Letta attacca Meloni: "Cerca di incipriarsi". Lei: "Frase misogina, io coerente"

Il segretario del Pd: "La leader di Fratelli d'Italia cerca di cambiare immagine". Silvio Berlusconi: "Mi candido al Senato". Renzi: "Domani incontro Calenda e decidiamo"

Roma, 10 agosto 2022 - Enrico Letta va all'attacco di Giorgia Meloni, accusandola di "cercare di cambiare immagine, di incipriarsi". "Ma mi sembra una posizione molto delicata, se i punti di riferimento sono Orban - aggiunge il segretario del Pd -. Quella intervista è un modo per rifarsi l'immagine ma c'è differenza con il discorso in Spagna per la candidata di Vox, era un'altra storia. Suggerirei che non si faccia un discorso per il pubblico spagnolo e uno in Italia, ognuno di noi ha una faccia sola".

La risposta della leader di Fratelli d'Italia arriva a breve giro di posta. "Non ho bisogno di 'incipriarmi' per essere credibile. La posizione di Fratelli d'Italia in politica estera è coerente ed estremamente chiara. E ha come stella polare la difesa dell'interesse nazionale italiano", scrive Meloni su Facebook bollando di "misoginia" la frase del segretario dem che - a suo dire - "tradisce e dell'idea secondo la quale una donna dovrebbe essere attenta solo a trucchi e borsette". "Non accettiamo lezioni da chi si erge a paladino dell'atlantismo, ma poi stringe patti con la sinistra radicale nostalgica dell'Urss continua Meloni -. Noi non abbiamo bisogno della cipria, mentre voi non riuscireste a coprire le vostre contraddizioni neanche con lo stucco".

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Enrico Letta e Giorgia Meloni (ImagoE/Ansa)
Enrico Letta e Giorgia Meloni (ImagoE/Ansa)

Berlusconi: "Mi candido al Senato"

Intanto Silvio Berlusconi ha deciso.  "Penso che mi candiderò al Senato, così faremo tutti contenti, dopo aver ricevuto pressioni da tanti, anche fuori da Forza Italia". Il presidente di FI lo ha annunciato a 'Radio Anch'io' su rai Radio 1. E, a proposito di Giorgia Meloni premier, dice: "Noi abbiamo sempre detto che chi ha più voti, verrà proposto al capo dello Stato come candidato-premier. Se sarà Giorgia Meloni io sono sicuro che si dimostrerà adeguata al difficile compito. "Io non mi appassiono molto a questa competizione - aggiunge Berlusconi - mi interessano molto di più le cose da fare per caratterizzare il centrodestra di governo". 

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Il leader di Forza Italia torna poi sulla flat tax: "Quando nel 1994 il ministro Martino e io proponemmo la flat tax, abbiamo studiato 57 esperienze in altrettanti Paesi. Non è corretto dire che la flat tax costi di più, almeno nel medio periodo perché l'evazione e l'elusione diventano meno convenienti, fa emergere il sommerso". E aggiunge: "Noi pensiamo che la crescita faccia bene a tutti, è questa la differenza tra noi e la sinistra. Noi siamo responsabili: procederemo con gradualità e nel rispetto dei conti pubblici. Non vogliamo certamente fare nuovo deficit", conclude.

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Calenda-Renzi e il terzo polo

E nel botta e risposta tra centrodestra e centrosinistra, trova spazio anche il tentativo di terzo polo. "Con Calenda ci si vede domani e si decide", dice Matteo Renzi intervistato da La Stampa. "Se si fa l'accordo bisogna capire qual è la prospettiva: le candidature e le liste sono le cose più facili - dice il senatore di Italia Viva -. La domanda è vogliamo fare un polo del buon senso? Sono ottimista e prudente. Penso che domani dobbiamo vederci e decidiamo se si o no". E aggiunge: "Sono pronto a fare un passo indietro sulla leadership ma prima accordo e poi i nomi, che sono conseguenza delle cose".

"Ormai sono molto prudente, m'è saltato un matrimonio poco tempo fa...", dice invece il leader di Azione al Tg4. "A parte le battute spero di sì: abbiamo programmi comuni, l'obbiettivo comune di mantenere Draghi a Chigi, ormai sono scottato e sono molto prudente. Posso dire che saranno presenti i loghi dei due partiti e stiamo lavorando a una lista unica", sottolinea Calenda.