Superbonus, si cambia. Dal 110% si passa al 90%. Salvo chi ha avviato i lavori

Dal prossimo anno la detrazione solo per gli immobili unifamiliari destinati alla prima casa. E c’è una novità: il reddito del proprietario non potrà superare i 15mila euro

Roma, 11 novembre 2022 - Superbonus 110% , si cambia ancora. E, questa volta, i criteri per l’assegnazione del maxi-incentivo per le ristrutturazioni edilizie, diventano non solo più stringenti, ma anche meno generosi rispetto al passato. Unica nota positiva, l’estensione dello "sconto fiscale" al 110% fino al 31 marzo per le villette unifamiliari che hanno raggiunto il 30% dei lavori a settembre. La stretta decisa ieri dal Consiglio dei ministri preoccupa non poco l’associazione dei costruttori (l’Ance) e quella delle banche (l’Abi) che temono un blocco totale per effetto delle nuove regole e chiedono per lo meno un periodo di transizione per non mettere in difficoltà famiglie e imprese. E sulle modifiche al superbonus non sono mancati i malumori anche all’interno della maggioranza con le critiche da parte dei ministri di Forza Italia che hanno chiesto la non retroattività delle norme. La prima vera crepa nella maggioranza. Senza considerare che non è stata affrontato il nodo dei crediti bloccati.

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La novità più significativa è il taglio del contributo: il bonus scende al 90% per le spese sostenute dal primo gennaio del 2023. È stata però inserita una clausola di salvaguardia. Potranno continuare a usufruire della detrazione del 110% anche l’anno prossimo quei condomini che, pur non avendo avviato i lavori, hanno tutta presentato la Cila, ovvero Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata.

Nel caso invece degli interventi che comportano la demolizione e la ricostruzione degli immobili, occorre aver avviato le relative formalità amministrative per l’acquisizione del titolo abilitativo. Dal prossimo anno non solo lo sconto passa dal 110% al 90% ma è previsto solo per gli immobili unifamiliari destinati alla prima casa con un’ulteriore limitazione: il reddito del proprietario non può superare i 15mila euro. Ma attenzione, non si tratta del parametro Isee. Anzi, si può dire che viene sperimentato, per la prima volta, una sorta di quoziente familiare. Infatti la soglia viene calcolata dividendo la somma dei redditi complessivi posseduti, nell’anno precedente a quello in cui viene effettuata la spesa, dal contribuente, dal coniuge, dal soggetto legato da unione civile o dal convivente e da tutti gli altri componenti del nucleo familiari oltre alle persone a carico. Potrà usufruire del super-bonus solo il proprietario dell’immobile e gli altri soggetti che hanno diritti reali di godimento sull’edificio o sull’appartamento, come gli usufruttuari.

Stop, quindi, a coloro che hanno contratti di locazione o di comodato. Sempre nel decreto è prevista poi una proroga di tre mesi del super-bonus 110% per le villette che hanno già avviato i lavori di efficientamento energetico. Il maxi-sconto resta in vigore fino al 31 marzo del 2023 e non più fino al prossimo 31 dicembre.