Crisanti candidato nelle liste Pd. Cirinnà ci ripensa e accetta, Lotti fuori

La senatrice paladina dei diritti Lgbt: "Vado in battaglia in un collegio perdente, lo faccio per amore e rispetto". L'ex ministro attacca Letta: "Scelta politica, no a scuse vigliacche". Lo strappo di Alessia Morani: "Non accetto il posto a Pesaro"

Roma, 16 agosto 2022 - È già resa dei conti nel Partito Democratico a poche ore dall'approvazione delle liste Pd per le elezioni 2022. Liti furibonde nella lunga notte della direzione Dem, con esclusi eccellenti che ora alzano la voce. I vertici del partito si sono riuniti per tre ore a cavallo della mezzanotte di Ferragosto e hanno deciso i nomi da candidare alle urne. Lo scontro è già nei numeri: tre i voti contrari alla proposta di Letta, cinque le astensioni e diverse rinunce in arrivo. "Ho chiesto personalmente sacrifici ad alcuni - il commento del segretario Enrico Letta -. mi è pesato tantissimo. Quattro anni fa il metodo di chi faceva le liste era: faccio tutto da solo - ha continuato - io ho cercato di comporre un equilibrio e il rispetto dei territori è stato tra i criteri fondanti delle scelte". Tra le new entry si segnala il professore e microbiologo Andrea Crisanti, candidato dal Pd come capolista in Europa.  Una mossa che ha innescato la velenosa reazione del leader della Lega, Matteo Salvini. "Il tele-virologo Crisanti candidato col Pd. Credo che ora si capiscano tante cose", il tweet del numero uno del Carroccio. 

Liste Pd e M5s: tutti i nomi

Approfondisci:

Liste Pd, Renzi: "Scelte di Letta caratterizzate dal rancore"

Liste Pd, Renzi: "Scelte di Letta caratterizzate dal rancore"
Andrea Crisanti e Monica Cirinnà
Andrea Crisanti e Monica Cirinnà

Lotti escluso

Ma a fare notizia sono i nomi di chi è rimasto fuori dalle liste. Oltre che le rinunce, annunciate e in arrivo. Segno di una faida che ha già lasciato ferite profonde e difficili da ricucire. Furibondo l'ex ministro Luca Lotti che affida a Facebook il suo sfogo. "Il segretario del mio partito ha deciso di escludermi dalle liste per le prossime elezioni politiche", l'esordio. "Mi ha comunicato la sua scelta spiegando che ci sono nomi di calibro superiore al mio. Confesso di non avere ben capito se si riferiva a quelli che fino a pochi mesi fa sputavano veleno contro il Pd e che oggi si ritrovano quasi per magia un posto sicuro nelle nostre liste. Non lo so. Ma così è", aggiunge. "La scelta è politica, non si nasconda nessuno dietro a scuse vigliacche", aggiunge. E ancora:  "Ai tanti che mi stanno scrivendo e mandando messaggi o che si sono preoccupati per me dico solo questo: anche quando alcune scelte sembrano più dettate dal rancore che dalla coerenza politica, mi troverete sempre dalla stessa parte. Dalla parte del Pd. Il Pd è casa mia. Lo sarà anche in futuro".

Luca Lotti fuori dalle liste Pd, la vendetta contro gli ex renziani è servita

Liste Pd, territori in rivolta: Di Maio "catapultato" in Campania. "Troppi imbucati"

Il caso Cirinnà

Torna sui suoi passi e accetta la candidatura Monica Cirinnà, senatrice uscente e da sempre in prima linea nelle battaglie per diritti e libertà personale. Paladina della difesa a spada tratta dalla comunità Lgbt, ha espresso uno dei tre voti contrari in direzione alla lista di Letta. Le era stato assegnato un seggio incerto che a caldo aveva rifiutato:  "La mia avventura parlamentare finisce qui - le sue parole -. Mi hanno proposto un collegio elettorale perdente in due sondaggi, sono territori inidonei ai miei temi e con un forte radicamento della destra", le parole delle senatrice. "Evidentemente per il Pd si può andare in Parlamento senza di me, è una scelta legittima. Resto nel partito, sono una donna di sinistra ma per fortuna ho altri lavori".

Nel pomeriggio la conferenza stampa in cui annuncia il ripensamento, ma non abbassa i toni. "Cirinnà va su un collegio dato perdente, senza paracadute e senza che glielo diciamo..", commenta la senatrice sintetizzando così la la scelta del Pd sulla sua candidatura. "L'uninominale Roma 4 contiene dei territori per cui io non sono adatta", spiega riferendo dei molti messaggi di supporto ricevuti. "Letta chiacchiera di occhi di tigre, io li tiro fuori, ma lo faccio solo per loro, per una comunità. Combattere come ultimo dei gladiatori è l'unico modo per non sottrarmi alla battaglia. Non è un ripensamento dettato da interesse, ma da amore e rispetto".

Nelle Marche ecco lo strappo di Alessia Morani che si sfila: "Non accetto il posto a Pesaro". 

Ceccanti

Sulla stessa linea il costituzionalsita Stefano Ceccanti, capogruppo uscente in commissione Affari costituzionali della Camera,che ha smentito seccamente di aver accettato la candidatura a lui offerta. "Leggo con stupore dalle agenzie che sarei candidato numero 4 al proporzionale a Firenze-Pisa.La notizia è destituita di qualsiasi fondamento come ben sa il segretario Letta. Spiegherò nel dettaglio", ha messo nero su bianco.