembre la Scozia ha riportato 5.018 positivi. “Queste sono le cifre di una giornata, ma si tratta di un forte aumento rispetto alla media di circa 2.800 al giorno che abbiamo riportato di recente”, ha detto la premier. “Per essere franchi, a causa della trasmissibilità molto maggiore e più veloce di questa nuova variante, potremmo trovarci di fronte - anzi potremmo iniziare a sperimentare - un potenziale tsunami di infezioni”, ha aggiunto.