Berlusconi, l'intervento al Senato: "Io, uomo di pace sempre dalla parte dell'Occidente"

L'ex premier e un dicorso atteso 9 anni: "Grande soddisfazione riprendere la parola proprio quando il popolo italiano ha scelto ancora una volta la coalizione di centrodestra"

Roma, 26 ottobre 2022 - "La situazione è difficile ma noi diamo comunque convintamente la nostra fiducia". Lo ha detto Silvio Berlusconi, arrivando in Senato verso le 17. Tra i primi ad alzarsi per salutarlo, i ministri azzurri Bernini, Tajani, Zangrillo.

L'ex premier si è seduto in seconda fila, tra Licia Ronzulli e Maurizio Gasparri. In attesa di parlare, ha riletto e 'limato' il suo discorso, apportando piccole correzioni ai fogli che aveva con sé. Berlusconi ha seguito con attenzione il discorso di replica di Giorgia Meloni, senza tuttavia quasi mai applaudire. Poi ha atteso altri interventi, fra cui quello di Matteo Renzi che lo ha preceduto, prima di prendere la parola alle 19.13, introdotto dal "bentornato" del presidente Ignazio La Russa, per un intervento atteso oltre 9 anni. Era infatti il 2 ottobre 2013 quando Berlusconi aveva parlato l'ultima volta in Senato, annuciando a sorpresa il voto di fiducia dell'allora Pdl al governo Letta.

"E' per me un motivo di grande soddisfazione riprendere la parola in Senato, dopo nove anni, e farlo proprio quando il popolo italiano ha scelto ancora una volta di affidare il Governo del Paese alla coalizione di centrodestra - ha esordito - e sono felice anche perché tre ore fa è nato il mio 17esimo nipotino: evviva!". Il centrodestra, ha detto, "è una coalizione che in 28 anni non si è mai divisa e che ha saputo governare insieme e stare insieme anche all'opposizione, una coalizione che ha guidato e guida la maggioranza delle regioni italiane". Inoltre, "se oggi per la prima volta alla guida del governo del Paese, per decisione degli elettori, c'è una donna che viene dalla storia della destra italiana, questo è possibile perché 28 anni fa è nata una coalizione plurale, nella quale la destra e il centro insieme hanno saputo esprimere un progetto democratico di governo per la nazione". Una sottolineatura anche di orgoglio personale. "Non è questo il momento, onorevoli senatori, per ricordare i tanti successi ottenuti dai governi di centrodestra che ho avuto l'onore di presiedere, ma una sola cosa voglio rivendicare con orgoglio: i nostri governi hanno sempre avuto come stella polare del loro agire la libertà. Non abbiamo mai approvato una norma, una legge, un provvedimento, che potesse ridurre gli spazi di libertà dei cittadini; non abbiamo mai compiuto una scelta di politica internazionale che non fosse dalla parte dell'Occidente e della democrazia". 

Parole nette, quelle sulla politica estera, dopo il polverone sollevato dagli audio con le parole al miele su Vladimir Putin. "l nuovo governo si insedia in un momento particolarmente difficile - ha spiegato - non solo per l'Italia ma per il mondo intero. Il momento più difficile e più pericoloso dalla fine della Guerra Fredda ad oggi. Di fronte all`attuale situazione non possiamo che ribadire e consolidare le linee portanti della nostra politica estera, e cioè la solidarietà con l'Occidente, quella solidarietà che ha sempre caratterizzato i nostri governi e che deve essere patrimonio comune della nazione, soprattutto di fronte alle minacce internazionali vecchie e nuove. Io sono sempre stato un uomo di pace e i miei governi hanno sempre operato per la pace e sempre in pieno accordo con i responsabili di governo dell'Europa, della Nato e degli Stati Uniti". 

Nel corso dell'intervento, spazio anche a due storici cavalli di battaglia come giustizia e tasse. "La riforma della giustizia è una priorità irrinunciabile, per una questione non solo di durata ragionevole dei processi, ma anche per una questione di civiltà e di libertà. Una riforma davvero garantista, non contro la magistratura ma per il diritto, per l'equità, per la libertà". Ful Fisco: "Le imprese e le famiglie sono in difficoltà e chiedono aiuto. Non possiamo lasciarle senza risposta. Del resto eèben chiara in noi la consapevolezza dei problemi strutturali del nostro Paese, la consapevolezza del carico fiscale insostenibile su famiglie e imprese, la consapevolezza della lentezza della burocrazia e dell'inefficienza del sistema giudiziario. Certamente una delle priorità da approvare nel più breve tempo possibile è la riforma della tassazione, per un Fisco più equo e più leggero, pur nella necessità di non disattendere i vincoli di bilancio che l'Europa e i mercati ci impongono". 

In un discorso del cavaliere, non potevano mancare le auto-citazioni. "Nel 1994, in questa stessa Aula, chiedendo al Senato la fiducia per il primo governo di centrodestra, io conclusi il mio intervento parlando della possibilità di sognare ad occhi bene aperti un nostro futuro migliore, parlai della possibilità di costruire un'Italia più giusta, più generosa e più sollecita verso chi ha bisogno e verso chi soffre, parlai di un'Italia più moderna e più efficiente, di un'Italia più prospera e più serena, più ordinata e più sicura. Queste le mie parole di allora, queste le mie parole di oggi. Al presidente del Consiglio e al governo i miei e i nostri più convinti e affettuosi auguri per tutti i prossimi cinque anni di lavoro". Alla fine, tutti i senatori del centrodestra e l'intero esecutivo in piedi hanno salutato con un lungo applauso la conclusione dell'intervento.