Crisanti candidato Pd: io, iscritto da anni. Le reazioni da Bassetti a Zaia

Il microbiologo: "Mi ha proposto il circolo Pd di Londra". Botta e risposta Salvini-Letta

Andrea Crisanti (foto d'archivio)

Andrea Crisanti (foto d'archivio)

Roma, 16 agosto 2022 - Fa rumore la notizia di Andrea Crisanti candidato nelle liste Pd, primo in elenco nella circoscrizione Europa. Un nome uscito dalla concitata direzione dem di ieri notte che ha visto diversi esclusi eccellenti tra cui Luca Lotti. Rientrato, per il momento, il caso Cirinnà con la senatrice paladina dei diritti Lgbt che ha rifiutato il difficile collegio proposto da Letta prima di un ripensamento che l'ha portata ad accettare non per "interesse, ma per amore e rispetto". 

Crisanti è invece la new entry che ha sorpreso i più, ma non certo il direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell'università di Padova. Che confessa "tranquillamente" di essere "iscritto al Pd a Londra ormai da diversi anni, credo dal 2015-2016". Il suo nome ha innescato stamane un botta e risposta al vetriolo tra Matteo Salvini ed Enrico Letta. "Credo che ora si capiscano tante cose", il tweet sibillino del leader della Lega in mattinata. "Sì, esatto. Anche da questo tweet si capiscono tante cose", la replica del segretario Dem. "Tipo che per fortuna l'Italia non è stata governata da Matteo Salvini durante il Covid".  E non si tira indietro nemmeno lo stesso Crisanti: "A chi mi accusa di aver sfruttato il Covid per fare campagna politica, rispondo che non ho sfruttato assolutamente niente. Se qualcuno ha seguito la mia posizione durante il Covid ha visto che non ho fatto sconti a nessuno, nè a destra nè a sinistra. Io rispondo solo alla mia integrità morale". Generalmente favorevoli alla candidatura i suoi colleghi, con qualche distinguo. 

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Crisanti

"Perché il Pd? Perché mi riconosco sicuramente nei valori e ideali di impegno sociale", spiega Crisanti all'Andkronos Salute. Il microbiologo chiarisce il retroscena della sua candidatura: "Non è che mi corteggiassero da tempo. È stato il risultato di una reciproca stima e fiducia, tutto qui", afferma.

"Non è che c'è stata una telefonata. Io conosco tante persone, ho partecipato a tantissimi convegni del Pd, a tantissime Feste dell'Unità", aggiunge. "Alla fine ci sono delle persone che ti apprezzano e ti segnalano. Succede così, è un processo di cooptazione che non avviene da un momento all'altro. Nel mio caso è stato il circolo del Pd di Londra che mi ha proposto. E poi la proposta è stata esaminata a livello nazionale".

Come si vedrebbe Crisanti se venisse eletto? "Innanzitutto mi candido in Europa e voglio in qualche modo anche fare mie le esigenze degli italiani all'estero, che hanno diverse problematiche tra cui anche quella di una sottorappresentazione drammatica che va corretta. Un voto degli italiani in Italia vale dieci volte un voto degli italiani all'estero, in termini di senatori e deputati che vengono eletti", sottolinea il virologo.

Gli italiani all'estero, continua, "hanno dei servizi consolari anagrafici da terzo mondo e questa è una cosa che va corretta, hanno dei problemi di fiscalità importanti da risolvere, hanno dei problemi importanti di rientro e anche di identificazione culturale. Molti dei figli di queste persone, nati all'estero, non parlano italiano. Ci sono tutta una serie di problemi da risolvere".

Le reazioni

Parla di "scelta rispettabile e anche utile per la comunità"  Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova. "Per loro c'è un problema anagrafico, entrambi credo che siano vicini alla pensione e fanno una scelta per il futuro", aggiunge. "Hanno fatto tanto per la scienza e ora potranno portare quello che hanno fatto in Parlamento".

"Sono contento quando un collega decide di scendere in politica, indipendentemente dalla parte politica con la quale sceglie di candidarsi", sottolinea il sottosegretario alla Salute Andrea Sileri. "Crisanti è un professionista della sanità che ha dato molto alla lotta al Covid negli ultimi due anni, e la sua presenza in Parlamento, così come il contributo di altri professionisti della sanità, sarebbe certamente un beneficio per tutto il Paese". 

Luca Zaia, governatore leghista del Veneto che ha collaborato braccio a braccio durante la pandemia con Crisanti, preferisce glissare: "Penso che sia giusto rispettare la scelta di ognuno. Età e requisiti personali sono rispettati, punto. Poi ognuno si candida dove vuole". 

Massimo Andreoni, primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit): "Quella di candidarsi in politica è sempre una scelta personale. Quindi è difficile esprimere un giudizio su un collega come Andrea Crisanti. Certo, occorre fare attenzione perché scelte del genere, in un momento importante della pandemia, potrebbero essere vissute da qualcuno con un pizzico di dietrologia. Il professor Crisanti è una persona di qualità, certo fa strano la sua candidatura con Pd quando è spesso stato critico con le scelte del Governo sulle misure contro il Covid".  Secondo Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute e professore di igiene all'università Cattolica, Crisanti "sarà sicuramente utile in Parlamento per la lotta alla pandemia". 

Per Fabrizio Pregliasco "ben venga una sua candidatura". Il docente di Igiene all'università Statale di Milano e direttore sanitario dell'Irccs Galeazzi ritiene "giusto che ogni cittadino che voglia mettersi al servizio della comunità lo faccia. Quindi anche per Andrea Crisanti è la stessa cosa". E sul fatto che in passato Crisanti abbia avuto posizioni contrarie a quelle del Governo e del ministro della Salute Speranza sulla gestione dell'emergenza Covid, "se l'hanno candidato vuole dire che quelle posizioni non erano dirimenti per la scelta del suo nome".